
Grande attesa per il film House of Gucci, storia vera di un delitto che intreccia lusso, passioni, intrighi e anche un pizzico di esoterismo, non poteva non attirare l’attenzione di Hollywwod.
A pensare di tirare fuori un film da uno dei delitti più seguiti dai media negli anni 90, è stato Ridley Scott, che già si era calato in una storia che ha segnato la cronaca nera italiana ma che aveva avuto anche grande rilevanza internazionale, ovvero il rapimento di Paul Getty che, di fatto, in Italia, segnò l’inizio della stagione dei sequestri.
Con il nuovo film, per il quale è stato arruolato un super cast, Scott fa un bel salto temporale.
Dai vicoli del centro di Roma frequentati da hippies e giovani bohemiene degli anni ’70, ci porta con il nuovo film ‘italiano’ nella sfavillante ‘Milano da bere’.
Una città che corre a mille all’ora, tra ambizione sfrenata, lussi da capogiro e una ricchezza che si respira ad ogni angolo, ma soprattutto in via Montenapoleone. La strada simbolo della moda, che diventa il petrolio di Milano, fa da sfondo ideale a House of Gucci e alla storia vera e tragica della fine dell’erede della grande casa di moda.
House of Gucci, la storia vera di Patrizia Reggiani
La protagonista di House of Gucci, e de la storia vera dell’omicidio di Maurizio Gucci è, in realtà Patrizia Reggiani nel film interpretata da Lady Gaga.
Quella che oggi conosciamo come una machiavellica dark lady. Bellissima, sfrenatamente ambiziosa, avida, amante del lusso e arrampicatrice sociale, comincia la sua esistenza in una famiglia di modeste origini.
A tirare avanti la baracca, da sola, è la madre di Patrizia che sulla figlia avrà un’influenza fondamentale fino alla fine della sua vita.
E’ dalla madre, pare, che Patrizia Reggiani eredita quella fame di riscatto che si trasforma nella ferrea volontà di scalare i ceti sociali, puntando a entrare nel gotha del lusso milanese.
Le doti, d’altronde, la giovane Patrizia ce le ha. Baciata da una bellezza magnetica che la fa presto accostare a Liz Taylor, intraprendente, vitale e sfrontata, quando inizia a frequentare la Milano bene non passa certo inosservata e in poco tempo individua il modo di farsi strada.
Quello con Maurizio Gucci, giovane e affascinante rampollo di una famiglia che rappresenta una parte dell’aristocrazia della moda italiana, è un incontro fatale. E’ il 1971, hanno entrambi 22 anni e il loro incontro di sguardi a una festa fa schioccare un colpo di fulmine da cui nessuno dei due può scampare.
Nel giro di poco diventano marito e moglie, nonostante gli anatemi della famiglia di lui.
E’ la favola di Cenerentola in salsa yuppy milanese, ma ben presto, si capisce che non è solo questo.
Patrizia Reggiani non vuole infatti limitarsi a fare la moglie, e poi la madre di due figlie. No, Patrizia ha cervello e ambizione e una fame che non si sazia mai. Un tormento, che conosce solo chi è stato costretto per molto tempo a nutrirsi di speranze e delusioni.
Il marchio Gucci non è esente dal più classico dei conflitti societari: la guerra tra i diversi rami della famiglia per il controllo dell’azienda.
Durante queste battaglie, Patrizia Reggiani è al fianco del marito, non solo nella veste di moglie, ma sempre più in quella di consigliera d’affari.
La sua influenza è ampia e profonda e lei, finalmente, pensa di avere tutto sotto controllo, tutto quello che le spetta.
Soldi, passioni, gelosia e cartomanti
Se non che, dopo la morte del padre, a dire di Patrizia Reggiani, Maurizio Gucci inizia a comportarsi in modo irresponsabile, di certo si allontana sempre di più dalla famiglia, e fa tabula rasa anche dei suoi collaboratori.
La separazione avviene nel 1992. Maurizio Gucci si è innamorato di un’altra donna, Paola Franchi e va a vivere con lei, mentre Patrizia vede tutto il suo mondo andare in frantumi.
Inizia una guerra senza esclusioni di colpi per stabilire cosa spetta a chi dopo il divorzio. I toni si fanno sempre più aspri, mentre Patrizia Reggiani si rifugia sempre di più nelle confidenze con la sua amica Pina Auriemma, un personaggio chiave di House of Gucci e della vera storia del delitto orchestrato da Patrizia Reggiani.
Lady Gucci e Pina Auriemma si conoscono nel 1976 a Ischia e, pur vivendo in universi paralleli e mai comunicanti, diventano subito grandi amiche e confidenti.
Sensitiva, cartomante, schietta donna del popolo, il carisma della Auriemma fa presto presa sulla Reggiani che donna del popolo lo era stata per molti anni.
La coetanea napoletana diventa la consigliera numero uno di Patrizia Reggiani. Una consigliera che però rimane lontana dai salotti borghesi delle signore e padrone della Milano da bere. Troppo distante da quel mondo. Una caratteristica che la rende, però, anche ‘affidabile’ agli occhi di Patrizia che si sente sicura di confidare a lei tutti i suoi segreti. Anche i più indicibili.
Come, per esempio, il desiderio di vedere morto l’ex marito.
L’omicidio di Maurizio Gucci
Il 27 marzo 1995 era una bella mattina di primavera in via Palestro, a Milano. Maurizio Gucci uscito di buon mattino dalla casa dove viveva con la compagna, Paola Franchi, arrivò al portone del palazzo dove aveva sede il suo ufficio, quando venne stroncato da quattro colpi di pistola.
L’assassinio dell’erede Gucci sconvolse Milano, l’Italia e il mondo. Chi aveva sparato? Chi poteva odiare tanto l’imprenditore?
Le indagini puntarono subito dritte alla ex moglie. Tutta la città sapeva che tra i due si trascinava una guerra senza esclusione di colpi. E anche per gli inquirenti, quella che portava a Lady Gucci fu la prima strada da imboccare.
Gli arresti, il processo, le condanne
Ci vogliono quasi due anni per arrivare all’arresto. E tutto parte dagli scagnozzi ingaggiati da Pina Auriemma per conto di Patrizia Reggiani.
Uno dei due, si tradisce, vantandosi di sapere la verità su quell’omicidio eccellente. Da lì partono le indagini, anche con l’uso di intercettazioni decisive, che svelano la trama tragica e farsesca dell’assassinio di Maurizio Gucci.
Si scopre così che lady Gucci, aveva dato mandato all’amica cartomante di organizzare l’omicidio. L’Auriemma si era affidata a tre pregiudicati come mano d’opera del delitto. Ivano Savioni, l’organizzatore del piano tradito dalla sua voglia di vantarsi del delitto, Benedetto Ceraulo, l’uomo che sparò a Gucci e Orazio Cicala, l’autista/ palo.
Patrizia Raggiani fu condannata a 29 anni di carcere e finì a San Vittore da dove è uscita dopo 16 anni, nel 2016.
Da quel momento non ha lesinato interviste e memoriali in cui racconta la sua incredibile storia con lucidità e freddezza. All’apparenza poco pentita e ancora molto sfrontata.
House of Gucci racconta dunque una storia vera che sembra già un copione da film. Non resta che aspettare il 16 dicembre, data di uscita nelle sale italiane, per scoprire come Lady Gaga avrà saputo indossare i panni scomodi ma super chic di una delle più incredibili assassine che la cronaca italiana ricordi.