suppletive roma cecilia d'elia

A distanza di una manciata di settimane dalle amministrative di ottobre che hanno portato all’elezione di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma, il responso delle urne per le elezioni suppelitive che si sono svolte nel municipio I domenica 16 gennaio, non cambia.

I residenti del collegio di Trionfale erano chiamati a esprimersi su chi dovesse andare a coprire il seggio alla Camera lasciato vacante dal neosindaco.

Vince, certo, la candidata del centro sinistra Cecilia D’Elia che batte la magistrata Simonetta Matone, già candidata vicesindaca con Enrico Michetti e attuale capogruppo della Lega in Campidoglio che si ferma al 22,40%. Alle loro spalle, Valerio Casini, candidato di Azione e Italia dei Valori che prende circa il 13%.

Dietro di loro, Beatrice Gamberini di Potere al Popolo col 3,20% e Lorenzo Vanni della lista ‘Il nuovo’ con l’1,9% circa.

Nonostante il trionfo abbastanza scontato nel territorio che abbraccia una zona centrale della città e che manda una dem a sostituire alla Camera dei Deputati un altro dem ora sindaco, anche in queste suppletive il dato che rimane più evidente e costante, rimane quello dell’astensionismo.

Cecilia D’Elia si è guadagnata quasi il 60% dei voti, una vittoria schiacciante. Ma a votare è andato circa l’11% degli aventi diritto, ancora in calo anche rispetto alle precedenti elezioni suppletive.

Di certo, questa piccola tornata elettorale, non aveva l’appeal delle politiche e nemmeno delle amministrative, ma visto che il dato più imponente delle votazioni per il Campidoglio era stato l’astensionismo, è impossibile non soffermarsi sul fatto che a un paio di mesi di distanza, le cose non sono cambiate. E anche in un territorio che aveva fatto registrare un’affluenza meno magra di altre zone della città, la stragrande maggioranza dei residenti ha deciso che non valeva la pena spendere qualche minuto della propria domenica per esprimere il proprio voto.

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