Moltissime persone stanno soffrendo di ansia post quarantena, anche se non tutti ne sono consapevoli. Ecco dieci segnali a cui prestare attenzione
L’ansia post quarantena sta colpendo molte persone che hanno difficoltà a tornare alla vita precedente l’esperienza della pandemia. Tutti sentiamo il bisogno di riprenderci la nostra vita e le nostre abitudini, ogni giorno vorremmo fare un piccolo passo in più verso la normalità. Ma purtroppo ognuno di noi si scontra con stati d’animo che mai avremmo pensato di provare. L’ansia e le paure correlate ai vissuti dei mesi passati sembrano cristallizzate dentro di noi e si affacciano, in modo più o meno forte appena proviamo a metterci in gioco.
Tutti stiamo affrontando nuove forme di ansia, stiamo imparando a convivere con una fortissima instabilità economica, lavorativa e relativa alla nostra salute, che ci impedisce di riavviare la nostra proggettualità.
Fa parte della nostra natura progettare il futuro ed in questo momento la possibilità di fare programmi, anche banali, come ad esempio le vacanze, è venuta meno a causa del Coronavirus e delle restrizioni che questa pandemia ha portato nella vita delle persone.
Ma quando le preoccupazioni e l’ansia diventano un problema? Quando ci dobbiamo preoccupare per il nostro assetto psicologico?
Per rispondere a queste domande è importante premettere che sempre più persone stanno manifestando sintomi ansiosi che prima della quarantena non avevano e che spesso tali sintomi, pur diventando un problema per la persona e per il contesto in cui vive, non vengono riconosciuti. Riteniamo invece che sia molto importante portare l’attenzione questo fenomeno dilagante che rappresenta una forma di cristallizzazione dell’ansia vissuta nei mesi scorsi.
Conosciamo tutti i classici segni di ansia come respirazione rapida, palmi sudati e disturbi gastrointestinali. Ma i sintomi e i comportamenti associati all’ansia sono molti e non sempre vengono riconosciuti.
Molte persone, in questo periodo manifestano sintomi che sottovalutano e che invece sono indice una forte di ansia.
Ma come può una persona manifestare ansia e non saperlo? Può darsi che la persona non sia semplicemente consapevole che questo comportamento è radicato nell’ansia e che ritenga di essere semplicemente più nervoso del solito oppure, molte persone gestiscono l’ansia ad esempio di ricominciare a lavorare o ad uscire con giustificazioni più o meno plausibili, relative alla paura del contagio. Alcune persone sviluppano uno stato di negazione attiva del livello di ansia che stanno vivendo. In questo caso il pericolo sta nel fatto che uno stato di negazione si estende, creando un vero punto cieco su questioni che devono davvero essere affrontate per tornare alla normalità e che in questo modo rischiano di rimanere sospese.
Cerchiamo allora di identificare dei comportamenti che possono essere indicatori di ansia, invitando le persone a far caso a qualsiasi alterazione dei loro comportamenti o del loro umore in questo periodo di pandemia.
- Cambiamento della percezione del tempo, si può avere la sensazione che il tempo scorra più velocemente o che non passi mai.
- Avere un pensiero molto veloce, i pensieri rapidi, che sono comuni all’ansia sono spesso un indicatore di iper-attivazione.
- Avvertire un senso di urgenza rispetto al dover fare tante cose o a doverle preparare. Questa necessità deriva spesso dal timore di perdere il controllo.
- Difficoltà nel portare avanti gli impegni, ci riferiamo a qualsiasi tipo di impegno: di lavoro, domestico, familiare
- Tendenza a chiudersi socialmente, la percezione di non aver alcun piacere nel sentire gli amici. I contatti diventano sempre più rari.
- Essere irritabili con chi ci è vicino, rispondere male, tenere il muso, essere scontrosi.
- Provare senso di affaticamento
- Cercare continuamente notizie sull’andamento della pandemia, il bisogno di un livello molto elevato di informazioni indica ansia e l’alimenta.
- Avere difficoltà di concentrazione
- Essere in costante movimento, girare per casa continuamente o camminare avanti ed indietro mentre si parla o si pensa
In questa situazione di forte preoccupazione generale per le ripercussioni che la pandemia comporterà è normale che alcuni comportamenti presentino delle alterazioni, ma ciò che può essere utile ed importante considerare è quando un comportamento diventa eccessivo o problematico. Nessuno di questi comportamenti intrinsecamente e da solo indica una condizione di ansia, ma può essere utile riflettere ed esaminare i cambiamenti che avvengono in noi. E’ molto importante nei momenti di difficoltà essere il più possibile in sintonia con i nostri stati emotivi e affrontare gli eventuali problemi.

Potete scrivere le vostre domande per la dott.ssa Francesca Bressan, psicologa e psicoterapeuta, alla mail tuacitymag@gmail.com, oppure inviare un messaggio whatsapp al 3297854081, o scriverci attraverso i canali social di Tua City Mag.
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