Marta cartabia
Foto: Wikipedia

Nel silenzio di Mario Draghi che sta facendo filtrare poco e niente sulla formazione del nuovo governo, continua il totoministri. Di nomi che girano ce ne sono tanti, ma molti osservatori si sentono già di indicare alcune, pochissime, certezze. Tra queste il nome di Marta Cartabia sembra essere il più accreditato per guidare il Ministero della Giustizia.

D’altronde, la prima donna divenuta presidente della Corte Costituzionale in Italia, aveva catalizzato le attenzioni, anche durante la crisi di governo. Quando ancora il nome di Mario Draghi sembrava, per molti motivi, ‘irragiungibile’, si era parlato insistentemente di Marta Cartabia come probabile  incaricata della formazione del governo che avrebbe seguito il Conte bis.

Addirittura, prima dell’annuncio della convocazione di Draghi da parte del Presidente della Repubblica Mattarella, c’era chi dava la giurista milanese in viaggio per Roma, destinazione Quirinale.

Queste indiscrezioni riflettevano la stima che il Presidente della Repubblica ha nella ex presidente della Consulta.

Poiché alcuni dei prossimi dicasteri, in particolare Giustizia, Difesa e Insterni, pare saranno assegnati da Mario Draghi tenendo ben in conto l’opinione di Mattarella, ecco che nella girandola di nomi per il totoministri, quello di Marta Cartabia a largo Arenula, viene dato forse ad oggi come il più probabile.

Chi è Marta Cartabia

Ma chi è Marta Cartabia? Classe 1963, nata nel milanese, è una giurista nota e stimata. E’ stata la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente della Corte Costituzionale.

E’ una convinta europeista sin dai primi tempi dei suoi studi.

Scelse legge, perchè, ha raccontato, gli interessava ciò che è giusto.

Laureata alla Statale di Milano nel 1987 con una tesi in cui si chiedeva “Esiste un diritto costituzionale europeo?” Marta Cartabia ha iniziato un lungo percorso accademico che la ha portata a ricoprire importanti incarichi negli Stati Uniti e in Francia, oltre che in Italia.

Ha partecipato al network di esperti sui diritti umani della Commissione Europea, e dell’Agenzia Europea dei diritti fondamentali.

Il 2 settembre del 2011 diventa giudice della Corte Costituzionale, terza donna nella storia, dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle.

Nel 2019 è eletta prima donna presidente della Consulta, dopo aver ricoperto in precedenza l’incarico di vicepresidente. Nel 2020 arriva la fine del suo mandato.

Tra le grandi donne del passato, a cui si ispira, c’è Eleonor Roosvelt.

E’ cattolica e molto vicina a Cl, e alcune sue posizioni sui temi dei diritti, anche dei diritti delle donne, hanno fatto discutere.

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