Jane Alexander ci racconta in questa intervista una nuova sfida. Ci si sta preparando con costanza, studiando e ripassando ossessivamente per farsi trovare pronta a un impegno professionale che farà conoscere di lei un lato ancora poco conosciuto dal pubblico. Jane Alexander torna al Grande Fratello? Di certo non in questi giorni, visto che è prossima al debutto in teatro con uno spettacolo comico esilarante e tutto al femminile. D.D.Diveramente Donna, in programma al Teatro dei Servi di Roma il 9 e il 10 novembre. Insieme a Cinzia Berni e a Francesca Nunzi, Jane Alexander incrocerà il suo monologo con quello delle sue due colleghe che, con ironia e autoironia affronteranno temi come famiglia, amore, sesso, tempo che passa, carriera in un flusso di pensieri e riflessioni che strapperanno risate, e in cui non sarà sempre chiaro il confine tra le attrici e le donne che si raccontano.
Uno spettacolo che quindi ha tanti motivi di interesse, a iniziare dal fatto che, per Jane Alexander, si tratta di una novità assoluta la possibilità di cimentarsi su questo tipo di testo. E’ lei stessa a raccontarcelo in questa intervista insieme a tante altre cose di questo spettacolo, di se e della sua carriera.
Intervista a Jane Alexander : “Grande Fratello? Mi trovate a teatro, per ridere con uno spettacolo tutto al femminile”
Jane Alexander stai per debuttare al Teatro de’Servi con D.D.Diveramente Donna, uno spettacolo comico, una veste nuova per te, visto che il pubblico è più abituato a vederla in contesti drammatici, come si sta preparando?
Per me questo spettacolo rappresenta la prima volta in cui mi cimento con la comicità, ma anche la prima volta in assoluto che faccio un monologo in teatro. E’ una grandissima sfida, e ringrazio tanto sia Cinzia Berni che Francesca Nunzi per avermela proposta. Mi sto preparando tantissimo, sono ossessionata, vado in giro per casa e qualsiasi cosa faccio non faccio che ripassare.
Quella comica è una corda che senti tua, che aspetta solo di essere esplorata?
Se mi conoscessi bene, scopriresti che io sono anche una persona simpatica, quindi sì, direi che me la sento molto mia che si è vista poco finora. In Anna e i 5 un po’ di commedia c’era, però fare questo spettacolo, che di fatto è stand up comedy è una cosa tosta, e forse la gente da me non se lo aspetta. Vedremo se il pubblico si divertirà o rimarrà più spiazzato.
Come ci sei finita in questo spettacolo?
Ho conosciuto Cinzia Berni quando ho preso il posto di Matilde Brandi in Ricette d’amore, lei aveva scritto lo spettacolo e ci era venuta a trovare durante le rappresentazioni, poi siamo state in vacanza insieme, anche con Francesca Nunzi, grazie a Milena Miconi che ci ha presentato, e che ringrazio. Quindi lo spettacolo nasce un po’ anche dalla nostra frequentazione.
Lo spettacolo è al femminile perché il punto di vista che racconta è quello di tre donne, diverse, ma insieme sul palco, tu che rapporto hai con le altre donne: credi in sorellanza oppure ti trovi più spesso in competizione?
Io non mi metto mai in competizione per niente, non fa proprio parte del mio carattere, forse perché non sono mai stata sportiva. Secondo me dipende anche da quello, non sono cresciuta con quella idea di dover primeggiare. Mi capita spesso invece di aiutare le mie amiche e colleghe, anche quando dobbiamo affrontare lo stesso provino, facciamo prove insieme. Per me è così, poi chi vince, vince. Non ho mai vissuto la competizione sul lavoro, non mi capita, o forse non me lo vengono a dire, poi a volte sì, e vabbè…
Invece, in generale nella vita, il tuo rapporto con il mondo femminile, con le altre donne, qual è?
