Il nostro viaggio nell’Estate Italiana oggi fa tappa a Firenze. Ad accoglierci e guidarci nella visita dei tanti tesori del capoluogo toscano è Valentina Lollini, fiorentina doc e ideatrice di Sabyo, con cui produce cosmetici naturali.
Valentina, raccontaci qualcosa di Firenze, perché dovremmo venire quest’estate?
Firenze per tutti è Ponte Vecchio, piazzale Michelangelo, Palazzo Vecchio, Palazzo Pitti, il museo dell’Accademia, gli Uffizi, il Duomo, un panino mangiato sulle scale di qualche chiesa e un gelato al cono da guastare in piedi mentre l’occhio cade sulle vetrine dei negozi di souvenir. Però Firenze è davvero molto di più e soprattutto molto meglio.
Io vivo nell’ultimo quartiere che possa davvero definirsi fiorentino e popolare, San Frediano.
Amo questo luogo, non lo cambierei per nessun altro. Le mie passeggiate su fino alla collina di Bellosguardo dove ci si affaccia su una Firenze bellissima e non sulla solita cartolina che vedrei da piazzale Michelangelo. Andare la mattina presto a comprare la verdura fresca dal verduraio di piazza Santo Spirito, quando la piazza è ancora vuota, i bar sono chiusi e i passanti vanno di fretta a lavoro. Il pane di Stefano, il più buono del mondo, il venerdi pomeriggio, quando a piazza Tasso si fa il mercato contadino.
Venite e visitate il grandi monumenti, i musei, i palazzi, i ponti. Sono opere di architettura e arte di inestimabile valore e poi, quando i vostri occhi si saranno riempiti di bellezza, allontanatevi dal centro e scoprite i quartieri di Firenze, San Frediano, San Niccolò, Sant’Ambrogio e riempitevi il cuore di emozioni.
Quali sono le cose da vedere assolutamente a Firenze, secondo te?
- Ponte Vecchio
- Palazzo Pitti e il giardino di Boboli
- Palazzo Vecchio e piazza della Signoria
- Il duomo e il Battistero
- Gli Uffizi
- La Galleria dell’Accademia
- Piazzale Michelangelo
I piatti o i prodotti tipici da assaggiare se veniamo in vacanza da quelle parti?
La regina dei piatti fiorentini è la Fiorentina, un taglio di lombata di scottona o vitellone frollata per almeno due settimane nelle celle frigorifere. Al momento della cottura deve essere a temperatura ambiente. La bistecca in genere è circa 1-1,5 kg di peso e l’altezza di circa 5-6 cm. La cottura è il segreto di una buona Fiorentina: la carne deve essere colorita all’esterno e rossa, morbida e succosa all’interno; calda, ma non cotta. Non pensiate di mangiare le patatine fritte con la Fiorentina, non sia mai! La fiorentina si mangia solo con i fagioli al fiasco, è un obbligo.
Il cibo di strada più famoso è invece il mitico panino con il lampredotto, un tipo di trippa, in particolare dello stomaco del bovino che comprende la gala, una parte magra caratterizzata da creste violacee molto saporite. Il lampredotto viene bollito, tagliato a pezzetti e condito con sale e pepe, o con salsa verde, realizzata con acciughe, aglio, capperi, prezzemolo e uovo e servito all’interno di panini, chiamati semelle, realizzati con il pane salato toscano. La parte superiore del panino viene bagnata nel brodo di cottura, per renderlo ancora più squisito. Il lampredotto può essere servito anche alla zimimo, cioè in umido e abbinato a verdure a foglia verde. Non potete dire di essere stati a Firenze senza averlo assaggiato uno!
Per i vegetariani o per chi ama le verdure non posso non citare la ribollita. Si tratta di una zuppa di verdure in cui la fanno da padrone il cavolo nero e i fagioli cannellini e il pane raffermo. La ribollita si chiama così perché un tempo le contadine ne cucinavano una gran quantità e quindi veniva “ribollita” per riscaldarla nei giorni successivi. Come tutte le altre minestre di verdura la ribollita diventa sempre più gustosa ogni volta che viene “riscaldata” sul fuoco. Non dimenticatevi un filo di olio EVO prima di mangiarla
Infine, dulcis in fundo, lo zuccotto, un semifreddo noto anche con il nome “ L’elmo di Caterina de Medici”. E’ un dolce che affonda le sue origini nella storia della città ma che è arrivato più o meno indenne fino ai giorni nostri. Sembra essere stato inventato da Bernardo Buontalenti, lo stesso benemerito che ha inventato il gelato, in onore della regina Caterina de’ Medici e che gli fosse stato dato il nome di “Elmo di Caterina” perché i primi zuccotti furono realizzati utilizzando come stampo proprio un piccolo elmo, in uso all’epoca dalla fanteria dell’esercito fiorentino. In origine, pare fosse una cupola di morbido pan di Spagna bagnato di alchermes e farcito con una golosa crema di ricotta e canditi. Nel corso del tempo però, anche per venire incontro ai gusti moderni, la ricetta è cambiata e come minimo si aggiungono gocce di cioccolato. E’ difficile trovare un buon zuccotto anche a Firenze, io ho un ottimo ricordo di quello della pasticceria Gualtieri a Porta Romana, proprio all’inizio di via Senese.
Le esperienze più belle da fare a Firenze?
-Estate Fiorentina e mostra a Palazzo Strozzi
Quando venite a Firenze, controllate sempre gli eventi e le mostre aperte nei giorni della vostra permanenza. Ce ne è per tutti i gusti dalle famiglie con bambini fino agli appassionati di musica classica, balletto, cinema. Di tutti questi eventi in programma, io non mi vorrei perdere il MUSART in piazza Santissima Annunziata. Inoltre, una mostra bellissima a Palazzo Strozzi sull’arte americana tra il 1961 e il 2001 che chiude a fine agosto.
-Aperitivo a Villa Bardini
Tra maggio e giugno potreste camminare in un enorme tunnel di glicine in fiore oppure, a luglio, circondati da rose di tutte le varietà possibili e potreste affacciarvi su una Firenze mai vista prima.
-Esperienza carina con possibilità di conoscere anche me
Un buon motivo per vedere una Firenze diversa e magari acquistare souvenir di qualità potrebbe essere visitare alcuni handmade market che raccolgono il meglio della produzione artigianale contemporanea locale. In questi market non è insolito trovare anche Saybio, i cosmetici naturali certificati bio, da me ideati e formulati. Mi ispiro alla campagna toscana, alla grande varietà delle sue erbe e dei profumi oltreché alle loro meravigliose proprietà.
Un posto davvero poco conosciuto che merita una visita e perché?
C’è un posto a Firenze, anzi una strada bellissima, romantica e poco conosciuta, parlo dell’Erta Canina. Un salita ripidissima che da San Niccolò raggiunge San Miniato al Monte.
Questa strada è poco conosciuta e quasi ignorata dal turismo di massa. L’origine del suo nome è molto antica e viene da una novella dove è definita come “l’erta canina per chi sale” (per la forte pendenza). In tempi antichi era usata o per raggiungere la Chiesa di San Miniato o Siena.
Gino Bartali la percorreva in allenamento in sella alla sua bici. Più che una semplice salita, l’Erta Canina sembra più uno buco spazio temporale dove sia lo spazio che il tempo si sono fermati. Uno strano silenzio, quasi irreale che ti fa sentire isolato, lontanissimo dal clamore e dal traffico fiorentino e forse in un’altra epoca. La vista è indimenticabile, una Firenze che si svela piano piano maestosa e allo stesso tempo piccolissima all’ombra della cupola del Brunelleschi.