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Quella tra Maria Callas e Aristotele Onassis fu una storia d’amore folle e distruttiva. Oggi lo chiameremo un amore tossico, che sotto la patina glamour provocò alla protagonista tormenti e dolori.

Non è difficile capire perché per raccontare questo amore si sia usata e abusata la metafora della tragedia greca. Una suggestione perfetta che non riguarda solo le comuni radici elleniche dei due protagonisti ma che va più a fondo.

L’amore tra Maria Callas e Aristotele Onassis ha avuto tutti i tratti della grande tragedia, compresa la statura della protagonista.

Da quando, nel 1957 prima e definitivamente poi nel 1959 Maria Callas incrocia il suo destino con quello di Onassis per lei non ci sarà più pace, fino alla fine dei suoi giorni.

Chi è Maria Callas quando incontra Onassis

Ma chi era Maria Callas nel 1957? Semplicemente una delle donne più famose, applaudite, ammirate del mondo. Ancora oggi, se pensiamo a una soprano, il primo volto che ci si materializza davanti e il suo.

Maria ece combattendo da un’infanzia difficile, segnata dalla povertà e dai problemi famigliari. Lo fa grazie al suo primo amore, quello che non l’abbandonerà mai: la musica. E lo fa grazie alla sua determinazione e al suo carattere che tante volte venne raccontato come impossibile, ma che fu un’arma formidabile per il suo talento e la sua ambizione.

Dall’infanzia ai grandi palcoscenici

Maria Callas inizia a studiare canto a 7 anni e poco dopo decide che sarà quella la sua strada e la sua via di fuga. Il suo talento è cristallino e riesce a farsi presto strada in quel mondo difficile.

Nata a New York dove prende le prime lezioni, dopo la separazione dei genitori torna in Grecia con la madre. Il dolore dell’allontanamento dal padre è grande, ma ad Atene si iscrive al Conservatorio e gli insegnanti si accorgono della sua voce incredibile. In pochi anni inizia a cantare sui palchi dei teatri e diventa la star dell’Opera di Atene in tempo di guerra. Arrivata la pace, la Grecia è stremata. Maria ha 22 anni e decide di fare il viaggio a ritroso e di tornare dal padre, negli Stati Uniti.

Ma qui la star dell’opera di Atene non la conosce nessuno e Maria, che ha ancora un po’ di strada da fare prima di diventare ‘la Callas’ ricomincia la gavetta. La sua fortuna arriva non da un concerto ma da un impiego come baby sitter. Lo trova in casa di un amico di Toscanini. Al maestro, una volta conosciutala, non sfugge il talento della ragazza e la spinge in Italia.

L’Italia, la patria del bel canto e della lirica. E’ qui che Maria diventerà prima la Callas e poi ‘la divina’. Ed è qui, all’hotel Danieli di Venezia, che Maria Callas incontrerà Onassis per la prima volta.

Maria Callas in Italia

Quando approda in Italia, nel 1947 la giovane soprano è diretta a Verona per interpretare la Gioconda all’arena. In questa città conoscerà il primo grande successo e anche suo marito Giovanni Battista Meneghini, industriale di laterizi che la cantante greca sposò due anni dopo e che da allora le fece da manager.

Gli anni in Italia furono quelli del suo splendore. Anni in cui nacque e si consacrò ‘la Divina’. Tra recite indimenticabili e capricci da star Maria Callas divenne famosa e amata come mai nessuna cantante lirica prima di lei. La sua presenza in un allestimento faceva andare a ruba i biglietti e scatenava un entusiasmo mai conosciuto prima (né dopo) tra i melomani.

La sua popolarità coinvolse tutto il mondo della lirica e anche grazie al suo riflesso rese popolari colleghi come la Tebaldi con cui i giornali raccontarono l’accesa rivalità o Mario del Monaco e Giuseppe Di Stefano spesso coinvolti in trionfali tournèe.

Se il talento della Callas divenne noto in tutto il mondo, alla stessa velocità lo divennero le sue bizze, i suoi capricci e quel carattere impossibile e umorale che contribuiva a renderla in un certo senso ancora più diva.

Maria Callas e Onassis: nascita di una passione

Era questa donna, una diva sicura di se e idolatrata da tutto il mondo, quella che nel 1957 incontra per la prima volta il miliardario Aristotele Onassis.

