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Drusilla Foer, “A Sanremo sogno una conduttrice donna con 12 bei valletti a fianco”

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drusilla foer david donatello

Drusilla foer è a Sanremo. La più attesa delle cinque co-conduttrici scelte da Amadeus è arrivata emozionata e pronta a divertire e stupire il pubblico di Rai Uno.

“Sono molto contenta di essere a Sanremo perché non è solo un luogo musicale, è un luogo che unisce l’Italia”. ha detto Drusilla Foer in conferenza stampa.

“Sono contenta che sia un pubblico sempre più giovane, per merito dell’attenzione di Amadeus alla musica nuova ma anche alle vecchie glorie.

Mi sembra ci sia molto affetto nell’aria e sono contenta perché io intendo divertirmi. Sono contenta perché dovevo essere la figura scandalosa, ma non mi sembra che ne manchino. Mi sento la più normale tutto sommato (ride). Sono contenta che ci siano contenuti importanti anche veicolati dalla musica che è strumento emotivo.

Drusilla Foer a Sanremo, pronta a sfoggiare 8 vestiti da sera!

Tra i motivi per cui è felice di essere a Sanremo dice Drusilla Foer: “Finalmente posso rimettere 8 vestiti da sera, perché quando mi ricapita più?! Sento molta tenerezza verso me stessa in questo momento”.

Un commento su Checco Zalone di ieri, accusato di esser stato omotransfobico?

Io non ho opinione precisa sul lavoro di Zalone, ma credo che se solleva un dibattito crea comunque valore. Sono sempre a disposizione del dubbio e del cambio delle convinzioni. Penso che Checco abbia voluto smuovere delle acque e laddove ci sono acque smosse io sono contenta. Una tv di stato che permette questo, permette possibilità di civiltà.

Secondo lei per Sanremo non è ora di rivedere una conduttrice donna?

Sarebbe molto ganzo, sarebbe un passo in avanti, ammesso che la signora scelta sia brava nel farlo perché prima di tutto sono per la meritocrazia. In un certi lavori le donne devono recuperare terreno. A me piacerebbe anche un Papa donna. Sarebbe interessante avere un punto di vista femminile e una dozzina di bei pallettoni sul palco!

Cosa aggiunge alla sua esperienza a Sanremo?

Credo che la vita sia una caccia al tesoro ma il bello è la caccia.Di questa esperienza sono molto grata, perchè è un altro passo verso il tesoro. Quando me l’hanno proposto ho accettato subito. ho pensato anche alla scalinata ovviamente e poi, successivamente, perchè me lo hanno detto tanto persone, che le rappresentavo. Io non mi sottraggo dalle responsabilità e anzi cerco di espormi su tanti temi che non sono solo temi lgbt. Io sono prima di tutto la bandiera di quello che penso e io penso tante tante cose.

Cosa le è piacuto di Amadeus?

Una cosa che amo, la naturalezza.

Un ricordo personale del Festival di Sanremo?

Il mio babbo che cantava a mia mamma “Dio come ti amo”. E poi “Chiamami ancora amore”.

Hai paura di questa prova sul palco di Sanremo?

Veramente mi voglio solo divertire, non voglio aver paura voglio sentirmi come andassi alla sagra della salsiccia. Comunque anche quando lavoro a teatro mi concentro sempre su un singolo senza pensare alla massa del pubblico. Penserò a una sola persona che sta davanti alla tv sul divano e questo mi tranquillizzerà.

Il tuo rapporto con la musica?

Sono un’isterica, voracissima, da Debussy a Sid Vicious e a Londra sono stata pazza per il metal.

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