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Le Contemporanee: più spazio alle donne

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Le Contemporanee

Sabato 30 marzo, con una lunga giornata di dibattiti e confronti, ha preso il via l’interessante progetto LeContemporanee, che si propone di incrementare la presenza attiva e la forza decisionale delle donne in Europa.

Una ricognizione degli strumenti istituzionali di lotta alle discriminazioni di genere, un diverso approccio all’innovazione e all’industria 4.0 e lotta alla povertà: sono questi i tre drive presentati da Sarah De Pietro, Valeria Manieri e Cristina Sivieri Tagliabue co-founder della startup digitale “Le Contemporanee”, lanciata questa mattina a Napoli all’interno dell’Osservatorio Nazionale dell’INAF in occasione dell’evento “La scoperta dell’Europa: le donne”.

IL PROGETTO. Le Contemporanee è una start up sociale, uno slow media con un’infrastruttura digitale che – in prospettiva – comprenderà anche un Libro Bianco. Le Contemporanee ha una doppia anima: un indirizzo online e uno off line, un tessuto di reti e di incontri pubblici e privati allargati, trasparenti, coordinati con un metodo di “design thinking”. Con un obiettivo: raccogliere idee e proposte dall’universo femminile, e anche da quello maschile, idee capaci di incoraggiare e supportare un vero protagonismo delle donne, fatto di contenuti originali, proposte e vera condivisione.

LA GIORNATA. Al lancio del progetto, dalla forte connotazione civica, hanno preso parte numerosi esponenti del mondo istituzionale, associativo, culturale. Dopo i saluti di benvenuto della padrona di casa Marcella Marconi, scienziata e direttrice dell’Osservatorio INAF Napoli, è stata la volta di Luca Carabetta vice presidente della Commissione Attività Produttive. “Vi ringrazio per l’invito e sono contento di essere qui oggi e non da altre parti”, ha detto Carabetta, facendo un non troppo velato riferimento all’appuntamento di Verona. “Dobbiamo tornare a supportare il protagonismo femminile – ha continuato il Pentastellato – soprattutto nel campo delle imprese. Rappresenta questa una sfida enorme: le startup a prevalenza femminile sono solo il 13%, si sale al 43% se consideriamo quelle con almeno una socia. E anche negli investimenti non va meglio: tra i business angel, solo 1 su 5 è donna. Stessa storia nel settore dei fondi di investimento, nel quale solo nell’8% dei casi il ruolo centrale è ricoperto da donne. Fare innovazione è pensare in maniera diversa. E noi in Italia sappiamo farlo. Siamo creativi. E comunichiamo in modo creativo. C’è apertura da parte nostra. Siamo dalla vostra parte”.

LAVORO, DIRITTI, PENSIONI. Sono stati anche questi i temi al centro del dibattito che ha visto protagoniste le senatrici Emma Bonino e Valeria Fedeli e la deputata Rossella Muroni.  Ha voluto esserci anche Vincenzo Spadafora, sottosegretario  di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Pari opportunità, che ha indirizzato a tutte Le Contemporanee un messaggio  “La nascita di un media civico digitale e sociale è una notizia bellissima e molto ambiziosa. Le messa in rete di esperienze, con il coinvolgimento di nuove generazioni, anche tramite l’utilizzo di nuovi media per parlare di temi di genere e di lotta delle discriminazioni, tutto questo impreziosito dalla partecipazione di donne protagoniste e forti personalità della cultura che possono indirizzare un vero dibattito sui diritti, rende finalmente possibile l’innalzamento del livello culturale, ponendo un argine alla superficialità con cui spesso vengono trattati” .

AZIENDE A SOSTEGNO DELLE DONNE. La natura civica di Le Contemporanee ha già trovato l’interesse e la partecipazione di grandi brand che hanno visto nella start up la capacità di mettere a terra le idee e lavorarle in modo fattivo. L’interesse comune è proprio  quello dell’inclusione come valore di innovazione. A ricordarlo è stata Veronica Diquatto di Dazn, presente in veste di Contemporanea .“Essere donna contemporanea – ha detto –  vuol dire credere nell’innovazione come possibilità di introdurre un cambiamento. Ѐ fondamentale la creazione di sinergie che accelerino crescita e sviluppo. In questa direzione molte aziende coltivano la diversity inclusion, non solo di genere, ma anche di età  e di esperienze. Questo tipo progetto permette di velocizzare il processo di sensibilizzazione, innescando quindi una crescita di valore”.

Nella stessa direzione l’intervento di Manuela Kron di Nestlè Italia: “Investire sulla diversità porta valore alle aziende e alla società. In Nestlé Italia il 40% del management è al femminile. Siamo da tempo impegnati sulla strada dell’inclusione e della parità. Una strada ancora lunga, ma le opportunità che offre sono sotto gli occhi di tutti. La chiave è certamente la collaborazione a tutti i livelli, ma anche il coraggio delle donne che non devono mai smettere di mettersi in prima fila e alzare la mano. Siamo certi che, così facendo, il mondo potrà funzionare meglio”.

