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Il centro di Monterotondo, paesone alle porte di Roma, che domina la valle del Tevere e scelto sempre di più dai pendolari per la vicinanza alla città e la posizione strategica tra due consolari, Salaria e Nomentana, ha ancora il fascino del borgo antico. Se lo scalo è tutto un pullulare di palazzine moderne, negozi, servizi e centri commerciali, il centro antico, aggrappato sulla collina, regala scorci incantevoli da cittadella medioevale, tra vicoli, rocche e piazzette. Un posto in cui, come in tutti i piccoli centri, si spera di respirare tranquillità e una dimensione della vita più genuina, con ritmi più umani e sani.

Monterotondo, incendiata l’auto della giornalista Cinzia Fiorato

Eppure, anche in posti così, succedono cose che siamo più abituati a collocare in contesti urbani ,dove la legge della giungla, nonostante i tentativi delle istituzioni per arginarla, riesce fuori di pari passo con l’estensione dell’influenza criminale su determinati territori.

E’ questa la spiegazione dietro il fattaccio di sabato notte in una delle piazzette del borgo di Monterotondo?

Le fiamme si sono divorate una Rover parcheggiata in piazza della libertà, ma non una qualunque. L’auto era di proprietà della giornalista del tg1 Cinzia Fiorato e del suo compagno, l’avvocato Vincenzo Iacovino.

E questo è il motivo per cui, tra le ipotesi, si è pensato subito che l’incendio della vettura possa essere di origine dolosa. Un vero e proprio attentato contro la giornalista che, da molto tempo, alza la voce sul degrado che vede crescere sotto i suoi occhi. Le accuse della Fiorato sono concentrate su quella che viene definita ‘malamovida’.

Notti senza regole tra vicoli e piazzette del centro storico

Pare infatti che, le notti senza regole siano diventate la regola nel centro di Monterotondo. Qui si sono moltiplicati locali, bar, pub, enoteche che ogni sera attraggono giovani e giovanissimi non solo dallo Scalo, ma anche da tanti centri limitrofi. Una crescita che però, secondo la Fiorato, e secondo tanti altri abitanti del centro, si è portata dietro caos e anche una certa dose di illegalità diffusa. E senza che le istituzioni intervengano in nessun modo per riportare le notti di Monterotondo alla dimensione del sano divertimento, rispettoso della convivenza civile.

I mali della malamovida sono sempre quelli. E a soffrirne le conseguenze sono sempre i residenti, costretti a subire schiamazzi e confusione fino all’alba, favoriti dall’ubriachezza diffusa e prolifica per i locali, e da chissà cos’ altro. Perché il punto è proprio questo. C’è qualcuno che alimenta traffici e comportamenti illeciti nel buio delle notti senza regole?

L’incendio dell’ auto della giornalista, che da personaggio pubblico si è esposta con particolare determinazione contro un disagio che condivide con gli altri abitanti del quartiere, suggerisce una possibile risposta. E chiama in causa anche l’amministrazione, e la mancanza di un intervento efficace per arginare la situazione, sempre più problematica.

Il sindaco: “In arrivo nuovo Regolamento contro la malamovida”

Naturalmente, il sindaco della cittadina, Riccardo Varone, ha espresso immediatamente solidarietà a Cinzia Fiorato e all’avvocato Iacovino. Ma ha anche rispedito al mittente le accuse di cui è stato oggetto.

“Per il mio ruolo istituzionale, respingo ogni accusa di ‘inadempienza commissiva ed omissiva’ riguardo a fenomeni di delinquenza comune legata alla cosiddetta malamovida. O, peggio, qualsiasi allusione riguardo presunte responsabilità indirette o morali per quanto accaduto, mie, delle forze dell’ordine e dell’Amministrazione comunale”.

Ha scritto sulla sua pagina Facebook, annunciando anche l’imminente varo di un nuovo Regolamento per il Centro Storico.

“…Come da programma, al termine di un iter avviato da tempo e che ha coinvolto tanto le associazioni dei residenti quanto le rappresentanze degli esercizi commerciali, entro il mese di marzo sarà approvato uno specifico Regolamento del Centro storico che, al fine di salvaguardare le specificità culturali, storiche e architettoniche del quartiere, garantire standard adeguati di vivibilità e sicurezza tanto ai residenti quanto ai frequentatori, fisserà regole inderogabili in ordine agli orari di chiusura dei locali commerciali, a misure supplementari di controllo del territorio in orario notturno, a forme di ispezione finalizzate a reprimere abusi di ogni tipo”.

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