Francesca Morvillo e Giovanni Falcone Fonte: Wikipedia

Bisognava aspettare trent’anni perché qualcuno raccontasse davvero chi era Francesca Morvillo. La moglie di Giovanni Falcone, uccisa con lui nella strage di Capaci, certo, ma anche molto di più.

Francesca Morvillo è stata innanzitutto la prima magistrata italiana vittima della mafia.

In questo doloroso anniversario che ricorda l’attentato di 30 anni fa, tra le tante opere di inchiesta, ricerca e narrazione legate alla ricorrenza, esce anche un libro, Non solo per amore“, edito dalla Treccani e curato da tre docenti universitarie: Giovanna Fiume, Paola Maggio e Cetta Brancato che ha il merito di rendere giustizia alla figura di una donna che ha combattuto la mafia anche lei in prima linea.

Francesca Morvillo, la prima magistrata uccisa dalla mafia

Grazie a questo e ad altri lavori, sappiamo finalmente di più della figura e del lavoro della donna che è stata considerata per troppo tempo nella narrazione mediatica solo la moglie di Giovanni Falcone.

Addirittura la motivazione della medaglia d’oro al valor civile riconosciuta postuma a Francesca Morvillo racconta più della dedizione coniugale che dell’impegno come magistrata in prima linea.

E invece, oggi sappiamo che fu soprattutto questo. Una professionista impegnata a contribuire alla battaglia contro la mafia e, più in generale, per la giustizia nella sua terra, la Sicilia.

Nata in una famiglia di magistrati, Francesca Morvillo decise presto che avrebbe indossato anche lei la toga. Si laureò 23enne con il massimo dei voti e da lì iniziò la sua carriera.

Una carriera che la vide particolarmente impegnata sul fronte della giustizia minorile e dello sforzo di sostenere i giovani in difficoltà perché fossero sempre meno tentati dalle lusinghe dei clan.

E sostenendo sempre la necessità di una pena che fosse giusta e puntasse innanzitutto alla riabilitazione.

Tutto questo e molto altro fu Francesca Morvillo, prima magistrata vittima di mafia e anche moglie del giudice Falcone che con lui e con gli uomini della scorta morì a Capaci in un tragico pomeriggio di maggio di 30 anni fa.

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