Da una parte la dea Tellus, portatrice della prosperità e simbolo del ritorno all’ età dell’ oro, grazie alla pax augustea, dall’ altra la dea Roma in armi, ad ammonire ogni potenziale nemico che avesse in mente di aggredire l’ Urbe. Due figure femminili raccontate con colori sgargianti e particolari minuziosi che incantano lo spettatore e lo trasportano nell’ immaginario mitico dell’ età classica. Sono queste, solo due delle meraviglie regalate dall’ esperienza offerta da “L’ Ara com’ era”, un bellissimo viaggio nel tempo per scoprire i segreti di uno dei monumenti simbolo della storia di Roma antica, l’ Ara Pacis,costruita tra il 13 e il 9 a.C. ,per celebrare la Pace instaurata da Augusto sui territori dell’ Impero.
L’ esperienza immersiva proposta dagli ideatori dell’ iniziativa, che ha riscosso nei mesi scorsi un’ incredibile successo di pubblico e continuerà fino ad ottobre prossimo, fonde arte antica e tecnologie di ultimissima generazione, per consentire al pubblico di fare un tuffo nella classicità, grazie a strumenti sofisticatissimi.
Nell’ intento, realizzato, di bissare l’ inesauribile successo dell’ analoga iniziativa in corso da tre anni ai Fori, gli organizzatori de “L’ Ara com’era”, si concentrano su un solo monumento, che è un vero e proprio scrigno di storia e di storie, una sintesi dell’ ideologia augustea e una narrazione particolareggiatissima della società della Roma ai tempi del primo imperatore.
Il visitatore verrà catapultato in un racconto multimediale che svelerà in 9 ‘step’, tutto quanto c’è da sapere su uno dei monumenti più’ rappresentativi dell’ arte antica. Si parte con un racconto dell edificazione in età classica della zona del Campo Marzio, per poi essere introdotti alla funzione sacrale dell’ Ara, e ai riti che ivi si svolgevano, e alla lunga storia dei ritrovamenti e della ricomposizione dei resti, partendo dal ‘ 500, fino ad arrivare all’ attuale sistemazione. Ma l’ esperienza di visita ha il suo culmine davanti ai meravigliosi fregi del monumento che, grazie al sistema di realtà aumentata, prendono letteralmente vita davanti agli occhi del pubblico.
Ed ecco allora, pian piano, riemergere dal marmo candido i bellissimi colori originari e, con loro, le storie e i significati dei simboli scolpiti da millenni nella pietra: da Enea, figlio di Venere, fino ai suoi discendenti, i gemelli Romolo e Remo, si potranno seguire gli eventi che portarono alla fondazione mitica dell’ Urbe, proseguendo si potrà ammirare, in tutto lo splendore originario, il meraviglioso fregio vegetale, composto da una moltitudine di piante che nascono da cespi d’acanto, simbolo d’immortalità. Attraverso la colorazione del pannello sotto il quadro della dea Roma, una natura ordinata e rigogliosa, abitata da animali e insetti, potrà essere interpretata così come facevano gli antichi romani, che in questo giardino lussureggiante erano invitati a dimenticare gli orrori della guerra.
Il viaggio proseguirà con il fregio che vede protagonista l’ Imperatore stesso, con il capo velato, attorniato da figure che rappresentano tutte le personalità della società romana della sua epoca, in un ‘affresco’ che proietta direttamente nella città del primo secolo.
Le visite, in orario serale,dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso h 23) , saranno disponibili in cinque lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese e tedesco), dureranno circa 45 minuti, saranno organizzate a gruppi di otto persone, tutti i giorni della settimana.
Trovate altre informazioni sul sito www.arapacis.it.