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Sharing Economy: app e siti in soccorso al bilancio famigliare

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I figli costano, ma niente paura, in soccorso del portafogli famigliare, arriva la sharing economy.

Scegliere di ampliare la famiglia diventa sempre più impegnativo, non solo per l’investimento emotivo che ne consegue, ma anche, soprattutto, per le inevitabili spese a cui si va incontro.

Ma a quanto ammontano le spese da sostenere nel primo anno di vita di un figlio?

Dallo studio condotto dall’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori, sulla spesa per mantenere un bambino nei primi 12 mesi, emerge che il costo varia da un minimo di 7.072,90 € ad un massimo di 15.140,76 €, con un aumento medio dell’1,1% rispetto al 2016.

Un lusso che non tutti possono permettersi, e che incide in modo decisivo sull’economia famigliare, specialmente per i genitori alle prese con un primo figlio, che quindi avranno bisogno di carrozzina (dai 200 € fino a più di 1000 €), seggiolino per auto (fino a 500 €), lettino (fino a 1000 €), fasciatoio (fino a 700 €), pannolini (media annua di 1000 €), salviette umidificate e creme (spesa annua fino a 800 €), vestiti (oltre 1000 €) e, in caso di necessità, latte artificiale e oggetti accessori (spesa annua media 300 €).

Abiti che diventeranno piccoli molto prima di consumarsi ed accessori la cui durata d’uso non compensa l’ingente spesa. Quante cose che il vostro piccolo non utilizza più verranno riposte in un angolo a prendere polvere?

In tempi d’incertezza economica, i genitori sono sempre più oculati nelle spese ma anche più propensi a sfruttare le opportunità di risparmio che il mondo della rete e le tecnologie mettono loro a disposizione.

L’e-commerce, ad esempio, relativamente ai prodotti per l’infanzia registra quest’anno una crescita del 22,6% in più rispetto al 2017, garantendo un risparmio medio di circa il 10% sui beni di prima necessità e del 19,7 % sul vestiario.

Inoltre, anche in Italia la sharing economy diventa sempre più “family friendly”, diventando un punto di riferimento per quei genitori alla ricerca di una qualche opportunità di risparmio, in termini di tempo e denaro, sui prodotti e i servizi dedicati all’infanzia.

Basato su principi di condivisione, solidarietà e riuso, il “consumo condiviso” di beni e risorse è uno strumento ideale per far fronte alle mancanze dettate dalla crisi economica.

Alla base della sharing economy c’è il principio che il valore di un oggetto non dipenda dal possesso ma dall’uso che se ne fa e, ad oggi, sempre più famiglie preferiscono forme di consumo più consapevoli.

Ma dove scovare le migliori opportunità per le famiglie? Eccone alcuni esempi.

SITTER-ITALIA


Il tempo non ha prezzo. Lo sanno bene i genitori lavoratori che spesso devono ricorrere alla baby sitter. La baby-sitter condivisa è una realtà radicata in molto Paesi del Nord Europa che va incontro all’esigenza di poter gestire in modo flessibile la custodia dei figli, mettendo in contatto famiglie sconosciute ma con esigenze simili.
Sitter-Italia, piattaforma che conta più di 172mila iscritti (registrazione gratuita), è un sito che permette ai genitori di trovare la baby-sitter adatta a loro più vicina a casa, condividendola con altre famiglie della stessa zona.
Suddividendo le spese per l’assistenza dei bambini, si può risparmiare una somma notevole.
Non solo. Sul sito c’è anche la possibilità di sharing dei genitori stessi, grazie a ‘Genitori in contatto’, formula ormai di successo in Europa e che sta prendendo progressivamente piede anche in Italia.

BABYGUEST


L’estate si avvicina e, grazie alla sharing economy, si può viaggiare leggeri anche con i figli. Babyguest è una piattaforma di noleggio e acquisto di attrezzature per l’infanzia che fa si che i genitori in vacanza possano noleggiare in loco il necessario, senza trasportare pesi o rischiare che durante il trasporto i passeggini vengano danneggiati. L’idea è quella di poter fornire attrezzature anche negli aeroporti e nelle stazioni, attraverso degli “Ambassador”, cioè mamme e papà o realtà locali che, dietro compenso, possano effettuare le consegne negli hub.

BABYSHARING


BabySharing è la prima piattaforma online di compravendita interamente dedicata ai prodotti per bambini che mette in contatto genitori che hanno la voglia, o la necessità, di mettere in vendita o di acquistare passeggini, mobili, pannolini, giocattoli, abiti, prodotti per la pappa o l’allattamento.

BABY BAZAR


Baby Bazar è un negozio di second hand per bambini che ha portato la filosofia del riuso, tipica dei mercatini dell’usato, al livello di un franchising network. Su questa piattaforma, specializzata nel mondo dell’infanzia, è possibile acquistare oggetti di ogni genere, dall’abbigliamento alle attrezzature in buono, se non ottimo, stato. Se invece siete interessati alla vendita, potete portare le cose che i bimbi non utilizzano più e ricavare, alla vendita, il 50% del prezzo.

ARMADIO VERDE


Armadio Verde è una community per lo scambio di vestiti da Donna e bambini e bambine 0-16 anni, selezionati e controllati con garanzia di alta qualità.
Il meccanismo è semplice e a portata di click. I vestiti da dare via devono essere prima lavati, stirati e messi in una scatola. Arrivati a destinazione, prima di essere messi in vendita, vengono valutati, selezionati ed etichettati. Chi cede i propri abiti guadagna dei crediti, i c.d.“punti stellina”, con cui è possibile acquistare sempre on line, aggiungendo 5 euro per ogni capo.
I vestiti ceduti ma non selezionati per la vendita vengono in seguito donati ad onlus accreditate.

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