Stasera in tv, domenica 24 settembre su Rai Uno andrà in onda il film La Stoccata Vincente, che racconta la vera storia dello schermidore Paolo Pizzo. Colpito da un tumore al cervello appena adolescente, il ragazzo riuscirà a salvarsi e a diventare addirittura campione del mondo, nella sua città, Catania. Una storia di sport, ma soprattutto di vita, in cui un ruolo fondamentale ce l’ha il padre di Paolo Pizzo, Piero, che nella Stoccata Vincente è Flavio Insinna ad interpretare. L’attore si è detto entusiasta del ruolo e della storia e ha raccontato così questo nuovo lavoro.

“Io non penso mai di essere abbastanza. Ringrazio di questo ruolo ne La Stoccata Vincente, che per me è un grande regalo. L’anno scorso abbiamo raccontato la storia del professor Maglio e delle Paralimpiadi e da lì è arrivata anche l’opportunità di questo film”. Il film è diretto da Nicola Campiotti e protagonista de La Stoccata Vincente, è Alessio Vassallo. Per lui, e per gli altri colleghi di set, Flavio Insinna ha solo parole d’elogio.

Il cast del film è di grande livello non solo per la qualità della recitazione ma anche per la sensibilità degli interpreti. In alcune scene mi sono tirato indietro proprio perché sentivo la grandezza di quello che stava facendo chi stava recitando con me”.

Flavio Insinna: “la storia di Paolo Pizzo sembra un film ma è vita vera”

L’attore e conduttore romano, pur avendo una lunga carriera alle spalle, ha rivelato che ci teneva talmente al ruolo del padre di Paolo Pizzo da sentire ancor di più il bisogno di affinare il suo già ampio bagaglio tecnico attoriale.

“Visto che stiamo parlando di allenarsi e di non mollare mai”, ha spiegato Flavio Insinna, “per La Stoccata Vicente, oltre ad allenarmi nella scherma prima con Paolo Pizzo e poi con un altro maestro (e mi sono talmente appassionato della scherma che ora ancora la pratico),  mi sono preso un maestro di recitazione per cercare di essere all’altezza del ruolo, e quando guardavo papà Piero sul set cercavo di capire se ero riuscito a restituire un minimo della sua esperienza umana tra dolore, impegno e amore”.

Secondo Flavio Insinna, il film tv che racconta la storia di Paolo Pizzo ha meriti che vanno oltre la qualità artistica, legati al messaggio lanciato. Uno tra tutti, che spiega così: “Per me La Stoccata Vincente ha anche il merito che, raccontando la storia di Paolo Pizzo, ha evitato la retorica del guerriero. Parlo soprattutto da figlio di medico che poi è stato per anni malato. La parola guerriero non la dobbiamo usare in quelle situazioni, altrimenti sembra che il malato non ce la fa perché non lotta abbastanza. Paolo Pizzo l’ho conosciuto molto prima di questo film, una volta che venne ad un evento dell’Airc a dire la cosa più importante di tutte: ‘Io sono campione del mondo, ma soprattutto sono campione nella vita perché mi hanno guarito’. Quando saliamo in pedana, ai più giovani dobbiamo dire che non siamo solo i risultati che otteniamo: Paolo Pizzo sarebbe una persona straordinaria anche da vice campione del mondo. Non contano i risultati, conta cosa proviamo a fare per noi e per gli altri. Conta quanto ci diamo alla vita. E tutti  noi su questo set ci siamo spesi tantissimo perché avevamo per le mani una vita, una storia straordinaria che sembra scritta ma è tutta vita vera. Spero che il pubblico ami questo film almeno la metà di quanto l’abbiamo amato noi”.

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