Il giallo della morte della vigilessa Laura Ziliani è giunto a una svolta. Le due figlie della donna sono arrestate, insieme al fidanzato della maggiore.
E più terribili sospetti sulla fine della loro madre, il cui corpo era stato ritrovato nei boschi vicino casa, dopo che proprio le figlie avevano dato l’allarme non vedendola rientrare, prendono ora più forma e sostanza.
Le indagini del gip sulla morte di Laura Ziliani portano dritte a due delle tre figlie della ex vigilessa, la maggiore e la minore, che non avrebbero esitato ad architettare un piano per eliminare la madre, aiutate dal fidanzato della più grande.
Il movente sarebbe stata la volontà di impadronirsi del patrimonio della donna.
Il gip del tribunale di Brescia ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Silvia e Paola Zani e di Mirto Milani, arrestati questa mattina con l’accusa di omicidio premeditato della madre delle due donne.
A non convincere gli investigatori e a spingerli a scavare più a fondo nei loro confronti è stato il racconto non convincente dei fatti da parte dei tre giovani. Un racconto che faceva acqua da tutte le parti e che ha da subito insospettito gli inquirenti.
L’accusa è pesante anche perché comprende la premeditazione.
Secondo quanto riportato dall’Ansa si legge nell’ordinanza di custodia cautelare: “Il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini”. E ancora, “I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici”.
Giallo Laura Ziliani, la storia
Il sorriso di Laura Ziliani non era mai così aperto e brillante come quando si trovava immersa nella natura delle ‘sue montagne’. La passione per l’escursionismo la accompagnava da anni e ogni weekend l’ex vigilessa di Temù si concedeva una rigenerante passeggiata nei boschi dell’alta Val Camonica.
Come avrebbe potuto un’escursionista esperta come lei perdersi o compiere delle leggerezze che avrebbero potuto costarle la vita mentre era in montagna?
Eppure, il primo allarme sul nome di Laura Ziliani era motivato dal fatto che la donna, uscita di casa per la consueta escursione del weekend non fosse più rientrata.
Di certo la sua morte non è collegata affatto alla sua passione per la montagna come, in un primo momento si era ipotizzato e voluto far credere.
La scomparsa prima e la scoperta della tragica fine poi, della vigilessa di Temù, è stato uno dei gialli che ha più tenuto banco nelle pagine di cronaca di questa estate 2021. Un giallo che è ancora tutto da risolvere.
Laura Ziliani ha 55 anni, è una ex vigilessa, è madre di tre figlie e vedova di un marito morto nel 2012. Quando viene colpita dal gravissimo lutto la donna si trasferisce a Brescia con la figlia mezzana, e lì prova a riprendere in mano la sua vita.
Una cosa non cambia in questi anni, la passione per le sue montagne che continua ad alimentare ogni weekend.
Sabato 8 maggio 2021, secondo quanto raccontato dalle figlie di Laura Ziliani, Silvia e Paola Zani, la madre è con loro nella casa di Tamù e, come sempre, esce intorno alle 7 per un’escursione. Non vedendola rientrare, alcune ore dopo, sono loro a lanciare l’allarme.
Inizia così il giallo sulla scomparsa della donna.
Le ricerche battono tutta la zona, ma di Laura non c’è traccia.
Bisognerà attendere l’8 agosto per scoprire che il corpo senza vita della donna in mezzo a un bosco.
Alla luce di questa tragica scoperta, sin da subito alcuni elementi del racconto delle figlie sembrano stridere. Il primo è quello secondo cui la madre sarebbe uscita per il suo trekking mattutino senza portare con sé né cellulare né gps. Un comportamento che stride con il fatto che Laura Ziliani era un’escursionista esperta e in quanto tale consapevole di quanto pericolose se non fatali, possano rivelarsi in montagna certe dimenticanze.
Il cellulare della donna, poi ritrovato in casa dentro una cassapanca risultava essere spento dalla sera del 7 maggio.
Non solo, nel momento del ritrovamento del cadavere si è scoperto che al momento della scomparsa Laura Ziliani indossava un pigiama, non certo un abbigliamento adatto per una passeggiata in montagna.
I tre finiscono sul registro degli indagati per l’agghiacciante accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Stamattina, gli arresti.