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La Tampon Tax non cambia: essere donna in Italia costa

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tampon tax

Tampon Tax: il parlamento non abbassa l’IVA sugli assorbenti. Essere donna continuerà a costare.

Niente da fare: sei donna in Italia? La devi pagare, nel senso materiale dell’ espressione!

La notizia che ci fa cascare le braccia questa settimana, è l’ennesima dimostrazione che le esigenze delle donne, sono un pò meno uguali delle esigenze degli altri. Parliamo di mestruazioni. Per questa volta non ci immergiamo nei complicati meandri del grande tabù, ma rimaniamo sul pratico.

In settimana è stata rigettata in parlamento la proposta di riduzione dell’odiosa Tampon Tax. Di che si tratta? Presto detto: del portafogli delle donne, di cui, evidentemente, importa quasi o niente.

In Italia l’I.V.A. sugli assorbenti è al 22%, la proposta presentata in parlamento, proponeva che fosse abbassata al 5%, trattando dunque gli assorbenti come generi di prima necessità e non, come ora incomprensibilmente avviene,come generi di lusso.

Un ‘lusso’, a cui sono obbligate a cedere tutte le donne, ogni mese, per quarant’anni della loro esistenza. E che lusso! Siamo punite perchè abbiamo il privilegio di goderci le beatitudini del ciclo, come se questo, di per sé, già non bastasse…

La polemica sulla Tampon Tax non è solo italiana, ma la grande differenza è che, quando questa assurdità è arrivata alla ribalta dell’opinione pubblica all’estero, si è provveduto ad alleggerire la tassazione e quindi il prezzo finale degli assorbenti. In Inghilterra l’IVA è stata portata dal 17% all’attuale 5%, in Francia al 5,5%, in Olanda e Belgio al 6% in Irlanda e Canada non c’è più traccia di tampon tax.

In Italia questa settimana, si è persa l’ennesima buona occasione per mettere fine ad una situazione insensata e ingiusta, una sorta di odiosa tassa sulla femminilità. La scusa, è quella buona per tutte le stagioni: non ci sono le risorse.

E mentre qualche ‘illuminato‘ ci ricorda che dovremmo usare le coppette mestruali al posto dei tamponi, e che non è il caso di far scendere le tasse sugli assorbenti perché “non sono ecologici”, mettendo nello stesso calderone, opportunamente, questioni che non c’entrano nulla l’una con l’altra, come brillante strategia di divagazione, le donne italiane sono costrette a continuare a dissanguarsi, nel portafogli, oltre che altrove…

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