dolceroma

Dolceroma, il film con Claudia Gerini e Luca Barbareschi, è un tuffo folle nel lato oscuro della dolce vita romana di oggi. Qui ce ne parla il cast.

“Il miele è dolce e avvolgente ma si rischia di rimanerne invischiati, come in questa città.”

Recita così Helga in Dolceroma, film prodotto e interpretato da Luca Barbareschi, con la partecipazione straordinaria della bellissima Claudia Gerini.

Dolceroma, nuovo film di Fabio Resinaro prodotto e interpretato da Luca Barbareschi, porta in scena la nuova dolce vita romana, più amara e avvelenata di sempre. Un’opera che parla di cinema e film, ma mette al centro le storie di uomini e donne disposti a vendere l’anima, il cuore e il sonno per un ingaggio o un grammo di potere.

Una pellicola esagerata, folle, anche estrema. Tra combattimenti con le katane e lotte tra le fiamme, un pò Kill Bill, un pò action movie, Dolceroma mette in scena luoghi comuni del cinema e richiama il genere thriller, tessendo trame e rapporti di potere tra i personaggi. E affidandosi a stereotipi del cinema di genere.

Una pellicola che lo stesso Fabio Resinaro, regista e sceneggiatore, descrive come “un mix tra commedia, azione e thriller. Un remix degli elementi più tradizionali del cinema italiano.” E racconta.

“Ho voluto realizzare una storia che fosse il più universale possibile. Era una commedia più tradizionale e io ho tentato lo spostamento verso il genere. Il film non vuole essere una critica tagliente alla Roma reale o al mondo del cinema ma la storia tra due personaggi, un potente e un giovane.”

Dolceroma, la trama del film

In attesa di un’occasione che possa cambiargli la vita, Andrea Serrano (Lorenzo Richelmy), scrittore squattrinato di un libro sulla camorra, si guadagna intanto da vivere lavando cadaveri in un obitorio. La svolta gli viene offerta quando Oscar Martello (Luca Barbareschi), grande produttore cinematografico e marito della bella e facoltosa Helga (Claudia Gerini), gli propone di portare sul grande schermo il suo romanzo.

Ad Andrea vengono aperte le porte del mondo del cinema, ma i fondi sono pochi e il regista (Luca Vecchi) incompetente. Il risultato è disastroso, ma il film deve uscire. Da qui la situazione precipita in un vortice di eventi folli in cui il lancio promozionale del film incrocerà i destini dei personaggi e l’improvvisa scomparsa della fragile e tormentata Jacaranda, amante di Oscar di cui conosce un segreto, farà precipitare la situazione.

“È un film folle. – Ci racconta Valentina Bellè che di Dolceroma è la protagonista femminile. – Un circo che riunisce diversi generi, anche dal punto di vista recitativo.” – “Il mio personaggio, Jacaranda, è sopra le righe, macchiettistica. Non è stato facile trovare le mie corde per interpretarla. La considero, sin dal principio, un personaggio senza speranza. Non ho nulla in comune con lei, per fortuna.”

Accanto a Luca Barbareschi, anche Claudia Gerini nei panni di Helga, l’affascinante e facoltosa consorte di Oscar, dedita alla produzione del suo miele “Dolceroma”, che dispensa agli ospiti e nel quale fa persino il bagno.

“Helga è una donna di grande potere”. Spiega Claudia Gerini. “È eccentrica, abituata ad avere tutto. Una donna che ambisce a mantenere il suo prestigio ed è molto affascinata dal magnetismo del marito Oscar.

Nella loro unione, dichiaratamente d’interesse, Helga e Oscar sono una coppia molto complice. Quando poi Helga incontra Andrea lo guarda con il sorriso di guarda un essere indifeso e sa che anche lui rimarrà invischiato nel miele di questa Roma.”

Un personaggio, quello interpretato dalla Gerini, abile però a muoversi in quel “dolce veleno” che il film descrive. Tra le scene, anche una di nudo integrale in cui l’attrice, immersa in una vasca di miele, ingaggia un aspro dialogo con Oscar. È proprio lei a descrivercela.

Il primo giorno di lavorazione mi hanno accolta così. Con una vasca piena di glucosio, dove si scivolava e non riuscivo a muovermi. E’ stato buffo, divertente. È stato estremo. È stato un giusto mix di follia e quotidiano. Girare questa scena non è stato semplice, ma bisognava renderla vera, e sono felice di quello che ho visto.”

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