“Il cuore deve continuare a battere, a pulsare. Il cuore è un muscolo e noi abbiamo i muscoli bollenti!”. Parole incendiarie, con cui sbarca a Sanremo, dopo 28 anni, un’icona della musica nazionale, Donatella Rettore, che salirà sul palco dell’Ariston insieme alla giovanissim e talentuosa cantautrice romana Ditonellapiaga, ovvero Margherita Carducci, 24enne di gran talento e versatilità.
Una coppia già definita esplosiva, che porterà al festival una sferzata di energia e sfrontatezza con ‘Chimica’ che non è solo il titolo del brano con cui si presentano al festival.
La ‘chimica’ che scorre a fiumi tra loro, è infatti evidente. Nonostante la distanza generazionale, stilistica, di percorsi di vita, questa ‘strana coppia’ stupirà in molti.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla coppia Rettore Ditonellapiaga a Sanremo 2022?
R: Vi dovete aspettare lo Spettacolo! Noi siamo le più spudorate del festival e saremo una sferzata di energia e allegria. Saliamo sul palco con questa ‘missione’
D: Confermo, sarà una grande botta di energia!
Come nasce il brano “Chimica”?
Ditonellapiaga: E ’ un brano nato quest’estate da una sessione in studio con due autori e che mi ha portato all’artista che ora è accanto a me. Quando l’ho scritto non avrei mai immaginato di poterlo cantare proprio con la Rettore, eppure era stata proprio lei la mia ispirazione, i suoi brani ma soprattutto il suo piglio, provocatorio e ironico. Ne è uscito un pezzo allegro e coinvolgente e poi è capitato di poterlo affinare proprio con Rettore. Chimica vi coinvolgerà al primo ascolto.
Come vi definireste a vicenda?
Rettore: Devo dire cosa penso di Margherita? Le voglio veramente bene, come amica, compagna, potrebbe essere mia figlia. Mi confido con lei, chiedo e do consigli, mi sono affezionata. Mi sono rivista subito in lei, in come ero io alla sua età, e l’ho coccolata. Ma anche lei mi insegna molte cose, è una ragazza che ha studiato e studia, molto preparata, io invece mi sono sempre ‘buttata’.
Ditonellapiaga: La verità, è che la ventenne è lei! Prima di conoscerla non mi aspettavo una persona così amorevole, avvolgente e profonda. In questo mi ha veramente stupita
Rettore è stata un’apripista per una serie di cantautrici audaci e glamour ,torna in gara dopo 28 anni, con quale messaggio per la nuova generazione?
Il messaggio è: torniamo alla vita! Questo nostro incontro, tra me e Ditonellapiaga, serve e vuole riportare al centro dei pensieri la gioia. Perché i giovani hanno perso due anni della loro giovinezza e glieli vogliamo ridare con un guizzo di spensieratezza: Vivete, vaccinatevi e andiamo avanti,rituffatevi nella vita!
Cosa consiglierebbe Rettore a Ditonellapiaga per la carriera?
Io penso che di consigli ne possa dare a me lei, è molto preparata, è laureata al Dams, ha studiato e continua a studiare, cosa che non ho mai fatto io che sono una cialtrona e mi sono sempre buttata, ma è bello avere vicina a me, una bravissima a cui mi posso appoggiare. Io sono rimasta una scavezzacollo, sono vecchia ma non adulta.
Rettore, cosa ti ha spinto a tornare a Sanremo?
