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Rete Nazionale delle donne in cammino: “Insieme, si va più lontano”

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cammino dei briganti

Nasce la Rete Nazionale delle donne in cammino perchè, anche nel settore dei cammini e del turismo sostenibile, c’è bisogno di dare più spazio al ‘genio femminile’. TuaCityMag ne parla con la promotrice, Ilaria Canali.


“Chi pensa di compiere un Cammino lo fa sì, per intraprendenza, ma anche per scoprire una forza e una convinzione nuova. Vale per tutti, per le donne forse un pò di più. Ne vediamo tante partire e tornare diverse, con una rinnovata energia che poi riportano nei loro contesti quotidiani. Il cammino ti mette di fronte a un’impresa complicata, ci sono tante cose da tenere in conto, bisogna prepararsi e, prima di partire, possono esserci dei dubbi, o anche delle paure. Una volta superato tutto questo e fatta l’impresa, si torna a casa conoscendosi meglio, e ben più convinte delle proprie, fino ad allora sconosciute, risorse.

Così racconta Ilaria Canali, una donna, camminatrice e professionista della comunicazione per i cammini, l’ambiente e la sostenibilità, che si è messa in testa, insieme ad altre donne intraprendenti (con lei Cristina Menghini, guida ambientale escursionistica, specializzata in itinerari culturali italiani, soocial-blogger e promoter di Cammini;   Daniela Bianchi, Portavoce di Comunità Solidali, già Consigliera Regionale del Lazio e proponente la Legge Regionale istitutiva della Rete dei Cammini del Lazio; Francesca Pucci, ideatrice del progetto “In Cammino per Camerino”, concepito per aiutare territori terremotati; Samantha Cesaretti, che si occupa di ospitalità sulla Via Francigena in particolare a Lucca; Sara Zanni ricercatrice in archeologia e guida ambientale escursionistica; Rebecca Spitzmiller, fondatrice di Retake, premiata dal Presidente della Repubblica con l’onorificenza “Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana “per il suo coinvolgente impegno nella lotta contro il degrado urbano e nella difesa dei beni comuni”; Sara Murder, Organizzatrice di Climate Strike Milano e fra i primi attivisti di Fridays For Future – Italy e Gaia Ferrara, che si occupa di consulenza e progettazione, educazione e formazione nell’ambito delle reti di infrastrutture e servizi per la mobilità dolce e per il turismo slow), di creare la Rete Nazionale delle Donne in Cammino, con l’obiettivo dichiarato di far contare di più la voce e il talento femminile, anche in questo campo.

La rete nazionale delle donne in cammino è stata presentata l’8 marzo nell’ambito di Fà la cosa giusta, la fiera del turismo sostenibile di Milano, e l’niziativa ha registrato subito un grande interesse. Anche noi ci siamo incuriosite, e ne abbiamo parlato con la promotrice.

Come e perchè nasce la Rete Nazionale delle Donne in Cammino?

L’idea della Rete Nazionale delle Donne in Cammino nasce da una mia presa di coscienza personale. Da molti anni, ormai, sono nel mondo dei cammini e mi sono resa conto che, a fronte di un movimento di base molto vitale, che coinvolge tantissime donne, in fase di discussione pubblica dei progetti o di decisione, le donne sono una presenza minima, o sono addirittura assenti. C’è dunque una disarmonia di genere, e quello che ci proponiamo, con la Rete Nazionale delle Donne in Cammino,è di impegnarci perché il genio femminile abbia più spazio e possa dunque dare più efficacemente il suo contributo di creatività ed energia nel nostro mondo. Cosa di cui ormai si sente l’esigenza in tutti i settori: noi iniziamo dal nostro.

Quale contributo originale possono dare le donne nel mondo dei cammini?

Le donne, se coinvolte di più nei processi organizzativi, avrebbero tanto da dire. Il numero di camminatrici e di addette ai lavori impiegate sui percorsi è amplissimo. In tante compiono ‘imprese’, come i cammini in solitaria, e in tantissime sono coinvolte nel sistema dell’accoglienza sui cammini: ostelli, punti ristorazione ecc. Le donne hanno tante idee da proporre, ma la loro possibilità di espressione è limitata ai social network: in cima alla piramide, nelle sedi decisionali, queste voci non sono ancora abbastanza presenti o ascoltate.

Eppure, quando le donne fanno squadra, sanno come farsi ascoltare. Sta accadendo anche con la Rete Nazionale delle Donne in Cammino?

Era un sogno, che è diventato realizzabile da quando l’ho espresso e l’ho condiviso con altre persone. Da quel momento, ci si sono aperte molte porte. L’8 marzo, la Giornata della Donna, abbiamo avuto l’occasione di presentare il nostro progetto a Fa’ la cosa giusta, il festival del turismo sostenibile a Milano, e abbiamo riscontrato subito un grandissimo interesse. A me sembra che il mondo sia pronto ad ascoltare le buone idee, le buone pratiche, e la voglia di apportare approcci diversi.