Sembra una frase fatta, ma io penso veramente che se noi donne fossimo un po’ più unite, tante cose cambierebbero. Ne sono certa. Invece questa unione e solidarietà non c’è. Io lo vedo anche sui miei social, quando posto foto un po’ più osé sul mio profilo, cosa che continuo a fare perché non me ne frega niente, che ho 50 anni e rivendico la libertà di farmi le foto che voglio su Instagram. Però la cosa più triste ogni volta per me è notare che i commenti più critici e anche più cattivi li scrivono donne e mi chiedo ,ma perché? Commentano“rivestiti”, “ma non ti rendi conto che sei?” E la frase peggiore: “Ma non ti rendi conto che hai 50 anni”?
Leggendo la sinossi dello spettacolo, voi tre attrici in scena parlerete con ironia di “amore, sesso, famiglia, carriera”. Ad oggi in che ordine metteresti questi quattro elementi nella tua vita? Che posto gli dai?
Al primo posto sicuramente metto la famiglia, nella persona di mio figlio. E’ e sarà sempre al primo posto, nonostante ormai sia grande e a breve so che se ne andrà per la sua strada, e io già mi rendo conto che faccio fatica a tagliare questo cordone ombelicale. Dopo la famiglia, per ordine di importanza in questo momento della mia vita, metterei il lavoro, perché non fa bene solo al portafogli ma soprattutto alla testa. Sentirti soddisfatta di quello che fai ti fa stare meglio con te stessa, almeno a me fa questo effetto. Io poi mi rendo conto di essere fortunata perchè amo tanto il mio lavoro. Poi metterei l’ amore, che è importante, ma non è la cosa più importante, nel senso che l’amore più importante in questo momento della mia vita è l’amore per me stessa. Sesso? Lo metto in fondo a questi elementi, è importante, però ne ho fatto già tanto quando ero giovane, va bene anche così.
L’altro tema affrontato da Cinzia Berni, Francesca Nunzi e da te, Jane Alexander, nello spettacolo che vedremo al Teatro de’ Servi è il rapporto con il tempo che passa. Ho letto che hai detto recentemente: “ho 50 anni e mi sento bella. E con i tempi che corrono non è poco”, è ancora un problema avere 50 anni e più per una donna secondo te?
Sì, lo è ancora, ne parlavamo prima. Sai quante volte mi dicono e mi scrivono: “C’hai 50 anni, copriti!”, oppure, “C’hai 50 anni smetti di fare questo!”. Io mando tutti sempre sul profilo di Paulina Pariskova, che ha 59 anni ed è di una bellezza spettacolare spettacolare, ed è un’altra che se ne frega, non esiste l’età. Basta rompere con questa storia dell’età. Anche le critiche alle donne che si mettono con uomini più giovani, ma dov’è il problema?! Io a 50 anni mi sento bella, intelligente, forse più di quanto mi sia mai sentita prima, capace, a differenza di prima mi butto, ho molto meno paura del giudizio della gente. Sono più sicura e sto lavorando per esserlo ancora di più. Penso che con l’età succeda anche questo: ci si sente meglio con se stessi e con quello che siamo. Certo, ci sono cambiamenti inevitabili e vanno affrontati e accettati.
50 anni è anche un’età in cui si fanno bilanci: il tuo è positivo, negativo, in pari?
Ci sto ancora pensando. Compio 51 anni a dicembre e avrei voluto arrivarci forse un po’ più risolta però, a differenza di prima penso che il fatto di non sentirmi del tutto risolta non sia una cosa così negativa. Forse anche l’idea di arrivare a 50 anni risolti è un mito, e forse è giusto invece continuare a cercarsi. Bilanci non li faccio quindi, penso a vivere senza guardarmi troppo indietro o fare paragoni.
Sei un’artista poliedrica, tra teatro, cinema, tv, cosa preferisci?
Ti spiazzo rispondendoti che il mio sogno più grande in realtà è un altro: avevo 10 anni e già sognavo di scrivere un libro, e ancora non l’ho fatto. Volevo essere la nuova Stephen King e oggi mi piacerebbe molto raccontare un po’ di cose mie e spiegare meglio alle persone chi sono. Tra teatro, cinema e tv invece, non posso scegliere perché amo tantissimo tutte e tre le cose. Il teatro l’ho scoperto da poco, mi dà una carica straordinaria e allo stesso tempo mi terrorizza, quindi è tutta adrenalina per me. In tv mi piacerebbe tanto ritornare con un programma, una cosa come Mistero.
