faro gianicolo desaparecidos

Un faro acceso sul terribile dramma dei desaparecidos argentini. Un faro, quello del Gianicolo, a Roma, che è il simbolo stesso del legame profondo tra Italia e Argentina, nazione in cui nei primi decenni del ‘900 si sono riversati migliaia di italiani in cerca di un futuro migliore e hanno contribuito al prosperare della nazione e al legame di amicizia tra i due paesi.

Una nazione che però ha vissuto un momento tragico, contrassegnato dall’annientamento di un’intera generazione di giovani attivi sul fronte della politica. Era il 24 marzo del 1976 quando si insedia a Buenos Aires la dittatura militare del generale Videla, che stermina i suoi oppositori o chi critica il regime, torturando e facendo sparire tanti giovani.

Di quegli anni oggi, sappiamo tanto, degli orrori perpetrati dai militari, degli aerei carichi di giovani buttati giù, delle madri, delle nonne, scese in piazza a chiedere giustizia, le “Abuelas de plaza de mayo” che non si sono mai stancate di cercare figli e nipoti scomparsi del nulla.

Sappiamo molto anche grazie al processo Condor, celebrato a Roma contro i responsabili di tali crimini.

E da Roma, non si vuole che questa triste storia cada nell’oblio, per questo, in una data simbolo il 24 marzo, alle 18.45 , roma tornerà ad accendere la luce su tale tragedia con l’accensione straordinaria del Faro al Gianicolo costruito grazie all’iniziativa degli italiani in Argentina nel 1911.

Promossa dal Comitato Cittadino “Roma ricorda i Desaparecidos Madres e Abuelas“, l’accensione avverrà alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.


La conferenza stampa di presentazione, moderata dal giornalista e Pino Nazio, ha visto la partecipazione di Angel Marasca, Presidente del Comitato Cittadino Roma Ricorda I Desaparecidos Madres e Abuelas che ha raccontato come subì da ragazzo una finta esecuzione in Argentina, sono intervenuti anche due membri dello stesso comitato, la prof.ssa Rosa Maria Grillo dell’Università di Salerno e Nicola Bottiglieri dell’Università di Cassino.


Presente anche il cronista Paolo Brogi che ha seguito il processo Condor  per il Corriere della sera e l’avvocato Arturo Salerni, difensore di parte civile nello stesso processo. Ha dato la sua testimonianza anche Enrico Calamai, ex console in Argentina durante la dittatura soprannominato“lo Schindler di Buenos Aires” perché in quei drammatici mesi salvò centinaia di perseguitati dal regime facendoli riparare in Italia. Hanno inoltre dato il loro, del Comitato Cittadino Roma Ricorda I Desaparecidos Madres e Abuelas.


All’accensione straordinaria del Faro al Gianicolo hanno aderito l’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, il Municipio Roma I Centro, Il Progetto Memoria, Target Lab Ets, Natal Romagnolo.

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