Andrà in onda, in prima visione su Rai 1 il 14, 15 e 17 novembre alle 21.25, la serie creata da Marco Bellocchio, Esterno Notte sulla dolorosa vicenda del rapimento, della prigionia e della morte di Aldo Moro.
La fiction in sei puntate, proposte in tre serate, è il racconto dei tragici giorni del rapimento di Aldo Moro, visti attraverso i molteplici punti di vista dei personaggi che di quella tragedia furono protagonisti e vittime. Marco Bellocchio, dopo Buongiorno, notte, torna su quelle drammatiche pagine della nostra storia con un nuovo originale sguardo. Il cast vede Fabrizio Gifuni nel ruolo di Aldo Moro, Margherita Buy (Eleonora), Toni Servillo (Paolo VI), Fausto Russo Alesi (Francesco Cossiga), Gabriel Montesi (Valerio Morucci), Daniela Marra (Adriana Faranda).
A interpretare lo statista democristiano ucciso dalle Brigate Rosse è quindi Fabrizio Gifuni che già si era calato nei panni del politico e nel suo dramma in precedenti lavori teatrali e così racconta la nuova esperienza sul set di Esterno Notte.
Fabrizio Gifuni: Aldo Moro è uno dei fantasmi della nostra storia
“Sono già diversi anni che ho incontrato questa figura di Aldo Moro, l’ho interpretata a teatro. Raccontare questa storia che è forse la storia più importante del secondo novecento italiano, non è solo parlare di un’Italia che non c’è più, di un momento storico, di uomini che non assomigliano quasi in nulla a quelli del nostro presente, ma è soprattutto cercare pazientemente di ricucire i fili di una memoria che è stata fatta a pezzi”. Spiega Frabrizio Gifuni. “E’ stato suggerito e fatto credere alle nuove generazione che la memoria sia noiosa, inutile, divisiva, incitandoci a vivere in un eterno presente in cui siano cancellate le tracce di quel che è stato prima. E allora raccontare la storia di Aldo Moro è importante anche da questo punto di vista. La figura di Aldo Moro è uno dei fantasmi della nostra storia e i fantasmi si sa, sono corpi a cui non è stata data degna sepoltura e quindi tornano a disturbarci con la loro storia, chiedono che la loro storia venga raccontata di nuovo”.
Sull’opera di Bellocchio e la struttura di Esterno Notte dice: “Io ho cercato di farlo in questo caso, in questa grande opera di un artista così profondo come Marco Bellocchio che ha scelto di non avere un punto di vista ma di averne tanti e questo credo che dia la possibilità a chi guarda Esterno notte di entrare nella storia in modo più empatico, attraverso lo sguardo di tanti personaggi diversi.
Questo aiuta il pubblico ad abbandonarsi all’emozione pura deponendo le armi senza lo schermo di un’ideologia, entrando in una grande vicenda storica che è soprattutto una grande vicenda umana”.