Perdere un figlio e trovare la forza di andare avanti, aiutando bambini che necessitano di cure. Nasce su questi presupposti l’evento Rock Per Un Bambino, manifestazione musicale arrivata alla decima edizione ad opera del cantautore Luca Guadagnini.
Romano, volto noto nella Capitale e soprattutto nell’area dei Castelli, ex componente dei Vernice, Luca porta con sé un doloroso ricordo, quello della perdita della figlia Aurora, scomparsa a soli due anni a causa di un tumore infantile. Ed è da questo dolore che Luca e sua moglie Genni hanno dato vita a Rock Per Un Bambino, un evento per ricordare la piccola Aurora ma anche per dare un aiuto concreto ad altri bimbi nella stessa situazione.
La kermesse, che vede alternarsi sul palco importanti nomi del panorama musicale e televisivo nostrano, si svolge ogni anno al PalaCesaroni di Genzano di Roma ed è diventato un importante evento nazionale di beneficenza in favore dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, in particolare del Reparto di Neonatologia Medica e Chirurgica. Grazie a Rock Per Un Bambino sono stati raccolti finora ben 115.000 euro.
Special Guest di questa edizione Marco Masini, cui si affiancheranno il prossimo 19 maggio Luca Guadagnini Band, Moreno, Antonino, Viola Valentino, Bobby Solo, Barty Colucci di RDS, i Ghost, Carmine Faraco, il pugile Giovanni De Carolis, e la Billy Sugar Band. Alla conduzione Tiziana Mammucari insieme a Gabriele Cirilli.
Com’è iniziata la tua carriera musicale, poi proseguita con i Vernice?
Da bambino a 8 anni ho iniziato a suonare la chitarra come autodidatta…poi ho iniziato a scrivere dei brani che man mano diventavano canzoni. Nel ‘98 sono diventato il frontman di un gruppo dei Castelli Romani che poi, per ovvi motivi, si è sciolto (come succede spesso nelle band) “come nome” ma in realtà poi siamo sempre rimasti insieme. Parlo appunto dei Vernice, oramai ex. La musica per me significa vita. Pensare un mondo senza musica…domanda scontata ma veritiera.
“Tornerà l’Aurora” è un brano molto particolare, parla della tua storia personale e di ciò che tu e la tua famiglia avete affrontato
Tornerà l’Aurora, è un brano che ripercorre il mio/nostro breve trascorso con mia figlia Aurora volata in cielo all’età di 22 mesi a causa di una recidiva di “neuroblastoma”. Ripercorre i momenti belli e quelli bui vissuti insieme a lei, tra una degenza e l’altra, presso l’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, tra un lettino di ospedale e una vacanza sulla neve piuttosto che al mare… Insomma è un brano che mi ha cambiato radicalmente anche a livello umano oltre che artistico.
Dalla sofferenza per questa grave perdita nasce l’evento “Rock per un Bambino”, manifestazione benefica giunta alla 10° edizione, con notevole riscontro sia di pubblico che di personaggi del mondo dello spettacolo che ogni anno vi prendono parte. Cosa ti ha spinto ad organizzare questa manifestazione?
Bisogna essere fortunati nella sfortuna… o meglio, io mi reputo fortunato perché piuttosto che impazzire dopo aver subito la perdita di un figlio, ho trasformato questo dolore inspiegabile in amore e musica, ma più che altro in concretezza economica per questi bambini ricoverati. Spero di non perdere mai questa voglia che ho, anche se ogni tanto qualche situazione e dinamica ti porta a cambiare idea, ma per adesso vado avanti!
Il dolore è qualcosa di molto soggettivo, come anche la reazione che si ha ad esso. In che modo la musica ha lenito la tua perdita?
La musica come dicevo prima, ha sempre fatto parte della mia vita, ed è stata l’arma migliore per colmare questo dolore…lo scrivere pensieri per poi rappresentarli in musica fino a farli diventare canzoni è qualcosa più grande di noi, che per chi è fortunato come me che riesce a concretizzare ciò, aiuta a superare tutto.
“Rock per un Bambino” è un evento che vanta il patrocinio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. I proventi della manifestazione sono poi stati devoluti al nosocomio per l’acquisto di macchinari complessi.
Il Bambin Gesu è un ospedale all’avanguardia come d’altronde credo tutti gli ospedali pediatrici. Questa mia missione nel portare soldi al reparto di neonatologia chirurgica, ovvero reparto dove fu ricoverata per il maggior tempo Aurora, è stata come qualcosa che dovevo fare per forza…per esempio quando Aurora nacque, ebbe un’ asfissia causata dal tumore già presente al momento della nascita, e fu trasportata d’urgenza dall’ ospedale di Genzano al Bambin Gesù di Roma. Durante il trasporto problemi respiratori, cosicché fu assistita da un’ infermiera che con un apparecchio manuale trasportabile le dava continuamente e costantemente ossigeno, fino poi ad arrivare all’ospedale. Io con le prime due edizioni riuscii a comperare un respiratore meccanico NAVA trasportabile anche sulle ambulanze.
Aiutare altri bimbi sfortunati ti porta a sentire Aurora ancora accanto a te?
Attualmente vedere bambini che stanno male e piu sfortunati degli altri mi distrugge l’animo,però lo faccio volentieri, perché mi rende vivo e so che Aurora è contenta.
Prima di ogni nuova edizione di “Rock per un Bambino” scrivi sempre un nuovo brano. “Se io fossi te e tu fossi me” anticipa la tua nuova fatica discografica ed è una canzone sulle incomprensioni che avvengono nelle storie d’amore. Oggi più che mai i rapporti interpersonali sono in crisi. è una mancanza di ascolto reciproca o la società in cui viviamo, attualmente, ci sta portando sempre più verso un individualismo che preclude la comprensione dell’altro?
Purtroppo è solo realtà, “Se io fossi te e tu fossi me” é un brano che appunto estremizza le incomprensioni che nascono e logorano le storie d’amore. Il racconto si spinge oltre le possibilità umane di entrare nei pensieri e nei sentimenti dell’altro, per cercare di comprenderne le differenze, che a volte ci fanno impazzire ma che ci rendono unici e spesso ci completano.
Rock Per Un Bambino
19 maggio 2018
PalaCesaroni, Genzano di Roma
Ore 20.30
Biglietti: 15 euro
http://www.rockperunbambino.com/acquista-biglietti/