giussani diabolik

Un successo già annunciato, come tutto quello che riguarda il ladro più amato della cultura pop. Il film che porta sullo schermo le avventure di Diabolik è tra i titoli più attesi in sala in questo Natale 2021.

E giustamente, perché l’opera, con protagonisti Luca Marinelli, Valerio Mastandrea e Miriam Leone, va a toccare un personaggio amatissimo e seguitissimo, che ha catturato con la sua scaltrezza e le sue avventure un pubblico sterminato.

Diabolik, è il personaggio che ha rivoluzionato i fumetti in Italia. E questa rivoluzione, è stata opera di due donne, le intraprendenti sorelle Giussani: Angela e sua sorella Luciana.

Solo loro le madri di Diabolik e di tutto il mondo che lo circonda, a cominciare dall’inseparabile Eva Kant e dall’avversario più agguerrito, l’ispettore Ginko.

Quando uscì, nel 1962, Angela Giussani, la mamma del ladro più glamour della storia dei comics, veniva da un fallimento. E mai nessuno avrebbe invece potuto prevedere che in quel momento stava nascendo un mito, un’icona.

Angela Giussani, una donna che amava l’avventura

Un personaggio maschile immaginato da una donna coraggiosa, intraprendente, e amante dell’avventura, almeno quanto il suo Diabolik.

Eh sì, perché, nonostante tutto indicava il contrario, Angela Giussani non fu mai la tipica sciura milanese.

Nata in una buona famiglia, ben mantenuta dal padre imprenditore, Angela Giussani conosce le ristrettezze della guerra. Quando tutto finisce, come tante ragazze della sua età si sposa giovane con un intraprendente ragazzo emiliano, tale Gino Sansoni, all’epoca rivenditore pubblicitario, ma che presto fa il salto, fondando la propria casa editrice.

Si chiama Astoria, e subito coinvolge con sé la bellissima moglie, prima facendola lavorare come modella per le sue pubblicazioni e poi facendola diventare redattrice.

Lei però, sente che la situazione le va piuttosto stretta. E’ una donna dalla grande ambizione e dai grandi sogni. E’ coraggiosa e intraprendente, tanto da essere appassionata di auto e da prendere il brevetto di pilota aereo, in un momento in cui la maggior parte delle sue coetanee nemmeno guidavano.

L’irrequietezza e l’indipendenza di Angela Giussani si concretizzano, nel giro di qualche anno, in una lettera di dimissioni indirizzata al marito, che le concede una liquidazione. Con quei soldi lei pensa bene, di fondare una sua propria casa editrice, la Astorina.

Gli inizi non sono facili, perché non lo sono mai. La Giussani punta subito su un prodotto in cui crede moltissimo e che, infatti di lì a poco esploderà. Il fumetto rivolto ad adulti, distribuito in un comodo formato tascabile è questa l’idea che porterà al successo la sua casa editrice.

Arriva a questa conclusione non improvvisandosi, ma trovando conferme della sua intuizione attraverso numerose ricerche di mercato.

Come è nato Diabolik

Ora, quello che le manca, è un personaggio. Il primo che crea non piace a nessuno. S chiama Big Ben Bolt ed è un pugile che non riesce ad attirare l’attenzione del pubblico.

Che fare? L’ispirazione che le cambia la vita arriva, come sempre accade, lontano dal lavoro. Durante un viaggio in treno la Giussani si immerge nelle avventure di Fantomas. E’ dalle suggestioni di questa lettura che, piano piano, prende forma la sua creatura.

Diabolik è bello, scaltro, inarrestabile, ed è un criminale. Il criminale più affascinante e glamour che la storia del fumetto abbia mai conosciuto.

Il primo numero di Diabolik esce il 2 novembre del 1962, ed è un successo senza precedenti. E’ il primo fumetto a tinte noir italiano e ci mette molto poco a diventare un vero e proprio fenomeno di costume. Diabolik è entrato come nessuno prima di lui nell’immaginario collettivo, travalicando presto il recinto del comics per espandersi come ispirazione nel cinema, nell’arte, nella musica.

Le sorelle Giussani, una vita per Diabolik

Angela Giussani aveva così trovato l’uomo con cui, da allora in poi, condividerà tutta la vita. L’altro, il Sansoni, lo lascia di lì a poco. Senza alcun rimpianto torna a vivere dalla madre e coinvolge nella creazione delle storie di Diabolik anche la sorella minore, Luciana.

Nel loro palazzo si trasferisce la sede dell’Astorina, che tuttora ha lì i suoi ufficia. Nasce così il tandem di donne che per decenni si dedicherà ogni 15 giorni a raccontare le avventure del ladro più amato dal pubblico.

Quando Angela muore, Luciana continua il suo lavoro. Perché da quando, quel 1 novembre 1962, quella donna intraprendente ha dato ‘alla luce’ quell’amatissimo antieroe, la fame del pubblico di seguirne le imprese non si è mai più saziata.

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