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Reumatismi articolari: cosa sono e come curarli

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Spesso si sente parlare di reumatismi, ma talvolta si confondono con altri tipi di dolori: del resto, dopo una certa età i fastidi alle articolazioni diventano piuttosto frequenti.

Tuttavia, quando i disturbi alle articolazioni hanno un’origine patologica, è importante riconoscerli precocemente, tanto più che hanno una importante influenza sulla qualità della vita di tutti i giorni.

I reumatismi articolari possono essere il risultato di patologie diverse, di tipo infiammatorio e/o degenerativo, e vengono chiamati così perché i sintomi riguardano prevalentemente le articolazioni, anche se possono avere effetti anche su altri tessuti e, nei casi più gravi, sugli organi.

Che cosa sono i reumatismi articolari

I reumatismi articolari si presentano con dolori piuttosto intensi alle articolazioni. Possono riguardare diverse parti del corpo, in particolare le giunture come gomito, spalla, ginocchio.

Secondo la Società Italiana di Reumatologia (SIR) soffrono di reumatismi articolari oltre 5 milioni di italiani. Gli anziani sono i soggetti più colpiti da queste patologie, ma vengono colpite anche persone in altre fasce d’età, in particolare dai 40 anni in su. Inoltre, sembra esserci una maggiore incidenza sulle donne.

Si definiscono reumatismi articolari tutta una serie di disturbi originati da diverse patologie, che la SIR suddivide in quattro grandi gruppi:

• Malattie degenerative (artrosi);

• Malattie infiammatorie (artriti);

• Malattie autoimmuni sistemiche;

• Malattie dismetaboliche (gotta).

I tipi di reumatismi articolari

All’interno dei quattro gruppi di patologie che originano i reumatismi, si possono riconoscere alcune patologie molto frequenti.

Artrosi: si tratta di una patologia che colpisce la cartilagine, che serve affinché le articolazioni possano flettersi. L’artrosi provoca l’assottigliamento della cartilagine e, di conseguenza, il rischio di una rottura del tessuto, con i conseguenti dolori e difficoltà a piegare le articolazioni. In corrispondenza delle articolazioni colpite da artrosi si possono avere crescenze ossee che vengono chiamate osteofiti.

Artriti: sono dei disturbi di tipo infiammatorio che colpiscono le articolazioni. Si possono manifestare in diversi punti del corpo (dolore reumatico spalla, dolore reumatico ginocchio, etc.) e si presentano con dolori accompagnati da gonfiore e arrossamento. Esistono però anche forme di artrite che interessano legamenti, muscoli e tendini oppure organi interni, come l’intestino.

Artrite reumatoide: si tratta di una patologia cronica, di tipo infiammatorio, che può coinvolgere diverse parti del corpo, in particolare le articolazioni delle mani, polso, gomito, spalle e le articolazioni delle gambe. Si tratta di una malattia piuttosto invalidante che può rendere difficile svolgere semplici movimenti e azioni quotidiane.

Spondilite anchilosante: si tratta di una tipica forma di artrite infiammatoria. Colpisce prevalentemente la colonna vertebrale e va trattata precocemente per evitare che si verifichino gravi fenomeni di irrigidimento dello scheletro, provocando posture obbligate e difficoltà a muovere la colonna vertebrale.

Connettiviti: questo tipo di malattie reumatiche sono di tipo infiammatorio e possono colpire diversi tessuti, per questo vengono definite patologie sistemiche. Tra queste, sono note il lupus erimatoso sistemico e la sclerodermia.

Osteoporosi: è una patologia molto frequente nelle persone anziane e provoca il deterioramento della struttura ossea a causa di una forte diminuzione dei minerali presenti nelle ossa. Spesso provoca fratture, talvolta spontanee o a causa di traumi anche di lieve entità.

Come prevenire e trattare i reumatismi articolari

Sebbene i reumatismi articolari siano molto frequenti, le cause non ne sono ancora del tutto note. La diagnosi precoce è importante affinché un intervento immediato possa tentare di ridurre i danni e affinché le terapie possano essere più efficaci.

L’importanza della diagnosi precoce

La maggior parte delle patologie a eziologia reumatica hanno sintomi simili che si possono presentare sottoforma di:

  • Dolori articolari generalizzati;
  • Senso di spossatezza;
  • Stanchezza cronica;
  • Difficoltà a muovere le articolazioni e rigidità.

Le donne risultano più colpite da queste patologie rispetto agli uomini, in quanto sembrano avere una particolare predisposizione genetica e ormonale. In particolare, patologie come l’osteoporosi subentrano molto frequentemente dopo la menopausa, per la riduzione di ormoni che hanno la funzione di proteggere le ossa.

Come trattare i reumatismi articolari

Ogni caso è a sé, di conseguenza è molto importante fare riferimento al proprio medico curante, in particolare al reumatologo.

A seconda del tipo di disturbo reumatico, verranno predisposte le cure opportune anche in relazione allo stadio di avanzamento della malattia.

In linea di massima, il primo livello di trattamento riguarda la riduzione dei dolori e dei disturbi ad essi connessi, come rossore, gonfiore, difficoltà ad articolare il movimento.

Se la malattia è moderata, si possono ottenere ottimi risultati attraverso l’uso, anche cutaneo, dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei): in particolare, il diflofenac sodico è un gel da applicare localmente anche più volte al giorno che riduce in tempi brevi dolori e fastidi, senza provocare effetti collaterali.

In alternativa, si possono utilizzare cerotti medicati che rilasciano la sostanza lentamente e permettono una copertura di circa 12 ore.

Nei casi, invece, più gravi, soprattutto se riguardano anche altri organi o tessuti, è consigliabile agire con corticosteroidi per via orale.

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