Violenza sulle donne

Sono 104 le vittime di femminicidio in Italia da inizio anno, di queste 86 in famiglia e 50 dentro una relazione. Sempre nel 2022 gli stupri sono aumentati del 9%4.416 casi di cui il 92% nei confronti di donne e 27% minori. Risultano in forte crescita (+41%) anche le chiamate al numero antiviolenza 1522 e, sebbene molte siano richieste informative sul servizio, si registrano oltre 4 chiamate al giorno – 1.533 totali – per richieste di aiuto da parte di vittime di violenza, un incremento dell’84% rispetto al 2019.

La violenza sulle donne è un problema strutturale della nostra società. Non un’emergenza, ma una costante che mina alle basi il sistema di convivenza sociale. Intervenire concretamente a difesa delle donne richiede un’alleanza tra Istituzioni, forze dell’ordine, agenzie educative, professionisti, terzo settore e associazionismo per intercettare, accogliere, indirizzare, ma soprattutto accompagnare in percorsi di libertà e fuoriuscita dalla violenza che non possono prescindere dal lavoro e dall’indipendenza economica. Anche per questo mi sono battuta in Regione Lazio per una legge sull’occupazione di qualità delle donne come volano di autonomia e una legge sui servizi educativi per combattere le disuguaglianze a partire dall’infanzia e sostenere le madri lavoratrici per non dover rinunciare all’autodeterminazione professionalità e rendere la maternità – così come il contrasto alla violenza – una responsabilità sociale”, ha dichiarato Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione – lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio.

Secondo i dati del report diffuso da Eures e UIL, a Roma si concentra il 74% di tutte le denunce del Lazio che risulta tra le prime regioni in Italia per i cosiddetti reati di genere – ovvero maltrattamenti verso famigliari e conviventi, violenze sessuali, stalking – e la terza per numero di donne uccise nei primi dieci mesi di quest’anno.

“La Regione Lazio”, si legge in una nota di Eleonora Mattia “è in prima fila nella battaglia contro la violenza di genere: dal reddito di libertà, ai progetti di reinserimento lavorativo per contrastare la violenza economica e rimettere al centro i talenti e l’autodeterminazione femminile con il lavoro, passando per il potenziamento dei consultori e dei centri antiviolenza, inclusi quelli negli Atenei; e ancora il Premio Colasanti-Lopez che investe nella prevenzione a partire dalle scuole e per il gratuito patrocinio per le vittime di violenza”.

Dedichiamo questa giornata alle donne iraniane, ucraine e a tutte coloro che sono in guerra per mano degli uomini. Continueremo a essere al loro fianco – non solo il 25 novembre, ma ogni giorno.
Perché ogni donna sia libera di autodeterminarsi, amare, vivere”, ha concluso Eleonora Mattia.

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