Armando Trovajoli Foto: Ufficio Stampa

Se chiedessimo in giro quale sia la più bella canzone su Roma mai scritta, sicuramente in tantissimi ci risponderebbero “Roma nun fa la stupida stasera”. Inserita insieme ad altri brani indimenticabili in quel capolavoro di spettacolo, folklore e romanità che è Rugantino, questo brano ha saputo più di molti altri incarnare l’anima di una città e divenirne un simbolo canoro nell’immaginario collettivo.

Dietro quest’opera c’è un grande musicista romano, ma conosciuto in tutto il mondo. Armando Trovajoli musicista geniale e prolifico, noto universalmente per le tante, straordinarie colonne sonore composte, moriva 10 anni fa e, in occasione di questo anniversario Roma gli dedica una grande mostra che sarà visitabile al Museo di Roma in Trastevere da domani, 11 marzo, fino al 14 maggio.

L’omaggio di Roma a un musicista conosciuto in tutto il mondo

 La mostra in apertura a Roma “Armando Trovajoli. Una leggenda in musica” dedicata al grande pianista, compositore e direttore d’orchestra, a cura di Mariapaola Trovajoli, Alessandro Nicosia e Federica Nicosia, realizzata con la collaborazione di  Rai Teche, ripercorre il percorso artistico di questo grande nome della musica contemporanea.

Autore di brani indimenticabili, le sue partiture, dal linguaggio immediato ed universale, permeano la storia, pietre miliari che hanno contribuito alla rinascita della commedia musicale italiana, reinventandone il suono.

Fu accademico di Santa Cecilia e Cavaliere di Gran Croce dell’ordine al merito della Repubblica italiana. Appassionato di pianoforte e jazz, è passato dalla commedia musicale al cinema, alla radio, alla tv. Tappa fondamentale della sua lunga e prestigiosa carriera fu la direzione per conto della RAI, agli inizi degli anni ’50, della prima orchestra stabile di musica leggera. Con il suo stile pianistico armonioso ed elegante, venne riconosciuto come una delle personalità più rilevanti della musica internazionale, tanto da rappresentare l’Italia nel 1949 al Festival Internazionale del Jazz, a Parigi, esibendosi nella celebre Salle Pleyel. In quel periodo, e successivamente, suonò con i più prestigiosi jazzisti del mondo Duke Ellington, Miles Davis, Chet Baker, Stéphane Grappelli, Django Reinhardt.

Mostra Armando Trovajoli, il ricordo di Valerio Mastandrea

Ha scritto commedie memorabili, una su tutte “Rugantino”, opera di Garinei e Giovannini che ha debuttato al Teatro Sistina di Roma nel gennaio 1962 e ancora oggi torna sul palco, come in origine, spesso in cartellone durante le feste natalizie.

In occasione della presentazione della mostra a Roma su Armando Trovajoli, l’ultimo perfetto Rugantino (non ce ne vogliano i bravi professionisti venuti dopo), Valerio Mastandrea a voluto dedicare un ricordo affettuoso al musicista con cui racconta che si era creato un rapporto ‘nonno nipote’.

“Il nostro rapporto andava al di là di quello professionale, che partì non dico da degli insulti, ma quasi. Quando feci l’audizione per Rugantino, dandomi le spalle a fine provino disse a Garinei: ‘secondo me lo può fa, c’ha il culo secco’. Quindi venne colpito molto più da questo che dalle mie capacità. Ogni volta che veniva a trovarmi al Sistina, mi abbracciava e mi diceva: ‘parlami di me’, non si capiva a chi, ma secondo me era un abbraccio alla sua giovinezza. Era così, avevamo un rapporto nonno-nipote, e a me manca tanto. E’ un autore che non rappresenta solo Roma, perché le musiche di Armando, anche quando sono contestualizzati in storie territorializzate sono melodie universali, tant’è che questo è riconosciuto all’estero. E’ uno dei migliori compositori che abbiamo mai avuto, e che ha attraversato una stagione di cinema e teatro purtroppo irripetibile. Mi piace immaginarlo a confrontarsi oggi con il mondo di ora, per esempio con le piattaforme e le serie tv, ho un po’ di nostalgia anche di quello che non è accaduto quando penso a lui”.

Una carriera costellata di premi e successi

 Tra le grandi commedie musicali non si possono citare altri grandi successi firmati come “Ciao Rudy” e “Aggiungi un posto a tavola”.

Il suo rapporto con il cinema fu ricco di collaborazioni e la sua produzione cinematografica ha pochi eguali nel panorama italiano. Ha infatti firmato più di 300 colonne sonore e collaborato con i più grandi registi del nostro cinema: Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Luigi Magni, Dino Risi, Antonio Pietrangeli, Marco Vicario, Alberto Lattuada e, sopratutto, Ettore Scola, a cui lo legò un lunghissimo sodalizio.

É stato autore di colonne sonore di film come Riso amaroLa CiociaraIeri, oggi domani, Una giornata particolare, catturandone l’essenza. Ha raggiunto riconoscimenti internazionali, con “Che m’è mparato a ffà”, lanciata e incisa in disco da Sophia Loren.

Una carriera costellata da premi tra cui Nastri d’Argento e David di Donatello. Un vero artista e un grande autore che, giocando con le parole, spiegava così la sua filosofia nel rapporto con la musica per il cinema: “Ci sono due tipi di sottofondi, quello fatto al computer che è di uno squallore insopportabile e c’è il commento musicale fatto ad arte, che richiede perizia ma che, soprattutto, deve saper trovare l’equilibrio tra importanza della sonorità della musica e della parola”. Dice Trovajoli: “È valido anche il silenzio, ma dove ci dev’essere una sottolineatura, una sensazione, un pathos…. un qualcosa che faccia vibrare lo spettatore bisogna farlo con l’orchestra…”.

Cantore di Roma, protagonista di una storia d’amore infinita con la sua città durata tutta la vita, nel 2013, a pochi mesi dalla morte, il comune lo omaggiò con l’intitolazione del Ponte della Musica che oggi si chiama appunto Armando Trovajoli.

Il percorso della mostra su Armando Trovajoli al Museo di Roma

Nella mostra al Museo di Roma in Trastevere sarà possibile ripercorrere, attraverso documenti, foto, video, musiche, oggetti personali, come i suoi inconfondibili occhiali, l’itinerario di una vita e una carriera eccezionale.

Nove le sezioni  che compongono il percorso espositivo: Gli inizi, Il Jazz, Il Pianoforte, La Radio, Il Cinema, Le Commedie musicali, La Televisione, Le Passioni, Il Maestro e Roma.

La mostra sarà arricchita anche da un catalogoche contiene anche un lungo elenco di testimonianze di personaggi come Sophia Loren, Pippo Baudo, Renato Zero, Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea e tanti ancora.

Biglietto unico comprensivo di ingresso al Museo e alle Mostre: € 6,50 intero e di € 5,50 ridotto, per i romani.

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