valentina tereshkova

Il 16 giugno 1963 una ex operaia piena di sogni e determinazione volònello spazio. Era la prima donna a compiere l’impresa di lanciarsi alla conquista dell’ultima frontiera, la più remota e fino ad allora irragiungibile per il sesso femminile. Si chiamava Valentina Tereshkova e fu lei la pioniera che aprì alle donne il sogno dei viaggi nel cosmo.

Dopo di lei, ce ne furono una sessantina di ragazze spaziali. E se oggi che abbiamo avuto la fortuna di poter seguire con ammirazione il soggiorno della nostra Samantha Cristoforetti che ha passato 199 giorni sospesa in orbita, le donne nello spazio non ci sembrano più un’eccezione, continuano a rimanere una quota molto minore nella totalità tutti gli astronauti che hanno esplorato quello che c’è oltre la terra.

Valentina Tereshkova, pioniera dello spazio

La prima di tutte queste audaci viaggiatrici del cosmo fu una ragazzina sfortunata, presto orfana di padre, che nella Russia sovietica del dopoguerra si ritrovò subito a doversi rimboccare le maniche per affrontare la vita.

Per mantenersi finì giovanissima in fabbrica, ma i suoi sogni e il disegno che il destino aveva in serbo per lei erano ben più grandi.

Era il 1955 quando il destino bussò alla sua porta e le infiammò il cuore con la passione per il paracadutismo. Lassù, planando nel vuoto Valentina Tereshkova scoprì la sua ambizione e iniziò a fare un sogno enorme, quello di volare, un giorno nello spazio.

Gli anni successivi contribuirono a convincerla sempre di più che quella era la sua strada. Erano gli anni in cui la corsa allo spazio aveva un enorme peso geopolitico, una fase fondamentale della guerra fredda in cui Russi e Americani impegnarono risorse ingenti per essere i primi a compiere l’impresa di conquistare quell’ultima frontiera.

Nel 1957 il primo essere vivente ad approdare nell’ignoto è un’innocente cagnolina, Laika, che non sopravvivrà all’impresa. Dopo di lei fu la volta di Yury Gagarin. Era il 1961 e per la prima volta un uomo, un eroe sovietico, conquistava lo spazio dimostrando la superiorità tecnologica sovietica.

Il gabbiano vola in orbita

L’anno dopo, Valentina Tereshkova, fervente ammiratrice, come tutti i suoi compatrioti del colonnello Gagarin, riesce a entrare nella scuola di addestramento per cosmonauti che aveva un programma volto a mandare di lì a breve anche la prima donna in orbita.

L’addestramento fu duro e alla fine, la scelta cadde proprio su Valentina Tereshkova.

Il 16 giugno 1963 Valentina Tereshkova, nome in codice ‘gabbiano’ sulla Vostok 6 entrò in orbita compiendo per 49 volte il giro intorno alla terra prima di rientrare in orbita e lanciarsi con il paracadute.

L’impresa segnò un record storico, fu l’ennesima prova di superiorità sovietica ma non fu una passeggiata. La prima astronauta raccontò anni dopo (quando le condizioni lo permisero) che non tutto filò liscio e che in fase di rientro ebbe paura di morire. Addirittura il video del ritorno problematico sulla terra fu contraffatto prima di essere distribuito ai cine giornali.

Come avvenuto già per Gagarin, Valentina Tereshkova divenne seduta stante un’eroina nazionale.

Sia come sia, fu una pioniera, capace di aprire una strada ancora chiusa alle donne che oggi possono sognare lo spazio come una frontiera lontana, ma raggiungibile.

Rispondi