Tutto pronto per l’inizio dei saldi a Roma e nel Lazio che partiranno sabato 4 gennaio e termineranno il 15 febbraio. Ecco come difendersi da truffe e problemi relativi alla merce acquistata
Conto alla rovescia per l’inizio della stagione dei saldi a Roma che partirà, come in tutto il territorio della regione Lazio, sabato 4 gennaio. Se avete intenzione di tuffarvi nello shopping, anche on line, approfittando degli sconti stagionali, vi consigliamo di seguire alcune semplici regole per non incorrere in disavventure e brutte sorprese.
Secondo l’ Osservatorio Nazionale Federconsumatori, oltre 9 milioni di famiglie in tutta Italia – quindi il 38% del totale – effettueranno acquisti approfittando delle promozioni, con un andamento delle vendite in diminuzione del -1,3% rispetto allo scorso anno. La spesa media ammonterà a 179,20 euro per ogni famiglia. Come ogni anno, l’osservatorio ha stilato un breve vademecum di raccomandazioni visto che: il rischio di incorrere in un inganno purtroppo è sempre dietro l’angolo e la possibilità che le promozioni si rivelino decisamente poco vantaggiose è concreta. Vediamone qualcuna:
Prezzi
Se vi tufferete nel vortice dei saldi a Roma, tra boutique, negozi e centri commerciali, ricordate innanzitutto che la legge prevede che il cartellino debba indicare sia il prezzo “pieno” che quello ridotto nonché la percentuale di sconto. Per evitare che i potenziali clienti possano confondere la merce in saldo con gli altri articoli in vendita sarebbe inoltre utile separare le due tipologie di prodotto. Lo sconto riportato sul cartellino è quello che l’esercente è tenuto ad applicare quindi, nel caso in cui alla cassa venga chiesto il pagamento di una cifra differente, è opportuno farlo presente al negoziante. La normativa vigente obbliga gli esercizi commerciali a garantire ai clienti il pagamento tramite pos, quindi con carta di credito o bancomat.
Prove e Cambi
I punti vendita non sono tenuti per legge a permettere la prova dei capi di abbigliamento prima dell’acquisto così come, in assenza di vizi o difetti, consentire il cambio del prodotto è rimessa alla discrezionalità del commerciante. Nel caso in cui il negoziante lo consenta, è quindi sempre meglio provare l’articolo e, prima del pagamento, chiedere all’esercente termini e condizioni per l’eventuale possibilità di sostituzione. In ogni caso consigliamo di diffidare di quegli esercizi che non consentono di provare i capi, potrebbe essere indice di mancata trasparenza.
Garanzie
Il D.Lgs. n. 24/2002 stabilisce che un periodo di garanzia di due anni per i prodotti nuovi e di un anno per i beni usati, anche nel caso di merce acquistata a saldo: è quindi bene conservare lo scontrino (e possibilmente fotocopiarlo, considerando che le ricevute in carta chimica tendono a sbiadire dopo pochi mesi) per chiedere al negoziante la sostituzione del prodotto difettoso e che comunque presenti un vizio di conformità, emerso entro i 24 mesi dall’acquisto, che ne pregiudichi l’utilizzo. In alternativa alla sostituzione è possibile usufruire della riparazione o richiedere una riduzione proporzionale del prezzo o ancora scegliere la risoluzione del contratto. gli impegni assunti dal produttore, cioè le garanzie convenzionali, sono vincolanti per il produttore stesso ma non sostituiscono la garanzia legale quindi riparazioni e sostituzioni devono essere richiesti direttamente al negoziante: sarà poi quest’ultimo, in presenza di garanzia convenzionale, ad indirizzare eventualmente il cliente al servizio assistenza del produttore.
Acquisti online
A differenza di quanto accade per gli acquisti effettuati direttamente nei negozi, nel caso dello shopping online non è sempre possibile consultare tutte le informazioni relative al prodotto. E’ pertanto opportuno controllare con attenzione la completezza e l’esaustività della descrizione e la buona qualità delle immagini disponibili per inquadrare il prodotto nel suo complesso.
Proprio tenendo in considerazione l’impossibilità di verificare fisicamente le condizioni e la qualità dei prodotti, il Codice del Consumo prevede particolari tutele per gli acquisti online e a distanza: è il caso ad esempio del diritto di recesso che non vale per gli articoli comprati nei negozi. L’utente che abbia acquistato un prodotto tramite e-commerce, ha 14 giorni di tempo a partire dal momento della consegna per restituire il prodotto e richiedere il rimborso totale dell’importo pagato. Ad ogni modo è preferibile consultare sul sito scelto le indicazioni relative al diritto di recesso.
Nel caso in cui l’acquisto non avvenga dal sito dell’azienda ma attraverso un’altra piattaforma, è necessario verificare l’affidabilità dell’intermediario e la provenienza della merce.
Per garantire la sicurezza dei pagamenti, siano essi effettuati tramite carta di credito, carta di debito, bonifico o altri mezzi, è importante utilizzare una connessione protetta, controllare che l’indirizzo del sito web sia preceduto da HTTPS (e non da HTTP) e verificare la presenza, in basso a destra nella pagina della transazione, la presenza dell’immagine di un lucchetto.