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Nonostante il numero record di candidati a sindaco di Roma, le prossime elezioni amministrative nella capitale sono in realtà una corsa a quattro.

I quattro big scesi in campo per il Campidoglio sono noti.

Il centro destra schiera il tribuno radiofonico e avvocato amministrativista Enrico Michetti, in tandem con la magistrata Simonetta Matone che, in caso di vittoria, ricoprirà il ruolo di prosindaco.

Il centrosinistra, con una coalizione particolarmente ampia e variegata schiera l’ex ministro dell’economia, Roberto Gualtieri.

Un altro ex ministro, Carlo Calenda scende in campo alla conquista del Campidoglio con la sua lista civica. A sostegno Azione, Italia Viva e PiùEuropa.

In corsa anche la sindaca Virginia Raggi che punta a bissare il mandato per continuare il lavoro iniziato cinque anni fa.

Se per le altre città coinvolte nelle amministrative di ottobre in alcuni casi, spicca un favorito tra i candidati, a Roma, quella della conquista del Campidoglio sarà invece una battaglia all’ultimo voto.


Elezioni a sindaco di Roma: battaglia all’ultimo voto

Che la sfida per il Campidoglio sarebbe stata la battaglia più aperta, rispetto a quella che si sta combattendo nelle altre città italiane, era prevedibile e scontato.

Spesso le elezioni amministrative per il governo della capitale sono state considerate anche a livello nazionale, un vero e proprio termometro politico dell’orientamento degli elettori. Anche considerando che a Roma, per il Campidoglio, votano quasi tre milioni di persone.

La tornata amministrativa di quest’anno non fa eccezione a questo discorso.

Le candidature dei big, sono state attentamente ponderate dai partiti, soprattutto quelle dei due ‘campioni’ scelti dagli schieramenti di centrodestra e centrosinistra.

Rispetto infatti ai due ‘big’ che al momento sono indietro, i due candidati del centro destra e del centro sinistra sono stati scelti dai loro campi piuttosto tardi, dopo attenti calcoli e ragionamenti e, nel caso del centrosinistra, anche dopo le consultazioni delle primarie.

Corsa al Campidoglio: cosa dicono i sondaggi

Il primo a scendere in campo e ad annunciare la sua candidatura per le elezioni del sindaco di Roma, è stato Carlo Calenda, che ormai da un anno è impegnato in una corsa che corre da solo o quasi. Saltata l’ipotesi dell’accordo con il centro sinistra infatti, Calenda corre sostenuto dalla sua lista civica. Isondaggi lo vedono oscillare tra il terzo e il quarto posto nelle preferenze dei romani.

Tra il terzo e il quarto posto, secondo i sondaggi si piazza anche l’ attuale sindaca di Roma, Virginia Raggi. Appoggiata da molte liste civiche e dai cinque stelle.

Secondo, nelle preferenze dei romani svelate nei sondaggi, al momento, sarebbe Roberto Gualtieri.

In testa, invece, sarebbe il candidato di centrodestra Enrico Michetti, voluto da Giorgia Meloni e appoggiato da tutta l’area di centrodestra.

Lo scarto però, non solo tra i primi due, ma tra tutti e quattro i candidati, rimane abbastanza moderato. In questo ultimo mese sarà dunque battaglia all’ultimo voto.

Tenendo poi anche presente che gli equilibri del primo turno, come naturale, potrebbero essere anche calorosamente cambiati al ballottaggio, quando si assisterà comunque a un prevedibile rimescolamento di voti, con la ‘redistribuzione’ delle preferenze ottenute dai due candidati che rimarranno fuori dal secondo turno.

Secondo l’ultimo sondaggio, elaborato per Porta a Porta, Enrico Michetti avrebbe tra il 25 e il 29% dei voti, Roberto Gualtieri tra il 23 e il 27%.  Virginia Raggi tra il 21 e il 25% e Carlo Calenda tra il 19 e il 23%.

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