L’atteso Gucci show ai Musei Capitolini non ha deluso le attese. Davanti a un pubblico selezionato hanno sfilato le creazioni (e le idee) del direttore creativo Alessandro Michele
“Sarebbe bello non tornare più sopra le cose che ci siamo guadagnati con tanta fatica. Quindi ecco questo manifesto sul diritto all’interruzione di gravidanza, non è per essere ruffiano. E mi prendo la responsabilità di quello che dico e faccio…”.
Le parole sono di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, nominato da Time tra le trenta persone più influenti al mondo che ieri ha fatto sfilare la sua collezione in un attesissimo fashion show all’interno dei Musei Capitolini.
Un evento che ha catalizzato l’attenzione di pubblico, curiosi e media. E non poteva essere diversamente. Michele ha portato le sue creazioni nel cuore della sua Roma, nei musei pubblici più antichi del mondo e nell’opulenza di una collezione straordinaria ha dato vita ad una sfilata all’altezza della location.
E come spesso accade, si è servito della passerella per veicolare dei messaggi, forti.
Totalmente esplicita la presa di posizione sul diritto all’aborto minacciato in più parti del mondo. Ma non solo.
I diritti delle donne e, più in generale i diritti civili con il centrale concetto della libertà individuale sono stati i temi che hanno sfilato insieme alla modelle e ai capi della collezione che mixavano l’avanguardia e l’ispirazione classica.
“Lo show è un inno alla libertà. Alle radici, alle convinzioni, all’idea che abbiamo di noi. ” ha confermato Michele ai giornalisti “Questo è importante. Essere umano è deificare l’umano. Le uniche divinità, presenti e tangibili, siamo noi con la nostra testa, le nostre parole, il nostro cuore.”
Un’idea di libertà che, secondo lo stilista, ha il suo seme profondamente piantato anche in Roma e nella sua storia
“Ho costruito tutta la mia esistenza sull’autodeterminazione. Questa è la città che mi ha formato, anche se l’ho lasciata. Nel dna di Roma ci sono elementi legati all’essere liberi, con il suo bagaglio di sacro e profano e pagano. Non è un caso se Adriano, nel centro di Roma, costruì il Pantheon, che era il tempio di tutte le religioni dell’impero. E questo santifica un messaggio potentissimo scritto più di 1500 anni fa: l’idea di far parte di una comunità pur mantenendo i caratteri della diversità.”
Ad assistere al memorabile defilè, come ampiamente previsto sono arrivate star da tutto il mondo: avvistati, tra gli altri, Elton John, Salma Hayek, Naomi Campbell, Zoe Saldana, Harry Styles degli One Direction, Carolina Crescentini con l’inseparabile Motta, Alessandro Borghi, Renato Zero. A fare gli onori di casa, ovviamente, la sindaca Virginia Raggi.
E dopo il fashion show, la festa a Palazzo Brancaccio.