Tredici anni, 150 udienze e 14 gradi di giudizio, 15 con oggi. Sono i numeri del processo Cucchi, o meglio dell’intera vicenda giudiziaria legata al caso del geometra romano morto nell’ottobre 2009 a seguito di un pestaggio mentre era sotto custodia.
Arrestato il 15 ottobre 2009, Stefano Cucchi era stato portato alla stazione dei carabinieri Appia. Sette giorni dopo sarebbe morto all’Ospedale Sandro Pertini e il suo corpo griderà di un brutale pestaggio subito nelle ore precedenti il decesso.
Processo Cucchi bis, i primi due gradi di giudizio
Quasi tredici anni dopo quel pestaggio ha portato i giudici dei primi due gradi del processo Cucchi bis a pronunciarsi sull’accusa di omicidio preterintenzionale.
I carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaello D’Alessandro, considerati diretti responsabili del pestaggio sono stati condannati in appello a 13 anni, il capitano della stazione Appia Roberto Mandolini a 4 anni e il carabiniere Francesco Tedesco a 2 anni e mezzo.
Ora spetta alla Corte di Cassazione pronunciarsi sulla sorte dei quattro carabinieri per il processo Cucchi bis, mentre per il 7 aprile è attesa la pronuncia sul processo che si focalizza sui presunti depistaggi sul caso Cucchi, imputati otto carabinieri.
Ad attendere la pronuncia definitiva sul pestaggio e la parola finale sulla lunga battaglia che è stata il processo Cucchi, fuori dalla Cassazione, insieme a tanti cittadini che vogliono testimoniarle solidarietà ci sarà la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, che in questi lunghi tredici anni è stata l’incarnazione di questa dura battaglia per la giustizia.
La lunga attesa di Ilaria Cucchi e di chi aspetta giustizia
Una battaglia che ha segnato profondamente la sensibilità dell’opinione pubblica e ha messo le istituzioni di fronte alle loro grandi responsabilità.
Una battaglia che è andata avanti non contro le istituzioni, ma per le istituzioni e per la fiducia che il popolo deve mantenere nei loro confronti in uno stato democratico.
Non a caso Ilaria Cucchi, anche nei momenti più difficili della vicenda processuale, si è sempre dichiarata, anche a nome della famiglia, fiduciosa nella giustizia.
E lo ha fatto anche qualche giorno fa, preparandosi a vivere la lunga attesa della giornata di oggi. Un’attesa di tredici anni.
“Il 4 aprile io e Stefano saremo qui. Trascorreremo l’intera giornata davanti al palazzo della Cassazione per l’ultimo atto del processo contro i suoi assassini ed il loro comandante di Stazione”. Ha scritto la sorella di Stefano Cucchi in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. “Quasi tredici anni dopo la morte. Speriamo davvero sia l’ultimo atto. Abbiamo fiducia nella Giustizia. Dobbiamo averla. Sarà una lunga giornata”.