CASTELLO DI SANTA SEVERA

Come ogni estate, ma con modalità nuove per rispetto delle nuove norme di sicurezza anti-covid, il Castello di Santa Severa e’ aperto al pubblico

Come ogni estate, ma con modalità nuove per rispetto delle nuove norme di sicurezza anti-covid, in questa ‘Estate Italiana’ il Castello di Santa Severa sul litorale nord del Lazio, e’ aperto al pubblico e può essere un’ottima meta per una gita al mare con i vostri bambini.

Come rinunciare a visitare un’attrazione di simile bellezza? Affascinare e coinvolgere i bambini non richiede molto impegno: qualche fantasma in un antico castello si trova sempre, se poi ci metti anche il ritrovamento di teschi e scheletri al suo interno, l’opera di convincimento è fatta.

Accompagnati da una guida professionista (un’archeologa che ha partecipato agli scavi del posto) iniziamo la visita partendo dalla chiesa romanica di Santa Maria Assunta. Annoiati dagli affreschi, i pargoli riacquistano l’interesse appena la guida ci racconta i martirii delle due sante, Severa e Marinella, rappresentate nelle pitture (viene da chiedersi se la prossima gita non sarebbe il caso di farla al cimitero!). Una flagellata a morte (Santa Severa), l’altra, Santa Marinella, probabilmente uccisa per essersi spacciata per un uomo gran parte della sua vita, le due sante hanno guadagnato tutta la stima dei bambini. Il ritrovamento dei resti della chiesa paleocristiana dedicata a Santa Severa ha convinto il Vaticano a promuoverla nuovamente tra i Santi del calendario (da cui, a quanto pare, era stata rimossa per mancanza di prove attendibili del suo antico culto) celebrandola il 5 giugno, giorno della sua morte. Durante questi anni di lavoro anche nelle fondamenta del Castello sono tornati alla luce i vari insediamenti: quello etrusco (la città di Pyrgi), di epoca precedente e quello successivo romano, purtroppo al momento non visitabili. E’, invece visibile, attraverso una pavimentazione in vetro, l’antico cimitero del V secolo annesso alla chiesa paleocristiana. I bambini sono rimasti incantati dalla vista di un teschio lasciato dagli archeologi in bella vista tra le rovine. Ad attirare la loro attenzione anche il “mistero” del sarcofago ritrovato. Il corpo all’interno era posto in una posizione inusuale: appartenente sicuramente ad una persona importante, non reca né iscrizioni né oggetti che possano identificarlo. Le domande sono molte e le risposte nella mente fantasiosa dei bambini sono anche di più.  Attraversato il fossato (in antichità superabile solo grazie ad un ponte levatoio) i piccoli esploratori hanno dibattuto se fosse stato abitato da squali o coccodrilli convenendo, all’unanimità, che sicuramente erano i feroci predatori marini dai denti aguzzi a fare da padroni, visto che i coccodrilli risiedono in acque dolci. Come contraddire un ragionamento illuminato da una logica così schiacciante! Finita l’interessante visita puntellata da vedute incantevoli sul mare, ci siamo intrattenuti al Museo del Mare e della Navigazione Antica. Molto ben suddiviso per sale tematiche, e illustrato da una guida paziente ed esaustiva, i bambini hanno seguito con interesse e partecipazione le spiegazioni. La dimostrazione del funzionamento di un’antica pompa idraulica romana (una ricostruzione molto fedele all’originale), che svuotava la nave dall’acqua per non farla affondare, ha catturato il loro interesse. Nella sala adiacente  la riproduzione della stiva di un’antica nave romana con simulazione sonora ha rappresentato il momento più divertente per i bambini. L’esterno del Castello, il borgo che si affaccia sul mare rappresenta un luogo di notevole bellezza. Speriamo che gli Enti preposti alla manutenzione e alla conservazione di questo nostro patrimonio lo rendano fruibile a tutti in maniera stabile e continuativa. Nel dubbio vi consiglio vivamente di prenotare (qui) e godervi la visita.

Francesca Guglielmi

Rispondi