Smartwatch antiviolenza
Foto di Anete Lusina/Pexels

Un orologio intelligente in grado di proteggere le donne a rischio aggressione. Si sta sperimentando a Napoli il primo smartwatch anti violenza sulle donne, uno strumento che si speri funzioni come deterrente ma soprattutto come protezione concreta per evitare aggressioni o, nel peggiore dei casi, il tragico epilogo del femminicidio.

 L’iniziativa Mobile Angel,  è un progetto pilota portato avanti dal Comando Provinciale dei Carabinieri, dalla sezione fasce deboli della Procura del capoluogo campano, in collaborazione con Vodafone Italia e Soroptimist International Club Napoli.

Partito dalla città partenopea, il progetto arriverà a breve anche a Milano e Torino e punta a sfruttare le nuovissime tecnologie per proteggere donne che si trovano in situazioni di reale pericolo, prevedendo la consegna di un particolarissimo dispositivo di ultima generazione alle vittime di violenza. Il primo orologio è stato consegnato ieri a una donna di 36 anni vittima di abusi e minacce di morte, ed è in programma a breve la consegna di altri 44 device.

Lo smartwatch anti femminicidio appare un normale orologio da polso ed ha quindi il vantaggio di non dare nell’occhio. In realtà si tratta di un sofisticato device, uno strumento tecnologico collegato direttamente con la centrale operativa dell’Arma dei Carabinieri. In qualsiasi momento la donna che lo indossa si trovi in situazione di reale pericolo, le basterà azionare il dispositivo per far scattare immediatamente l’allarme e allertare le forze dell’ordine. Grazie alla geolocalizzazione, i carabinieri potranno accedere in tempo reale all’esatta posizione geografica della vittima e attivarsi per agire in suo aiuto.

Lo smartwatch anti violenza appare dunque un strumento innovativo, potenzialmente in grado di garantire più serenità alle vittime di stalking, minacce e aggressioni e consentire loro di portare avanti la propria vita nonostante tutto. Lo strumento potrà essere poi anche utile per cogliere in flagranza di reato l’aggressore. Di certo si tratta di un progetto ambizioso e a lungo termine che, una volta testatane l’efficacia, per la sua effettiva diffusione, avrà bisogno anche delle necessarie risorse a sostegno.

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