“Nel proteggere la nostra Costituzione e la nostra democrazia, agiremo con urgenza perché questo presidente è una minaccia imminente. Anche se trascorrono i giorni, l’orrore per l’assalto alla nostra democrazia perpetrato dal presidente si intensifica e per questo c’è bisogno di un’azione immediata”.
Nancy Pelosi non usa giri di parole e annuncia così la sua battaglia per la destituzione di Donald Trump.
Se l’ipotesi di dimissioni non è mai sembrata realistica, sembra comunque certo che The Donald non arriverà il 20 gennaio a consegnare le chiavi a Joe Biden come inquilino della Casa Bianca.
L’attacco dei democratici e di molta parte dei repubblicani è ormai sferrato, e bisognerà solo vedere quale sarà la procedura scelta.
La stessa Nancy Pelosi, in un’intervista alla Cbs ha detto di preferire il ricorso al 25mo emendamento. Si tratta di un meccanismo applicabile in caso di morte, malattia o rimozione per incapacità del Presidente in carica. Basta una lettera del vicepresidente, appoggiato dalla maggioranza del governo perché il capo di stato venga destituito. In caso di opposizione alla rimozione, a decidere è il Congresso, a maggioranza di 2/3. Una decisione eventuale che appare scontata vista l’attuale maggioranza dem alla camera.
L’alternativa è quella di ricorrere all’impeachment con una procedura più lunga e complessa.
Qualunque sarà la strada decisa, ad aprirla ci sarà lei, Nancy Pelosi.
80 anni, prima donna e prima italoamericana a ricoprire il ruolo di speaker del Congresso, ha ingaggiato da tempo una battaglia costante contro l’estremismo trumpiano n difesa delle istituzioni.
“Ci aspettano tempi difficili.” aveva detto nel suo primo discorso da eletta per la quarta volta (che sarà l’ultima) a speaker del Congresso, solo pochi giorni fa. “Per me è un grande onore guidare questa Assemblea con più diversità di genere nella storia degli Stati Uniti: ora siamo 122 donne.”
Nata a Baltimora da madre molisana e padre figlio di abruzzese, sindaco di Baltimora e deputato al Congresso, Nancy d’Alessandro cresce a pane e politica.
All’università incontra il marito, Paul Pelosi che seguirà a San Francisco. La vera vita politica di Nancy Pelosi inizia tardi, quando ha già raggiunto l’ambizioso traguardo di crescere e far diventare adulti i cinque figli.
Nel 1987, vincendo un elezione suppletiva entra per la prima volta al Congresso, dove sarà eletta per il suo primo mandato completo nel 1988. Sarà rieletta per altre 16 volte. Il primo mandato come speaker al Congresso fu nel 2007 con l’amministrazione Bush. La prima donna ad aver ricoperto quella carica. Sono seguiti altri tre mandati in quel ruolo.
Nancy Pelosi è stata la promotrice del primo impeachment contro il presidente Trump, nel dicembre del 2019. L’accusa era quella di aver fatto pressioni su nazioni straniere per screditare l’avversario, ora presidente eletto Joe Biden.
Pochi giorni fa, la nuova elezione al Congresso e il quarto mandato a speaker. Nei giorni della rielezione la sua casa di San Francisco è stata vandalizzata con graffiti e messaggi lasciati nel suo garage, insieme a sangue finto e una testa di maiale mozzata.
Durante l’irruzione di Washington un manifestante ha puntato dritto nel suo ufficio. La sua foto con i piedi sulla scrivania di Nancy Pelosi ha fatto il giro del mondo prima l’ultras trumpiano venisse arrestato.
Di certo la speaker del Congresso rappresenta da tempo, agli occhi dei dem, un baluardo in difesa della democrazia e delle istuzioni a fronte degli eccessi di The Donald. Una battaglia che sta per giungere a termine.
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