Uno dei più grandi drammi quotidiani dei romani, la mancanza atavica di parcheggio nelle strade della città, diventa il meccanismo narrativo che costringe due sconosciuti  a passare molto tempo nell’ abitacolo di un auto e, volendo o non volendo, ad approfondire la loro conoscenza.

In questo espediente della sceneggiatura che diventa il motivo dello sviluppo del film  2Night, diretto da Ivan Silvestrini, nelle sale dal 25 maggio, è già presente molto la città che comunque, risulta una coprotagonista di tutta la pellicola. Non la Roma monumentale della Grande Bellezza, ma la Roma movidara dei weekend alcolici e della gioventù in cerca di divertimento. Giovani e pronti a divertirsi in un qualunque venerdì sera sono anche i due protagonisti in carne e ossa del film, due ‘stranieri’ a Roma: la milanese (che tale è nella vita e nel film), Matilde Gioli e il veronese Matteo Martari, due ragazzi soli e in cerca di qualcuno con cui passare la serata e forse, anche la notte. Lei chiede un passaggio e lui accetta di accompagnarla in macchina fino all’altro capo della città. Lo spettatore li segue mentre insieme si fanno largo attraverso la notte.

Poi, la ‘svolta’ del film: arrivati sotto casa di lei,molto realisticamente, non si trova un parcheggio nemmeno a pagarlo oro. Più il tempo che sono costretti a trascorrere in macchina e a conversare si dilata, più il destino di quella notte sembra condurli in una direzione inaspettata.

Matilde Gioli racconta di sentirsi, per alcuni aspetti, molto vicina la personaggio interpretato:  “Sicuramente ci sono diversi elementi che mi accomunano a lei, a partire da  alcuni tratti caratteriali, e questo mi ha aiutato a mettermi nei suoi panni.

Il fatto di essere anche nel film ‘una milanese a Roma’ poi, è stato per me qualcosa di molto realistico. Io sono di Milano, non vivo a Roma, ci vengo spesso per lavoro e quindi si può dire che la sto ancora conoscendo, pian piano sto scoprendo tante cose. In realtà ho provato a spostarmi, ma poi ho preferito rimanere a Milano, un po’ perché sono una mammona, un po’ perché Roma mi sembra una città molto complicata. Però, proprio  girando questo film ho avuto la possibilità di stare un po’ da sola con ‘Lei’. Ho potuto vedere Roma di notte, guardarla addormentarsi, vedere le luci spegnersi, quando la gente ormai era rientrata a casa e Roma era tutta per noi.

E devo dire che questa occasione mi ha consentito di avere un rapporto più intimo con la città, mi ha permesso di scoprirne, al di là della bellezza, il vero fascino. Ho scoperto che Roma ‘parla’ se la sai ascoltare, e ho iniziato a pensare che in futuro vorrei passare un po’ più di tempo qui, per conoscerla ancora meglio.

Oltre al personaggio, mi sono potuta concentrare anche sulla città che ci circondava, mentre giravamo. Ed è stata una scoperta.”

Insomma, su questa milanese in trasferta, il fascino dell’ Urbe rimane tale nonostante tutto.

“Devo ammettere che, venendo da Milano, noto un po’ di differenze, anche se qui ci sono le stesse problematiche che pure abbiamo anche a Milano.Ovviamente, in queste diffeneze contano anche le diverse dimensioni delle due città: Roma è sicuramente molto più grande, complessa, dunque difficile da gestire, però mi dispiace, perché a volte  sembra quasi che qui  non interessi a nessuno che una strada, un vicolo o uno scorcio sia tenuto bene o meno, e questo è un vero peccato.”

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