Il 9 e il 10 novembre starai a teatro, quindi le voci che ti vedono stasera entrare Jane Alexander al Grande Fratello non hanno fondamento?
Il 9 e il 10 starò al teatro de’Servi e questa è una certezza, per il resto, che dire? Dio vede e provvede, onestamente credo che Dio abbia già provveduto, ma mai dire mai…
Legarsi a un personaggio iconico come quello di Lucrezia Van Necker di Elisa di Rivombrosa all’inizio della carriera di attrice, ti ha portato più vantaggi o svantaggi?
Io dopo Lucrezia ho lavorato tanto, e sono legata a lei nell’immaginario pubblico anche perché Elisa di Rivombrosa va in onda tutti gli anni, e la gente la riguarda sempre, altre cose che ho fatto no. Io a Lucrezia le voglio un bene dell’anima, me la sono creata, coccolata, per me Lucrezia è stata importantissima. Se ci fosse la possibilità la rifarei di nuovo, una Lucrezia della mia età, visto che l’ho già fatta prima giovane e poi anziana. E’ un personaggio che mi è talmente rimasto attaccato addosso, tanto che io ho sempre fatto poi soprattutto le cattive, anche dopo di lei. E il monologo di D.D.Diveramente Donna, parla proprio di questo. Quindi per una risposta più completa, il 9 e il 10 vi aspetto al Teatro de’ Servi!
Ho letto che le persone ti identificano talmente con il personaggio di Lucrezia che devi spiegare spesso:“Io non sono così cattiva”, ma quanta cattiveria ci vuole secondo te nella vita, nel lavoro?
Io ne avrei dovuta avere tanta di più, questo te lo posso dire per certo. Sarei dovuta essere un po’ più cattiva nel senso di ambiziosa e competitiva, non avrebbe guastato.
Sei anche una persona molto diretta e sincera, lo consideri più un pregio o un difetto, nel tuo mondo e nella vita in generale?
Sono forse troppo sincera, ma uno dei motivi per cui lo sono è perché mi sembra troppo complicato dovermi ricordare di eventuali bugie. Poi la cosa che mi dispiace però è quando qualcuno mette in dubbio che io sia sincera, perché evidentemente lo sono talmente tanto da risultare fastidiosa, brutale. Essere sinceri vuol dire esserlo nel bene e nel male, e io dico anche cose brutte. Se devo dire che bevevo, io lo dico, senza giri di parole, ti racconto tutto di me, sono cose che sono successe. Una cosa che piazza, ma io penso che sia giusto farlo, stimo personaggi che si espongono su problematiche comuni e temi considerati tabù, come sta facendo Fedez sulla salute mentale, per esempio.
Quali sono i prossimi desideri da realizzare per Jane Alexander? Svelacene uno professionale e uno privato.
Al desiderio professionale ci sto lavorando, non è il libro ma un nuovo progetto che spiazzerà tutti, ci tengo tanto e spero che si realizzerà nel 2024. Desideri che riguardano il privato, la vita, in realtà ne ho tanti, diciamo che vorrei stare bene.
D.D.Diveramente Donna è uno spettacolo che promette che, nel corso dei monologhi non si capirà esattamente dove finiscono le attrici e dove iniziano le donne, un motivo in più per venirvi a vedere: conoscermi meglio?
Sì, è uno dei motivi per cui le persone dovrebbero venire a teatro a vedere lo spettacolo, ma soprattutto dovrebbero venire perché si ride tanto in un momento in cui ridere non è così facile, e invece ci fa sempre bene. Siamo tre donne una diversa dall’altra con proseppettive diverse, e infatti lo spettacolo si chiama D.D.Diversamente Donna, e anche questo elemento secondo me è molto bello e importante. Vi aspettiamo il 9 e il 10 novembre!
D.D. DIVERSAMENTE DONNA
di e con Francesca Nunzi, Cinzia Berni e Jane Alexander
Teatro de’Servi
Via del Mortaro, 22 | 00187 Roma
Per informazioni e biglietti: tel. 06.6795130 | info@teatroservi.it
Orari spettacoli: ore 21