La mia carriera è lunga. Ho debuttato a Sanremo quando andavo ancora al liceo, e sono arrivata penultima. Ho avuto poi successo subito all’estero e non ho più pensato a Sanremo perché c’erano altre cose in Italia come Festivalbar, Cantagiro, le trasmissioni di musica, Premiatissima, quindi Sanremo me lo ripropose Vittorio Salvetti. Ero già prima in classifica in mezza Europa, tornai a Sanremo nel 77, eravamo solo due donne e tutti i gruppi, io e Daniela Davoli. Fu un bellissimo festival perché poi andammo in tour per le discoteche. I tempi erano diversi e sono curiosa di vedere come andrà questa volta. A tornare al festival quest’anno mi ha convinto Enrico Ruggeri che ha scritto una canzone per il mio nuovo album, dicendomi: ‘ guarda in una settimana fai quello che faresti in sette mesi di promozione’. In effetti è faticoso ma utile. Poi ovviamente ho trovato la canzone giusta e la partner giusta.
In questa canzone c’è provocazione e tanta tanta ironia. Le donne fanno più fatica a proporsi in queste vesti?
R: Si, io credo che in questo noi siamo tuttora in difficoltà. Dopo 40 anni le donne ancora non si devono permettere più di tanto di dire certe cose, ma questo non importa e non mi è mai importato. Bisogna andare avanti, provarci, nonostante le critiche e le difficoltà, e piano piano buttare giù questo muro di gomma, vogliamo la parità, in tutto. A volte il mio modo di fare e di pormi viene percepito come aggressivo ma è umorismo e lo è sempre stato. E’ gioco di parole, di musica. Una cosa positiva di questo festival è che c’è poca gente, senza manager, ufficio stampa e tra cantanti possiamo incontrarci di più
Ditonellapiaga: Rettore è stata un’ apripista su questo, ma apparteniamo a due generazioni diverse, io sono più fortunata. Noi stiamo lottando tutte insieme, tra le giovani cantautrici non c’è competizione piano ci faremo strada e sarà normale essere sempre di più, siamo già tante.
Rettore, cosa ne pensi delle polemiche su Drusilla Foer co-conduttrice?
Drusilla Foer è una grande, ed è stato un colpo di genio di Amadeus chiamarla. Io la adoro, farei un fit con lei, un duetto!
Cosa vuol dire per voi essere libere oggi?
R.: Io sono libera dentro, do fastidio perché non mi pongo il problema. Certo la mia libertà può dare fastidio e pazienza, io son questa, prendere o lasciare.
La politica dovrebbe prendere il tempo di Chimica, andare più veloce, senza guardare troppo indietro deve correre di più, non deve stare a guardare e arrancare.
D.: Credo che alla base di tutto ci debba essere la libertà di essere felici che ancora viene negata in alcune situazioni. La mia generazione è molto attenta a questo, i diritti civili però per noi sono fondamentali, teniamo al diritto alla felicità e non capiamo perché a qualcuno non venga riconosciuto.
I brani di Rettore sono tutti segnati dalla provocazione. ln “Chimica” c’è un passaggio di questo tipo con il riferimento alle suore, ce lo spieghi?
Io fatto le scuole elementari e medie dalle suore. Sono stata tirata su dalle suore a suon di calci in culo, di ceffoni, ma anche consolazioni. Ho imparato da loro galateo, come si apparecchia la tavola e tante altre cose che ho presto dimenticato. Ma ci sono state tante suore nella mia vita, alcune che davano scapaccioni, ma una soprattutto che mi è cara, suor Esterina. Ancora oggi io ricordo tutti i suoi consigli, le voglio tanto tanto bene e sono sempre la sua figliola. Anche se una volta volevo portarla in tv e la Curia me lo ha impedito.
Come è andata?
E’ una cosa che risale a un po’ di anni fa, quando imperversava a Quelli che il calcio la suora della Lazio. Io andai ospite nella trasmissione Le Strade del Successo e gli autori mi chiesero chi poteva raccontare della mia infanzia, qualcuno che mi conoscesse più di mia madre e mio padre. Io dissi subito Suor Esterina. Era lei che raccoglieva tutte le mie emozioni, conosceva tutte le mie avventure, mi dava consigli. Avrebbero voluto intervistarla, ma la Curia non diede il permesso, mi è dispiaciuto.
Tireresti ancora caramelle al pubblico dell’Ariston?
Ma certo!