Anche Carlo Alberto Tenchini di Sharp Italia ha ritrovato ne Le Contemporanee il seme dell’innovazione sostenibile: “Accogliere, orientare, accompagnare e promuovere il potenziale umano e professionale incentrato su un’alleanza interculturale, intergenerazionale e interdisciplinare tra giovani e adulti, ha permesso a SHARP di attivare un contesto esperienziale utile alla ricerca operativa di nuovi modelli di innovazione sostenibile. Per questo, trovo fondamentale l’approccio scelto da Le Contemporanee su alcuni dei temi proposti già in questo primo appuntamento. È un approccio coraggioso e innovativo e attento alle trasformazioni di questo tempo, del 4.0 e di un nuovo modo di intendere il progresso, che non deve essere fuga in avanti, ma generare innovazione condivisa”.

Giulia Balugani del Gruppo Unipol ha sottolineato come i numeri nella relazione tra donne e finanza e donne e assicurazioni non siano confortanti: solo il 30% tra gli assicurati sarebbero donne. Ma c’è un ulteriore dato che merita una riflessione: pare che le donne tenderebbero a stipulare polizze soprattutto prima dei 35 anni e poi dopo i 75. Negli anni della loro vita in cui sono in coppia, tenderebbero a delegare gli aspetti finanziari e assicurativi al loro partner. Per superare questo gap, l’impegno di Unipol va nell’ottica di sostenere una maggior alfabetizzazione finanziaria e di impegnarsi a creare prodotti pensati per le esigenze delle donne.

Le quote rosa – ha sottolineato Graziella Gavezotti  di Edenred –  possono avere un effetto acceleratore sulla questione della presenza delle donne in posizioni manageriali. Ancora di più se si prevedono sanzioni in caso di inadempienze. A dirlo sono i numeri: Francia e Italia sono in testa alle classifiche per presenza di manager nei consigli di amministrazione. Perché sono più diligenti? No. Perché esistono leggi a tutela delle quote rosa nei cda.  Fondamentale per le aziende agire su tre direttrici: educazione, abbattimento degli stereotipi, fare in modo che ogni azienda possa intraprendere azioni precise”.

Un plauso arriva da Maura Satta Flores di Bip: “Sono sicura che Le Contemporanee sarà una piattaforma abilitante per consentire alle donne che lavorano di guardare a buoni esempi, scambiare pratiche virtuose e proporre nuove regole in Italia e in Europa. Orgogliosa di rappresentare il contributo del Gruppo Bip per questa impresa che, attraverso Luca Mascaro e il design thinking di Sketchin, contribuirà a scrivere il libro bianco da presentare alle Istituzioni.”

LA VISIONE DELLA SCIENZA. La seconda parte di lavori si è aperta con l’intervista di Flavia Fratello, Contemporanea e giornalista di La7, a Mimmo Parisi Presidente di Anpal. “La diversità ha un valore economico, rappresenta un’opportunità di ricchezza. Nei paesi dove alle donne è facilitato l’ingresso nel mondo del lavoro si registra una maggiore crescita. Se l’Italia vuole avere una presenza di peso in Europa non può escludere le donne. Il problema è principalmente culturale” “È fondamentale – ha ricordato Parisi – sviluppare politiche attive, capaci di: creare servizi per infanzia, giovani e terza età; realizzare un sistema per far conoscere alle donne tutte le opportunità che offre il mondo del lavoro; intervenire sulla cultura imprenditoriale, perché nelle aziende si capisca fino in fondo il contributo che le donne possono dare non solo sui piani sociale e culturale, ma anche su quello economico. È una sfida che Anpal affronterà già nei prossimi mesi”.

Una tavola rotonda più tecnica ha visto poi confrontarsi il mondo della ricerca e delle scienze economiche e statistiche:Martà Dassù (Anspen Institute), Magda Bianco (Banca d’Italia), Fabio Pammolli (Polimi e Fondazione CERM), insieme a Linda Laura Sabbadini (Istat) e Monica Buonanno (Assessore al lavoro del Comune di Napoli).

UN WHITE BOOK PER FARE PRESSING SULLE ISTITUZIONI. A chiudere la giornata di presentazione la sessione “White Book”. Sì, perché a vivere dentro e fuori la rete sarà la costruzione del Libro Bianco sull’empowerment femminile. Uno strumento che ogni anno porterà all’attenzione del Governo e delle istituzioni europee proposte e controproposte di legge per eliminare le discriminazioni di genere in Italia, dialogando con l’Europa. Tra i tanti interventi sul “White Book”, quello di Flavia Perina, giornalista e Contemporanea che ha sottolineato: “Da tempo si vede in Italia un desiderio di partecipazione e di protagonismo politico delle donne al quale i partiti non sanno rispondere né nei contenuti né sul piamo dei ruoli. L’idea di mobilitare le donne non solo nella difesa nel fortino dei diritti, ma anche nell’elaborazione di nuove piattaforme adeguate ai tempi è la strada scelta da Le Contemporanee e secondo me è anche quella giusta”.

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