I tensioattivi sono delle sostanze di cui oggi sentiamo parlare sempre più frequentemente. I tensioattivi chimici e i tensioattivi naturali infatti si usano per migliorare l’efficienza di detergenti e detersivi nella rimozione della sporcizia.
Oggi, poi, sono presenti anche in molti cosmetici, nei farmaci e nei prodotti di bellezza.
La loro applicazione è sempre più vasta perché, oltre a rimuovere lo sporco, riducono lo sviluppo e l’azione dei batteri e sono schiumogeni. Inoltre, i tensioattivi chimici sono molto economici, motivo per cui vengono ampiamente utilizzati dall’industria cosmetica.
Che cosa sono e a cosa servono i tensioattivi
I tensioattivi sono delle sostanze di origine naturale o chimica che servono a rimuovere la tensione superficiale dell’acqua. Le molecole dell’acqua, infatti, tendono a rimanere legate tra di loro grazie alla presenza delle particelle di idrogeno e non sempre riescono a bagnare del tutto i tessuti o le superfici con cui entrano in contatto.
Per questo motivo, anche la rimozione dello sporco può essere limitata, tanto più che l’acqua tende a non mescolarsi con i grassi.
I tensioattivi usati nei detergenti e nei detersivi si frappongono tra i tessuti e i grassi e permettono che questi ultimi se ne distacchino.
I vantaggi, dunque, durante il lavaggio sono numerosi:
- Producono una quantità molto elevata di schiuma;
- Aiutano a eliminare la sporcizia;
- Aumentano la capacità dell’acqua di mescolarsi con i grassi;
- Diminuiscono la quantità dei batteri presenti sui tessuti e riducono la loro possibilità di agire;
- ● Diminuiscono la forza elettrostatica delle fibre
- ● Rendono le fibre dei tessuti più facilmente pettinabili.
Tensioattivi naturali e chimici: che differenza c’è?
I tensioattivi sono sostanze, già presenti in natura, dotati sia di una parte idrofila, che quindi si lega con l’acqua, sia di una parte lipofila che, invece, si lega con i grassi.
Sia i tensioattivi vegetali sia i tensioattivi chimici hanno le stesse caratteristiche e lo stesso potere pulente. Quello che varia è la materia base da cui vengono prodotti:
Tensioattivi vegetali
Tensioattivi vegetali si trovano in natura in alcuni vegetali, dai quali vengono estratti per il loro potere detergente e schiumogeno. Si tratta, per esempio, di tensioattivi di origine biologica derivati dal cocco, dall’olio di oliva, dal grano e dallo zucchero.
L’utilizzo di questo tipo di tensioattivi nella produzione di detergenti, detersivi e cosmetici è vantaggiosa sia per la salute di chi li utilizza, sia per l’ambiente. Infatti, oltre a essere biologici, sono totalmente biodegradabili e non lasciano scorie pericolose per l’ambiente.
Oggi molte aziende, soprattutto all’interno di un tipo di produzione green, si stanno rivolgendo a questo tipo di tensioattivi, rinunciando ad utilizzare quelli chimici, proprio per il loro basso impatto sull’ecosistema, anche se sono più costosi.
Tensioattivi chimici
I tensioattivi chimici sono prodotti dalla raffinazione di sostanze derivate dal petrolio. I primi detersivi con tensioattivi anionici vennero prodotti negli anni Trenta del secolo scorso, ma fu solo dopo la Seconda guerra mondiale che le scoperte in campo tecnico-scientifico e l’ampia disponibilità di idrocarburi a basso costo diedero una notevole diffusione a detergenti e cosmetici, sia per la pulizia della casa e dei tessuti sia per l’igiene personale, di tipo chimico.
Tuttavia, proprio perché si tratta di petrolati, cioè di sostanze derivate dal petrolio, il loro impatto sull’ambiente è molto pericoloso. Sia in fase di produzione sia in quello di smaltimento.
Oltre a lasciare scorie durante la loro trasformazione chimica, non sono biodegradabili. Di conseguenza, i residui che rimangono nell’acqua dopo il lavaggio non si smaltiscono ma contribuiscono a creare inquinamento ambientale. Recentemente è stata osservata anche la loro aggressività sulla pelle. Soprattutto sulle pelli delicate e sensibili, come quelle dei bambini, possono provocare arrossamenti, irritazioni, dermatiti o essere causa di allergie.
I tensioattivi chimici più pericolosi per la salute sono i cosiddetti tensioattivi anionici. Sono dei tensioattivi a carica negativa e si usano in particolare nei detergenti e nei detersivi, in quanto sono altamente schiumogeni e hanno un alto potere pulente. Il Sodium Lauryl Sulfate (SLS), per esempio, è presente in molti di questi prodotti ma è molto aggressivo e potenzialmente pericoloso per la salute e l’ambiente.
Tensioattivi chimici: meglio evitarli?
Sebbene il loro utilizzo sia consentito dalla legge, per evitare conseguenze sulla salute e per la salvaguardia dell’ambiente, sarebbe opportuno scegliere detergenti che non contengano tensioattivi chimici. In questo senso, leggere le etichette è molto importante. Per i cosmetici, la nomenclatura ufficiale attraverso la quale sono dichiarati gli ingredienti dei prodotti è l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). Sebbene non sia sempre semplice da leggere, permette di conoscere la composizione dei prodotti acquistati.
Per quanto riguarda, invece, i detersivi per il bucato, una soluzione interessante può essere rappresentata dal lavaggio a ossigeno attivo. Grazie a un sistema combinato, l’ozono si inserisce nell’acqua della normale lavatrice di casa e agisce in profondità eliminando germi e batteri.
L’ozono, infatti, è un gas naturale con un altissimo potere pulente. Elimina il 99% dei microrganismi senza lasciare alcun residuo pericoloso né per l’ambiente né per la salute.
I lavaggi a ossigeno attivo, oltre ad essere perfettamente igienici, non richiedono l’aggiunta di detersivo e sono efficaci in acqua fredda, garantendo un importante risparmio energetico ed economico.