C’è una docuserie evento su Netflix questo Natale. Uscirà proprio il 25 dicembre, Stories of a generation, e tra i protagonisti ci sarà Papa Francesco.
Una docuserie attesa con molta curiosità, ispirata al libro di Bergoglio “La saggezza del tempo” e che si sviluppa come un mosaico di storie di persone comuni e straordinarie, con un tema portante per ognuna delle quattro puntate. A fare da filo conduttore di Stories of a generation sono le riflessioni di Papa Francesco su “Amore”, “Sogno”, “Lavoro” e “Lotta” che si intrecciano al racconto di suoi coetanei di tutto il mondo, che si mettono a nudo davanti a filmaker under 30.
Un bellissimo lavoro, presentato in prima mondiale alla scorsa Festa del Cinema di Roma, che vede, oltre a Papa Francesco anche altri interlocutori conosciuti, primo fra tutti Martin Scorsese che si confessa davanti alla video camera della sua terza figlia Francesca. E molti altri che sono persone comuni ma con un vissuto eccezionale.
Un dialogo intergenerazionale emozionante realizzato da Stand by me, e di cui ha raccontato Simona Ercolani:
“A questo progetto abbiamo pensato leggendo il libro di Papa Francesco che raccontava bellissime storie di anziani. Poi, è arrivata la pandemia, con il suo bollettino di lutto quotidiano. Ne abbiamo parlato con Netflix che ha condiviso con noi l’urgenza di raccogliere le storie delle persone che in quel momento erano più fragili. Ci siamo appassionati all’idea del dialogo tra generazioni. E cioè tra gli over 70 protagonisti e i giovani videomaker under 30 che hanno raccolto le loro storie. Così, nel momento di massima chiusura, noi abbiamo reagito pensando: apriamoci al mondo! E quindi abbiamo iniziato a viaggiare per il mondo per trovare storie, prima solo mentalmente e poi, quando si è potuto, materialmente”.
Un emozionante dialogo tra generazioni
“Per la realizzazione di Stories of a generation ci è voluto un anno. Abbiamo selezionato più di 400 storie e più di 100 filmaker in tutto il mondo”. Racconta Simona Ercolani. “Produttivamente è stato un impegno straordinario, ma lo è stato ancora di più dal punto di vista umano, perché queste storie sono eccezionali nelle loro ‘normalità’. Ognuno dei protagonisti, compreso Papa Francesco, si è messo in una relazione nonno – nipote e, ancor prima, essere umano-essere umano. E’ un prodotto che parla a tutte le generazioni e a tutto il mondo”.
Cosa l’ha colpita di più riguardando il lavoro finito?
“L’impressione che abbiamo avuto noi che ci abbiamo lavorato è che, ogni giorno, nella nostra quotidianità ci possiamo sentire un po’ soli, come foglie al vento. Ascoltare queste storie è come sentire delle radici e ritrovarsi alberi e poi, ancora, guardarsi intorno e ritrovarsi in un bosco. E’ stato un viaggio umanamente incredibile”.
Tra i protagonisti di Stories of a generation, oltre a Papa Francesco, il più conosciuto è forse Martin Scorsese che riesce a mettersi davvero a nudo in questa docu-serie. Come siete riusciti a coinvolgerlo?
“La partecipazione di Martin Scorsese è iniziata con una corrispondenza, l’idea è piaciuta e a quel punto abbiamo coinvolto Francesca, con il doppio ruolo di giovane filmaker e di figlia, quindi una persona che ha un’intimità diversa con l’intervistato. Scorsese è stato molto generoso e si è messo a disposizione con la sua grande capacità di raccontarsi tra rimpianti e gioie. E ne è venuto fuori un bellissimo racconto, emozionante, come del resto tutti”.
A raccontare invece, come è stato coinvolto Papa Francesco nella docu-serie di Netflix è stato padre Antonio Spadaro, co-autore del libro da cui è partita l’idea di Stories of a generation.
“Il Papa ha accolto l’invito a partecipare a questo progetto molto generosamente, rilasciando un’intervista in due tempi di un’ora e mezza una volta, e tre ore un’altra. Questo perché il tema del rapporto tra giovani e anziani gli sta molto a cuore. Però ha messo una condizione molto chiara: che non fosse lui il protagonista della docuserie, voleva invece inserirsi all’interno di una conversazione, un dialogo, tante storie diverse”.
Stories of a generation: Papa Francesco e gli altri protagonisti di un racconto eccezionale
Diverse e tutte eccezionali, le storie della docuserie.
Tra i protagonisti vedremo
- la celebre etologa e ambientalista inglese Jane Goodall, autrice degli studi che hanno rivoluzionato il modo in cui gli esseri umani si relazionano agli animali.
- Vito Fiorino, l’unico protagonista italiano, che nel 2013 salvò 47 naufraghi al largo di Lampedusa.
- Estela Barnes de Carlotto, fondatrice del movimento delle Abuelas de Plaza de Mayo di Buenos Aires.
- Lo scienziato neozelandese David Lowe che è stato fra i primi a denunciare il riscaldamento globale.
- L’americana Betty Kilby che ripercorre le orme del suo passato per incontrare la discendente della famiglia che teneva in schiavitù i suoi antenati.
- Danilo Mena Hernandez, un contadino che abita nella foresta del Costa Rica, realizza il sogno dei suoi figli non vedenti portandoli a “vedere” il mare con le mani per la prima volta.
- La spagnola Montserrat Mechò che a 89 anni si lancia ancora con il paracadute. Al suo attivo ha più di 900 lanci, tutti dedicati al figlio morto in un tragico incidente.
Queste sono solo alcune delle storie che compongono un bellissimo affresco umano tutto da scoprire.