Esce a Capodanno 2023 il secondo film che vede Fabio De Luigi nel doppio ruolo di regista e protagonista: Tre di troppo.
Una divertente commedia sul tema della genitorialità che vede lo stesso De Luigi insieme alla coprotagonista Virginia Raffaele, nei panni di una coppia che non vuole figli e vive beatamente la propria vita a due, anche guardando un po’ dall’alto in basso gli amici che hanno fatto scelte diverse e si trovano a barcamenarsi tra pannolini, chat delle mamme, riunioni con i professori e allenamenti di calcio, completamente assorbiti dalle vite dei loro figli.
Finché non arriva il momento in cui, come in un incantesimo o in una maledizione, a seconda dei punti di vista, nel giro di una notte i due si ritrovano genitori di tre ragazzini di 6,9 e 10 anni. E mentre fanno di tutto per uscire dall’incredibile situazione sperimentano sulla propria pelle l’avventura della genitorialità.
A raccontare di più del film che vedremo a Capodanno al cinema è lo stesso regista che nella vita è padre di due figli e si era posto come obiettivo quello di una commedia per famiglie che rimanesse in qualche modo ‘bipartisan’ sulla questione ‘figli o non figli’, usando pari dosi di ironia e satira sia nel descrivere il mondo senza responsabilità di Giulia e Marco, sia nel raccontare certe ossessioni dei genitori moderni.
Fabio De Luigi: Tre di troppo è un film che va oltre la retorica sulla genitorialità
Dice infatti Fabio De Luigi: “Ho cercato di non schierarmi e di raccontare cose in cui ognuno, a prescindere dalle proprie scelte, si possa riconoscere. Penso che la retorica della genitorialità spesso non aiuta, anzi allontana dall’idea di fare figli tanto è stucchevole. Con questo film ho provato a fare una cosa diversa, dando l’opportunità di sperimentare quella situazione e capire cosa voglia dire avere dei figli nel bene e nel male, a due che già avevano deciso che figli non ne volevano e quindi non avrebbero potuto sperimentarlo mai”.
Il regista di Tre di troppo racconta anche che è stato facile per lui calarsi in entrambi i punti di vista: quello del genitore e quello di chi sceglie di rimanere child free.
“Ora ho dei figli, ma come tutti sono stato per molta parte della mia vita non genitore, mi ritrovo in entrambe le parti in causa, tranne nel cinismo che hanno Giulia e Marco nell’arroganza che hanno nel criticare gli amici con prole, anche perché anche quelli sono un po’ stereotipi”.
Niente prese di posizione dunque, ma solo la voglia di raccontare attraverso la satira la realtà che ci circonda
“Tre di troppo è un film per famiglie e per tutti e non incita certo alla riproduzione selvaggia o propende per dire ‘fate figli’, è più una storia che ha uno sguardo un po’ di satira sociale verso il ruolo dei genitori in questo momento storico che è un ruolo molto diverso da quello che era qualche anno fa. Io da figlio non ricordo di tutte queste attenzioni, tutta questa voglia di proteggere che alla fine può essere anche motivo di risata”.
E sulla seconda esperienza dietro la macchina da presa per Tre di Troppo Fabio De Luigi dice:
“Era la storia giusta. Credo che se ti metti alla regia è meglio cercare una storia che in qualche modo sai di poter maneggiare meglio di altre. E’ quello del regista un lavoro che io sto imparando a fare, mi viene data questa possibilità e la sfrutto e l’idea di questo film l’ho trovata subito interessante e intelligente quando me l’hanno proposta”.
