Si torna a parlare dell’oscura vicenda di Mario Biondo di cui si occupa una nuova docuserie di Netflix. Noi la ripercorriamo partendo da una nostra intervista d’ archivio con la madre di Mario Biondo, risalente al 2013, l’anno della morte del giovane cameraman.
Mario Biondo, una morte coperta di mistero
PALERMO, 2013 “Mario non si è ucciso, me l’ hanno ammazzato. Aveva scoperto qualcosa che non avrebbe dovuto scoprire e gliel’ hanno fatta pagare, altro che suicidio.” Si sfoga così la signora Santina D’ Alessandro, la madre, che chiede di indagare per sapere la verità: com’è morto Mario Biondo?
Giovane, bellissimo e in piena ascesa professionale e sociale, innamorato di una delle donne piu’ belle e popolari della televisione spagnola, Raquel Sanchez Silva, che aveva sposato con nozze da favola nella sua amata Sicilia, tra i flash dei paparazzi scatenati. Mario Biondo ce l’ aveva fatta.
Nato a Palermo, con la passione per la televisione, aveva iniziato a inseguire il suo sogno giovanissimo, quando appena ragazzino era entrato in uno studio televisivo per fare il ‘tiracavi’. Da li’, con fatica e determinazione, era arrivato a fare il cameraman e, come tanti coetanei, aveva trovato la sua occasione fuori dai confini italiani, in Spagna, dove era arrivato a lavorare per Telecinco. Proprio qui aveva trovato anche l’ amore.
Era una vita bella quella di Mario Biondo ed è per questo che ci si chiede: perchè mai avrebbe dovuto desiderare la morte questo ragazzo fortunato? Certo è che la sua esistenza finisce troppo presto, il 30 maggio 2013, quando il suo corpo viene ritrovato in casa, a Madrid, il collo stretto da un foulard legato alla mensola della libreria, i piedi che toccano terra, le ginocchia sono leggermente piegate. Una posizione terribilmente innaturale.
Scartata l’ ipotesi di un gioco erotico finito male (“un’ ipotesi ridicola, offensiva, rivelatasi totalmente infondata” dice Santina), secondo le autorità spagnole Mario si è suicidato. La famiglia non ha mai creduto a questa ipotesi. E vuole che si indaghi più a fondo perché, sulla morte di Mario, tante cose non sono state chiarite.
“Quel giorno Raquel, la moglie, mi chiamò sconvolta e piangendo mi disse: ‘Mario è morto’. In un primo momento pensai ad un incidente in moto. Lui era un appassionato.” ricorda la signora Santina. “Dopo un po’, Raquel mi fece chiamare da un amico che mi disse che mio figlio si era impiccato. Passato il primo momento di choc però, il mio primo pensiero è stato: ‘è impossibile.’“
Perchè è così sicura?
“Innanzitutto per il suo carattere: Mario era la vita, sempre allegro, vivace. Guardava avanti, faceva progetti per il futuro: l’ ultima sera raccontò a mio figlio Andrea che aveva acquistato dei biglietti per tutta la famiglia. Voleva che lo raggiungessimo a Madrid per il compleanno della sorella Emanuela, il 24 luglio. Ci aveva organizzato un viaggio per stare con lui quella settimana. ‘Mi sembra un sogno che veniate’, aveva scritto al fratello in chat.
Anche professionalmente era in un momento di crescita. Sarebbe dovuto partire un programma, condotto da Raquel, in cui lui avrebbe fatto il regista, raggiungendo il suo sogno. Per il cinque giugno, con la moglie, avevano anche preso appuntamento per l’ inseminazione artificiale: volevano un figlio. Perché avrebbe dovuto uccidersi un ragazzo con una vita così? Anche Raquel, quando ha parlato al funerale, la prima cosa che ha detto per ricordare Mario é stata: ‘Mario amava la vita’, era proprio così.”