Anche lui greco, anche lui aveva dovuto lottare partendo da un’infanzia umile per conquistare passo passo una ricchezza che negli anni 50 è enorme e non fa che crescere.

Di mestiere fa l’armatore: i soldi, tanti, li ha fatti così, comprando e vendendo navi ai ricconi. E ora anche lui è nel jet set, ma la sua ambizione lo divora ancora. A fare incontrare Maria e Ari a una festa all’Hotel Danieli di Venezia è la giornalista Elsa Maxwell. Maria non è particolarmente colpita dal maturo playboy (lei ha 34 anni lui 50), lui invece inizia una corte serrata. Entrambi sono sposati, ma questo non impedisce alla scintilla fatale di scoccare.

Succede due anni dopo, a bordo dello yacht Christina, durante una crociera in cui Onassis invita alcuni dei più importanti personaggi dell’epoca: dai principi Ranieri e Grace di Monaco ai conmiugi Churchill passando per gli Agnelli. E, tra questi, Maria Callas e Meneghini. La presenza del marito non impedisce che il fuoco divampi.

Da allora, Maria Callas e Aristotele Onassis sono legati da una passione che brucerà in modi e con intensità diverse, la vita di entrambi.

Maria Callas e Onassis: un amore da jet set

La soprano, da donna di carattere, vive anche l’amore a tinte forti. Si innamora dunque perdutamente di quel miliardario, dongiovanni impenitente che però è felicissimo di averla accanto. Maria Callas è la sua conquista più grande, un ulteriore trampolino per la sua ascesa sociale. Ma in fondo c’è da parte sua, almeno all’inizio, una vera passione.

Maria Callas per Onassis lascerà seduta stante il marito manager. Non solo. Inizierà sempre di più a pensare di ridurre i suoi impegni professionali per stare più tempo con l’uomo che ama. Si trasferirà a Parigi in una casa che non li vedrà mai convivere, lui preferendo il suo panfilo come casa e ufficio.

Maria Callas e Onassis saranno la coppia più ammirata, paparazzata, raccontata e invidiata per un decennio. Ma questo amore folle si consumerà velocemente e avrà un epilogo patetico più che triste da parte di lui, tragico per le conseguenze su di lei.

Maria Callas, la diva, anzi la divina, la capricciosa, la tigre (come la chiamavano i giornali) era in realtà una donna che celava molte fragilità e insicurezze. Non era a suo agio con il suo corpo e le sue variazioni di peso erano quasi più frequenti dei suoi numerosissimi sbalzi d’umori. Segnata da un’infanzia difficile, tutti gli applausi, i riconoscimenti, e i successi non erano bastati a farla credere davvero in se stessa.

L’unica cosa che iniziò a desiderare era una cosa semplice, che milioni di altre donne avevano ma che lei, che aveva conquistato il mondo non riusciva ad ottenere.

Voleva, Maria Callas, che Onassis la sposasse. Voleva che quell’uomo che amava così disperatamente diventasse suo marito.

Lui invece, aveva altri programmi. Prendeva tempo, la illudeva, e ne frattempo, si guardava intorno, fino a un coupe de theatre che apparve non solo a Maria, ma al mondo intero, semplicemente inspiegabile.

Onassis, Jackie e il dolore inguaribile di Maria

Era il 1968 quando Aristotele Onassis decise di risposarsi. Ma non con Maria Callas. Nella sua vita era arrivata un’altra donna, un altro trampolino per saltare ancora più in alto. Lei era Jackie Kennedy, la vedova del presidente degli Stati Uniti.

Onassis voleva espandere i suoi affari in America. L’unione probabilemtne, anche in quest’ottica, gli sembrò una buona idea. Lui sposò Jackie e Maria Callas, pubblicamente umiliata, tradita e sconfitta ne ebbe il cuore spezzato.

Maria e Onassis continuarono a vedersi anche dopo che lui si era sposato, in uno stillicidio che finì nel 1975 alla morte di lui.

La divina nel frattempo era finita nel vortice della sua depressione. Abbandonate definitivamente le scene nel 1973 si rinchiuse nella sua casa di Parigi cercando di lenire i suoi dolori con l’aiuto dei farmaci che peggiorarono la situazione. Morì il 16 settembre 1977 con un arresto cardiaco che sopraggiunge su un corpo e uno spirito abbondantemente fiaccati da una vita di montagne russe, che conobbe il paradiso e l’inferno. La vita di una diva, anzi divina.

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