Libri contro il degrado: l’iniziativa della scrittrice Melissa P. per salvare San Lorenzo.
Uno status di Facebook al veleno. E’ quello che il 12 settembre la scrittrice Melissa Panarello, meglio conosciuta come Melissa P., ha postato sul suo profilo il 12 settembre scorso e da cui è nata un’idea simbolica, semplice ma che sta già ottenendo tante adesioni.
“Alle 00.30 di un martedì qualsiasi nel vivace quartiere di San Lorenzo, si veniva svegliati e turbati da un gruppo di minorenni che mettevano in atto una vera e propria guerriglia urbana. Dieci di loro contro due nordafricani, accusati di aver sottratto un braccialetto d’oro. I minorenni, alterati dallo sgarbo e forse da troppo alcol a basso prezzo, salivano in piedi sui motorini e pestavano a sangue uno degli accusati riempiendolo di calci sulla faccia, sulla testa. Chiarissimi rumori di ossa rotte, urla sovrumane, adrenalina e follia. L’accusato sviene, si teme il peggio, i ragazzini scappano urlando, pensano di averlo ammazzato (probabile, con tutte quelle legnate), ma il ragazzo si rialza, risoluto va verso le decine di bottiglie di vetro abbandonate sul marciapiede, ne prende una e la fracassa, usa i cocci come arma. Ma la monnezza di Roma è sempre valida alleata se c’è da far guerra, i ragazzini prendono una cassetta della frutta, la usano ora come scudo, ora la spaccano addosso. Intorno molti curiosi di passaggio, finestre aperte sul terrore, ragazzi e ragazze che continuano a bere i loro alcolici senza dar troppo peso alla faccenda, perché è normale pestarsi, perché è normale la violenza, è normale che in una serata così possa scapparci il morto. Io tremo di paura e di rabbia. Quattro volanti arrivano venti minuti dopo, quando è tutto finito, quando tutti si sono sparpagliati per il quartiere, forse a nascondersi, forse a darsele da qualche parte senza essere visti. I carabinieri scendono dalle vetture con i manganelli in mano, il più anziano dà istruzioni, ma ormai non c’è più niente da fare, non c’è più nessuno. Che la festa continui.”
Una notte di ordinaria follia e normale amministrazione quella descritta da Melissa P. Che parla del quartiere dove vive, San Lorenzo, ma avrebbe potuto parlare di Trastevere, o di Testaccio, o del Pigneto o di qualunque altro ‘cuore della movida capitolina’, che dopo ogni notte, all’alba lascia questi quartieri e chi li ama e li abita, sfiniti.
La scrittrice siciliana, che degli eccessi e delle trasgressioni adolescenziali è stata narratrice all’epoca del bestseller “Cento colpi di spazzola” che l’ha resa nota, oggi si scaglia proprio contro gli eccessi.
Quelli della movida sanlorenzina. Nel rione sulla Tburtina, in piena zona universitaria, dicono i residenti, la situazione è ormai fuori controllo. I problemi sono tanti e impediscono ai residenti del quartiere di vivere serenamente le loro notti, quando il rione diventa calamita per gli amanti di una ‘fiesta mobile’ perenne e senza regole, che lasciano in dono, al quartiere e a chi lo abita e lo ama sporcizia e degrado.
Dietro lo sfogo c’è l’amore per un territorio abitato, non certo quello per la censura, come spiega la stessa Melissa P sempre tramite Facebook.
“Non voglio fare la sentinella seduta. Io voglio che i ragazzi si divertano nei modi che ritengono più opportuni. Stanotte per esempio erano in centinaia a ridere, parlare, il loro brusio e i loro discorsi non infastidiscono: la piazza è anche questa, incontrarsi, parlare, ridere, anche incazzarsi. Io ne sono felice, anzi ascolto quello che si dicono e mi diverto. Ma quando si portano le casse e si alzano i decibel oltre la soglia consentita fino alle 5 del mattino, il problema non è più l’aggregazione, ma la mancanza di: 1)luoghi dove tutto questo può avvenire senza arrecare disturbo a chi non partecipa alla festa, ma sta a casa a (cercare di) dormire 2)vigili urbani. Perché se a casa mia invito degli amici e alzo un po’ la musica dopo un’ora arrivano i carabinieri, ma se si fa un rave non autorizzato su suolo pubblico non arriva nessuno? Non c’è voglia di censurare il divertimento, anche quando non corrisponde all’idea che ognuno di noi ha del divertimento.”
Lo sfogo della scrittrice, che si rivolgeva via Facebook direttamente alla sindaca Raggi e alla presidente del II municipio Del Bello, non è passato inosservato e anzi, ne è nata un’iniziativa che si svolgerà questo weekend a largo degli Osci.
“Venerdì e sabato prossimi tutti a Largo Degli Osci con una sedia e un libro.” è la proposta di Melissa P. ai sanlorenzini “A mezzanotte, ora in cui installano casse non autorizzate che sparano musica ad alto volume fino alle prime luci dell’alba, noi staremo lì a fare una dimostrazione non violenta e silenziosissima. La piazza è pure nostra: riprendiamocela. Se occupiamo con le sedie, loro non potranno mettere le casse. Se ce ne stiamo lì a leggere in silenzio i nostri bei romanzi che a casa siamo impossibilitati a leggere per il chiasso infernale, stiamo dimostrando che non solo esistiamo, ma che se vogliamo possiamo usare gli spazi pubblici anche noi. Dobbiamo essere in tanti. Dobbiamo farci sentire: senza gridare.”
Una forma di protesta pacifica, ma a suo modo clamorosa. Nel fragore della movida dell’alcol, dei pusher e di alcuni locali sempre pronti a chiudere un occhio sulle regole pur di aumentare i fatturati, una sedia e un libro per protestare contro la lenta agonia di un quartiere, che ne ha passate tante, ma sta soccombendo sotto i colpi delle logiche commerciali che alimentano e proliferano nelle notti inquiete e insonni.