Mario Biondo, la strana morte di un uomo che amava la vita
I famigliari di Mario Biondo, si chiedono perché in Spagna il caso sia stato liquidato così velocemente. Riflette la madre: “L’ autopsia ha stabilito: ‘presunto sucidio’, ma indagini non sono state praticamente fatte. Non hanno sequestrato nulla nell’ appartamento, noi siamo entrati in casa due giorni dopo ed era tutto là. Mario, secondo noi, non può essersi ucciso. Ma anche se così fosse, si sarebbe trattato di una morte violenta: perché non sono state fatte analisi sul cellulare, il computer, l’ Ipad ? Non hanno fatto niente. Come fanno a dire che si è suicidato?”
I dubbi della famiglia sono alimentati dall’autopsia. “Il giorno dell’ esame abbiamo chiesto al medico forense non una, ma tre volte, se ci fossero segni di colluttazione sul corpo di Mario. Rispose che c’era solo un graffio sul braccio. Dopo due mesi veniamo a scoprire che Mario aveva lividi sulle gambe. E allora io mi chiedo, ‘quante altre cose non ci hanno detto?'” si chiede Santina.
Mario Biondo comunicava con i fratelli ogni sera via facebook, e anche l’ ultima sera chatta con Andrea. E’ solo in casa, la moglie é fuori città per assistere uno zio che deve affrontare un intervento chirurgico. E lui passa la serata al pc. Alle 0.06 la conversazione si interrompe improvvisamente, tanto che Mario non legge nemmeno l’ ultimo messaggio di Andrea. Mario però rimane ancora al computer, a navigare su internet fino all’ una circa, ma cosa cerca?
“In quelle ricerche potrebbe esserci la chiave del mistero, perciò bisogna indagare. Pensiamo che Mario abbia potuto scoprire qualcosa di scomodo su qualcuno che conosceva, e questo potrebbe essergli costato la vita.”
La morte per soffocamento viene fatta risalire dalla prima autopsia tra le 4 e le 5 di mattina. Il certificato di morte invece dice le 6. “Eppure, l’ ultimo accesso al profilo whatsapp di Mario risulta alle 5.59. Ancora una volta, c’é qualcosa che non torna.” dice Santina.
La famiglia non si arrende nella sua ricerca della verità. Con la moglie di Mario, Raquel, la famiglia non ha più avuto contatti .”Sono rimasta delusa,” sottolinea Santina “non mi ha più fatto nemmeno una telefonata. Mi aspettavo un atteggiamento diverso. E non solo da parte sua. Io non ho paura ad andare avanti. Chi cerca la verità non deve aver paura, chi la nasconde si.”
Quest’intervista risale all’anno della morte di Mario Biondo, il 2013. La famiglia, da allora, non si è mai fermata nella testarda ricerca della verità. E se in un primo momento nessuno in Spagna metteva in dubbio la tesi del suicidio, negli anni la battaglia della famiglia Biondo ha costretto tutti, giornali e magistratura, ad andare più a fondo. La magistratura italiana aveva definito lacunose le prime indagini sul posto, poi sono arrivate tre autopsie e l’archiviazione sia in Spagna che in Italia: per la magistratura si è trattato di suicidio. Una tesi che però non convince la famiglia, nè parte della stampa italiana.
Quel che è certo, è che il rapporto tra la famiglia di Mario Biondo e la vedova, è diventato subito molto teso all’indomani della morte del cameramen ed è poi via via peggiorato.Nel novembre 2020, Raquel Sánchez Silva ha anche denunciato la famiglia del marito. A rivelarlo era stata la madre di Mario. Il motivo della denuncia era il contenuto di uno speciale de LeIene in cui, secondo la conduttrice, venivano inanellate una serie di falsità. Le denunce che non hanno fiaccato la determinazione della famiglia di Mario Biondo ad arrivare alla verità sulla sua morte che, secondo loro, ancora non c’è.