Una scuola che divide ricchi e poveri, è una scuola che nega i principi della costituzione e uccide i sogni dei bambini
Becero, mortificante e anticostituzionale. Basterebbe leggere le prime righe della nostra Carta per saltare dalla sedia. Eppure il caso del plesso di Via Trionfale a Roma, la scuola che divide ricchi e poveri, sollevato nelle ultime ore dalle pagine di Leggo, non è certo il primo. Tutto era lì, scritto nero su bianco dal 2011. Possibile che la cosa fino a ieri non fosse saltata agli occhi di nessuno: genitori, personale scolastico, navigatori del web?
“La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il plesso di via Assarotti accoglie alunni di estrazione medio-bassa e il plesso di via Vallombrosa, sulla via Cortina d’Ampezzo, accoglie prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell’alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti e simili).”
Questa la presentazione sul sito della scuola elementare romana pubblica di Via Trionfale che ha tanto destato scalpore: poche righe che dividono figli della medio-alta borghesia da una parte e figli dei ceti meno abbienti dall’altra. La dicitura è stata rimossa solo nelle ultime ore, dopo che la bufera mediatica ha travolto il Consiglio d’istituto che si è giustificato descrivendo la pagina sotto accusa una “mera descrizione socio-economica del territorio”.
A noi quelle parole sembrano invece lo specchio fedele, cinico e disarmante delle ben note differenze tra ceti.
L’Istituto di Via Trionfale, la scuola che divide bimbi ricchi e poveri, nato nel 2012 dalla fusione di due istituti preesistenti, accoglie attualmente 5 sezioni di Scuola dell’Infanzia, 39 classi di scuola primaria e 8 classi di scuola secondaria di I grado. Una miriade di bambini e ragazzini che sin dalla più tenera età si trovano divisi tra fortunati e sfortunati?
Quelle poche parole sul sito di una scuola pubblica sembrano dire: ‘ebbene si, cari ragazzi, l’ascensore sociale è in avaria, si salvi chi può! Non sarà questa scuola apertamente classista, che divide in base a reddito e nazionalità, ad essere inclusiva, ad aprirvi la mente o a dare respiro alle vostre aspirazioni. La diversità c’è, è evidente, ed è bene sottolinearla sin dalla più tenera età.’
E’ questa la vera lezione di vita da impartire ai cittadini di domani, secondo IC di via Trionfale? A noi sembra una lezione dalla crudeltà inaudita in grado di disincantare già dai nastri di partenza ragazzini la cui unica colpa è essere nati in una famiglia con reddito troppo basso per ricevere le stesse possibilità degli altri.
Le istituzioni scolastiche non sono recinti per simili tra simili, ma luoghi di incontro, crescita e arricchimento. “Insegui i tuoi sogni e fallo al meglio”: è ciò che un qualsiasi genitore di buon senso augura ai propri figli di trovare anche fuori dalle mura domestiche. Una lezione che ci si aspetta di ricevere soprattutto nelle istituzioni scolastiche, perché in fondo, tutti i bambini hanno diritto di sognare in grande.