laura massaro

Il richiamo alla sindrome d’alienazione parentale e ad ogni suo, più o meno evidente, anche inconsapevole, corollario, non può dirsi legittimo, costituendo il fondamento pseudoscientifico di provvedimenti gravemente incisivi sulla vita dei minori, in ordine alla decadenza dalla responsabilità genitoriale della madre”.

 La PAS non esiste. E a scriverne come di ‘fondamento pseudoscientifico’ è la Corte di Cassazione che ieri si è pronunciata con una sentenza sulla lunga battaglia di Laura Massaro.

La battaglia di Laura Massaro contro la PAS

Una sentenza definita storica dalle legali di Laura Massaro, e dalla presidente di Differenza Donna che è l’associazione che ha combattuto con lei, per evitare che il suo bambino le venisse portato via sulla base della fantomatica sindrome dell’alienazione parentale.

Laura Massaro è una donna di 42 anni che, a un certo punto della sua vita, ha detto basta e ha lasciato l’ex violento per il bene suo e del suo bambino che oggi ha 12 anni.

Ma denunciare le violenze subite e lasciare l’uomo che la torturava non è stato, come si augurava Laura, il momento dell’inizio di una nuova vita. No. Perché subito dopo ecco iniziare un altro incubo, se possibile peggiore del primo: la minaccia che le venisse tolta la custodia del suo bambino.

Un bambino che conosceva le violenze del padre e che invece, per le istituzioni, era influenzato dalla madre. Sarebbe stata lei a manipolarlo per indurlo a legarsi a lei e ad allontanarsi dal padre violento. Una dinamica, quella raccontata dalla storia di Laura Massaro, che si ripete troppo spesso nei procedimenti di divorzio. Una dinamica che distorce la realtà e si basa sulla cosiddetta sindrome PAS. Qualcosa che, appunto, come ha scritto la Cassazione ieri non si può che definire un ‘fondamento pseudoscientifico’.

Una sentenza storica contro la violenza su donne e bambini

Una sentenza che arriva dopo una lunga, dolorosissima battaglia. Con la donna che è arrivata anche a barricarsi in casa per evitare il rischio che le venisse portato via il figlio.

Un pronunciamento che Elisa Ercoli definisce storico e spiega il perché in una nota di Differenza Donna.  “Oggi è un giorno in cui facciamo la storia in materia di liberazione di donne e bambine/i in uscita dalla violenza. Così come è stato per il no di Franca Viola sul matrimonio riparatore, oggi Laura rappresenta tutte le donne per un no definitivo a violenza istituzionale agita contro donne bambine e bambini in materia Pas, prelievi forzati e altre forme di violazione dei diritti umani. Quando la storia è segnata da progressi come oggi vince una, vinciamo tutte.”

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