Siamo veramente contenti a TuaCityMag, di iniziare una nuova avventura. Una bella novità che ci terrà compagnia per diverse settimane. Ogni domenica infatti TuaCityMag vi proporrà un divertente episodio del podcast tratto da “Il mio palinsesto” il libro di Laura Bortolozzi. Per la cui realizzazione dobbiamo ringraziare la project manager Giorgia Meniconi ed Excitech Postworks s.r.l. Ma ora vogliamo farvi raccontare tutto di questa novità direttamente dall’autrice e protagonista del podcast.
Laura Bortolozzi è l’autrice del libro “Il mio palinsesto”. Racconti snelli e vivaci che ci portano nel mondo di una mamma multitasking che si divide tra figlia e carriera. E fa del suo meglio per incastrare tutto e gestire appunto, il suo personalissimo ‘palinsesto’.
Laura, come ti sei scoperta scrittrice e che rapporto hai con la scrittura?
Sono un po’ una ‘scrittrice per caso’. Non avevo mai pensato di scrivere prima, ed escludo per il momento anche di continuare su questa strada. L’avventura de “Il mio Palinsesto” nasce da un paio di occasioni in cui, per lavoro, mi sono trovata a scrivere delle tracce per un programma che seguivo qualche anno fa. Una mia collega ridendo mi ha suggerito che, forse, se le avessi pubblicati, come lei anche tante altre persone si sarebbero divertite a leggere i miei pensieri. Non credendoci affatto, ho cercato un editore su Google e provai a mandare il racconto, nella certezza che sarebbe stato cestinato. Invece dopo una settimana, con mia grande sorpresa, mi chiamò l’editore e mi disse che la tipologia di prodotto risultava molto ‘fresca’, divertente e che quindi aveva deciso di pubblicarlo. E mi chiese, oltre a quello inviato, altri dieci racconti. Così è nato il primo volumetto de “Il mio palinsesto”. E allo stesso modo è venuto poi il secondo volume.
Di che genere parleresti per definire “Il mio palinsesto”?
E’ una serie di racconti freschi, una commedia in cui con un sorriso si possono trattare tematiche di tutti i tipi. Sono storie leggere che si leggono scorrevolmente, ma non totalmente disimpegnate.
Perché hai scelto il titolo “Il mio palinsesto”?
Le storie narrano le vicende di una donna di 45/50 anni con una figlia che, di mestiere, si occupa della programmazione di una serie di canali televisivi. Perciò, nella narrazione non può che incrociare il palinsesto televisivo con quello della sua vita.
Sistemare il palinsesto esistenziale le risulta più complicato che sistemare il palinsesto televisivo?
Sistemare il palinsesto esistenziale è molto più complicato! C’è però una metodologia, composta da una serie di regole che si applica nella programmazione dei palinsesti, che la voce narrante cerca di applicare anche alla sua vita dove il palinsesto risulta spesso però, pieno di buchi da coprire.
E’ un libro che parla anche di rapporti famigliari al femminile madre-figlia
C’è il rapporto dell’autrice con la madre, nell’ultimo episodio del primo libro. E poi c’è quello, onnipresente, con la figlia. Il focus fondamentale è sulle domande che tutte le madri si pongono: “Starò facendo un buon lavoro?” “Sto preparando mia figlia bene per il suo futuro?” E su questo si sviluppano racconti leggeri ma che offrono anche spunti di riflessione.
Perché le giraffe in copertina?
Mia figlia da piccola adorava andare al bioparco perché ama tantissimo gli animali. Quando la accompagnavo mi rendevo conto che l’unico animale che mi attraeva veramente e a cui mi piaceva dedicare il tempo della mia osservazione, era la giraffa. Secondo me è l’animale più elegante in assoluto, e secondo me è l’animale che si avvicina di più alla perfezione. Quindi la giraffa mi ricorda che è possibile avvicinarsi alla perfezione.
Il motivo per seguire i podcast de “Il mio palinsesto” su TuaCityMag?
Per farsi due risate e, spero, ritrovarsi nelle situazioni e nei casini di una mamma lavoratrice, raccontati nel libro.