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TUTELE PER GLI ORFANI DI FEMMINICIDIO: DA DOMANI IN VIGORE LA LEGGE

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daniele davide paitoni

Vanessa Mele oggi è una giovane donna che studia in Inghilterra con il sogno di diventare criminologa, ma che all’età di 6 anni si è vista uccidere la mamma da suo padre. Un evento che ha segnato la sua vita e che l’ ha portata a combattere per cambiare il suo cognome e poi per denunciare la richiesta della pensione di reversibilità della madre uccisa da parte di colui che l’ aveva ammazzata, e su quella strada, per  aver riconosciuti altri suoi diritti, con l’ aiuto dell’ avvocata Anna Maria Busa.

Anna Maria Busa ha contribuito a scrivere una legge in cui tutte le battaglie di Vanessa e dei ragazzi che come lei sono passati attraverso la tragica esperienza del femminicidio della madre, vengono rappresentate.

Entra infatti finalmente in vigore, da domani, 16 febbraio, la nuova legge a tutela degli orfani di femminicidio. “Siamo i primi in Europa a dare una legge che tutela bambine e bambini, ragazze e ragazzi che hanno avuto la vita sconvolta dal dramma dell’uccisione della propria madre per mano del padre.” Spiega la senatrice Francesca Puglisi, presidente della Commissione d’ Inchiesta parlamentare sui femminicidi “Sono i cosiddetti “’orfani speciali’, 1600 circa dal 2000 al 2014 nel nostro Paese, come rilevato dalla ricerca “Switch off”, che hanno bisogno di attenzioni speciali, risposte speciali, tutele speciali e diritti violati da ripristinare. Sono spettatori silenziosi di crimini efferati e le conseguenze di ciò che vivono sono sia di natura fisica che psicologica”

Da domani questi orfani speciali avranno tutele speciali, in quanto considerati ‘vittime collaterali’ di questa strage quotidiana.

Ma quali sono queste nuove tutele?

Innanzitutto i figli minori di 26 anni delle vittime di femminicidio potranno accedere al gratuito patrocinio, per essere assistiti dal miglior avvocato per far valere i loro diritti. Non solo. Viene introdotto da questa legge il sequestro conservativo dei beni dell’ assassino, in modo da poter risarcire gli orfani  a sentenza definitiva e, su questo tema c’è da sottolineare anche che il giudice avrà l’obbligo di riconoscere il 50% di risarcimento presunto ai figli già con la sentenza di primo grado.

Prevista anche la sospensione del diritto alla pensione di reversibilità del congiunto ucciso a partire dal momento della richiesta a rinvio a giudizio del coniuge indagato.

Per il coniuge omicida viene introdotta inoltre l’ : l’ esclusione automatica dall’eredità della vittima.

Misure che non ridaranno mai ai ragazzini segnati da una tale tragedia la serenità ma che contribuiranno a tutelare quanto meno i loro diritti di vittime innocenti.

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