disturbi alimentari

L’anoressia è la seconda causa di morte tra i ragazzi tra i 12 e i 18 anni.

Secondo i dati del Ministero della Salute nel primo semestre del 2020 i nuovi casi accertati di disturbi alimentari sono aumentati di circa il 30% rispetto al semestre precedente. Numeri allarmanti. Una pandemia nella pandemia.

Si tratta di giovani e giovanissimi, che combattono bulimia, anoressia e altre patologie legate al difficile rapporto con il cibo. Manifestazioni di un disagio sempre più diffuso anche a causa di fattori esterni.

Gli stessi numeri raccontano infatti che per la maggior parte dei pazienti si tratta di problemi aggravati dalla situazione eccezionale e difficile in cui tutti siamo immersi. Un altro dato rilevante è che, nella popolazione che soffre queste patologie è aumentata molto la percentuale di pazienti maschi.

Un disastro, dati davvero preoccupanti, che l’anno della pandemia non ha fatto che aggravare.

La chiusura forzata delle scuole, l’isolamento sociale, la difficoltà psicologica e lo stress dovuto alle restrizioni. Tutti questi fattori hanno portato molti giovani sulla strada del rapporto sbagliato con il cibo. Un canale per sfogare emozioni molto compressi durante questa emergenza sanitaria che sembra non avere fine.

Secondo gli stessi dati, ad essere interessati da qualche forma di disturbo alimentare in Italia è circa il 5% degli adolescenti tra i 12 e i 18 anni.

Per i pazienti già in cura, nell’anno pandemico si sono registrati peggioramenti e aggravamenti della situazione.

I maschi che, solo nei primi mesi del 2020 si sono presentati in pronto soccorso per complicazioni legate ai disturbi alimentari sono aumentati 4 volte.

Segno che la questione anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari, non è più legata ormai solo all’universo femminile.

Non si ammalano solo bambine e ragazze,. Anche i loro coetanei sembrano essere diventati particolarmente vulnerabile e avere sempre più difficoltà a gestire le proprie emozioni. Ed ecco lo sfogo nel rapporto con il cibo. Che si distorce pericolosamente fino a trasformarsi in patologie che, se trascurate e non correttamente curate, possono anche portare alla morte.

I dati relativi al solo primo semestre del 2020 sono l’evidente segno che lo stress a cui gli adolescenti sono stati sottoposti in questi difficili mesi, stanno lasciando segni che sarà comunque complicato cancellare.

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