E’ già tempo di emozioni per Roma FF16. Uno degli eventi di pre apertura in anteprima per la Festa del Cinema di Roma è “Io sono Babbo Natale” di Edoardo Falcone, ha fatto uscire la lacrimuccia ai tanti che amavano Gigi Proietti. Il film infatti, è l’ultimo lavoro del grande attore romano scomparso l’anno scorso, e una nuova opportunità per apprezzare la sua enorme caratura artistica e attoriale.
La storia poi, è ben scritta e ben raccontata. Parte dall’idea surreale di un Babbo Natale munito di superpoteri, che vive per tutto l’anno sotto le mentite spoglie di un tranquillo vecchietto romano per poi mettersi al lavoro nelle due settimane che precedono il Natale, per far sì che la notte della vigilia ogni bambino del mondo possa ricevere il dono che desidera.
Gigi Proietti, un Babbo Natale con i superpoteri
Il protagonista del film in realtà, non è solo il simpatico Babbo Natale di Gigi Proietti, ma un uomo dalla vita tutta storta (che ha la faccia da vita storta di Marco Giallini), appena uscito di prigione. Un delinquente abituale che, con le peggiori intenzioni si piazza a casa dell’innocuo vecchietto.
E sarà proprio la convivenza con l’incredibile Babbo Natale a tirarlo fuori dai guai una volta e per sempre e a indicargli la strada per il riscatto da una vita complicata.
Insomma, una bella favola natalizia, in cui il posto d’onore ce l’hanno i buoni sentimenti. Un film scritto per divertire ed emozionare che ci riesce di più, ovviamente, per l’effetto legato alla presenza e all’interpretazione del compianto attore.
Un’emozione condivisa da tutti i colleghi di set e, in particolare da quello che con Gigi Proietti – Babbo Natale ha girato più scene e passato più tempo, ovvero Marco Giallini.
Marco Giallini: “Un privilegio aver potuto lavorare con Gigi Proietti”
Marco Giallini, cosa hai imparato dall’esperienza sul set con Gigi Proietti?
“Ho imparato da lui molto, ben prima di condividere il set. Per tanti anni, anche quando non lo conoscevo. Guardando Proietti ci sono cresciuto, è stato uno dei miei punti di riferimento. Per me, poter passare tutto questo tempo sul set con lui è stato veramente un grande privilegio”.
Che rapporto avete avuto lavorando insieme a Io sono Babbo Natale?
“E’ stato bellissimo lavorare insieme, mi ci rapportavo quasi come a un padre. Si vedeva che non stava bene, ma nessuno sapeva quanto stesse realmente male. Eppure, appena si batteva il ciak-azione sembrava avere l’energia di un ventenne. E non lo dico per retorica, era proprio così. Poi quando giravo e lo vedevo ridere di quinta, per me era una soddisfazione unica. L’ultima volta che ci siamo sentiti io ero a girare Rocco Schiavone, in Val d’Aosta, gli mandai un messaggio per sapere come stava e mi rispose: ‘abito ancora in via di guarigione’ e poi ‘mi mancano le nostre risate’. Ecco, mentre dico questa cosa mi viene quasi da piangere, ma ringrazio davvero produzione e regista per avermi dato l’opportunità di conoscere e lavorare con Gigi Proietti. E anche di avermi dato la possibilità di diventare un po’ suo amico.”
E’ vero che rimpiangeva di aver fatto relativamente poco cinema nella sua lunga carriera?
“Si, aveva un po’ il cruccio di aver fatto poco cinema, ma la verità è che la sua carriera di one man show e di re del teatro era talmente trascinante che era sempre impegnato in qualche turnè. Poi un attore è un attore, che faccia cinema o teatro, commedia o tragedia, il talento è il talento”.
Io sono Babbo Natale, l’ultimo film di Gigi Proietti, sebbene sia una storia spiccatamente natalizia, uscirà nelle sale il 3 novembre. Per scelta della produzione, come ulteriore omaggio al protagonista infatti, l’uscita cade a un anno dalla sua scomparsa.