Di fronte alla tragica notizia dell’incidente aereo mortale che ha provocato la morte di due piloti dell’Aeronautica Militare, i due Ufficiali Giuseppe Cipriano e Marco Meneghello del 60mo Stormo, precipitati con i loro due jet a Guidonia, la mente non può che andare allo strano destino che lega questo luogo a nord est di Roma, agli incidenti di volo.
Guidonia infatti, deve le sue origini alla morte di un paracadutista, Alessandro Guidoni, che si schiantò sul territorio dove poi sorse il centro abitato che prese il suo nome.
L’allora Direttore Superiore degli Studi e delle Esperienze e Direttore Generale delle Costruzioni e degli Approvvigionamenti della Regia Aeronautica, la mattina del 27 aprile 1928, quando decise di testare personalmente il funzionamento del nuovo paracadute, Salvator, della cui efficienza non era molto convinto. E il destino gli diede drammaticamente ragione: quando effettuò il suo lancio, il paracadute non si aprì e il generale si sfracellò al suolo. Le indagini che seguirono alla morte però imputarono l’incidente più che al funzionamento del paracadute al suo uso non corretto da parte di Guidoni che non lo indossò come da istruzioni.
La passione di Guidoni, che ebbe una vita completamente dedicata all’aeronautica e al progresso nelle tecniche del volo, venne comunque riconosciuta post mortem. Come riconoscimento per l’eccezionale dedizione dimostrata, venne insignito infatti della prima Medaglia d’Oro al Valore Aeronautico alla memoria della storia.
Sul terreno che fu luogo dell’incidente, che ospitava da pochi anni un aeroporto militare sorse poi un centro abitato che prese il nome dallo sfortunato generale e venne chiamato Guidonia.