Ora che il sogno si sta concretizzando, quali sono i prossimi passi in programma?

Abbiamo già diverse idee per rendere concreta la nostra iniziativa. Il primo passo sarà elaborare un ‘Manifesto di Valori’, che si rifà a semplici principi di buon senso. Chi aderirà al manifesto dovrà impegnarsi concretamente, e mantenere alta l’attenzione sulla necessità di una più forte partecipazione femminile in contesti di confronto pubblico e nelle fasi decisionali. Con questa iniziativa vorremmo anche spingere le donne a proporsi di più. Perché è un fenomeno diffuso, quello dell’autolimitazione. Le donne si sentono spesso sopraffatte dalla fatica, dagli impegni quotidiani, famigliari e professionali, ed è diffusa la sensazione di non avere abbastanza forza per emergere. Questo fa sì che ancora troppo poche facciano il passo di proporsi, con il loro punto di vista, le loro competenze. Tutto questo è tra gli obbiettivi della rete nazionale delle donne in cammino, ed è legato al concetto di Cammino, che per chiunque lo abbia intrapreso, si è rivelato un’occasione formativa importantissima.

Qual è secondo te, la particolarità femminile nell’approccio ai percorsi?

In linea di massima, noi donne siamo meno competitive, nel senso che ci interessa meno la gara, l’agonismo, il record di velocità nel percorrere un cammino, per fare un esempio. La visione del cammino al femminile ha in genere meno a che fare con la performance e più con la possibilità di immergersi nell’esperienza. Per questo pensiamo che le donne, anche in questo campo, possano dare un originale apporto di creatività, e ‘approfondimento’. Le donne sono interessate ad assaporare la lentezza, e a vivere un’esperienza e un momento particolare, nella sua pienezza. Questo approccio diverso potrebbe dunque arricchire di idee il lato organizzativo del mondo dei cammini, rafforzando, per esempio, l’approccio del turismo esperienziale in cui, oltre alla sfida fisica, vengano sviluppate le potenzialità artistiche, culturali, e anche di socialità, insite in un cammino. Insomma, più donne al vertice, anche in questo mondo, potrebbero portare una ventata di belle novità, nuovi impulsi, che possano coinvolgere di più anche fasce di età più basse, di bambini e giovani, e giovare a tutto il mondo dei cammini.

Che consigli date a chi vuole entrare in questo mondo, e provare a fare il suo primo cammino?

Ovviamente, chi vuole iniziare a camminare deve poter contare su un minimo di forma fisica, questo è importante dirlo. L’abitudine a un pò di esercizio ci deve essere. Ci sono tanti cammini che si possono approcciare con tranquillità: la Francigena, sopratutto nei tratti vicino Roma, è accessibilissima con un minimo di fiato e forma fisica. Ma sicuramente, quello che noi consigliamo, è di iniziare con qualche camminata in città. Basta cambiare un pò il nostro stile di vita, rinunciando in primis ad auto o mezzi per i brevi tragitti: già quello è un ottimo allenamento. Poi, ci si può approcciare con i cammini veri e propri. Le possibilità sono tantissime, quindi conviene iniziare con un itinerario di difficoltà minima, per vedere poi come va, e passare a cose più impegnative, e magari iniziare ad immaginare anche un’ “impresa” in solitaria. Gestiamo una pagina facebook, DONNE IN CAMMINO, che è nata proprio per creare una comunità di donne camminatrici che possano aiutare chi si approccia a questo mondo con meno esperienza. Lì troverete tutte le informazioni di aiuto, guida e supporto per le camminatrici. Per seguire e sostenere le nostre attività più istituzionali invece, potete seguire la pagina RETE NAZIONALE DELLE DONNE IN CAMMINO.

Non solo. Se volete incontrare e ascoltare dal vivo tutti i risvolti di questa bella e importante iniziativa e farvi, ovviamente, pure una bella passeggiata in uno dei parchi più belli del mondo, la prima domenica di primavera, l’appuntamento è per il 24 marzo, al Parco Regionale dell’Appia Antica. Alle ore 9,30, alla sede del Parco Regionale, si terrà un meeting organizzativo aperto alla partecipazione di tutti e poi, dopo pranzo, dalle ore 15,00 alle 17,00, è in programma un cammino tutti insieme sull’Appia Antica, guidati da Fabio Giuliani. 

Per info: retedonneincammino@gmail.com; ilariacanali@hotmail.com;

oppure pagina Facebook: Comunicazione in cammino

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