eva kant diabolik

“Nel ’63, con lo chignon, nei fumetti c’era solo Nonna Papera. Poi arrivò lei, Eva Kant, l’affascinante e scaltra compagna di Diabolik e niente fu più come prima”.

A sottolineare una verità che ogni amante delle avventure del ladro più inafferrabile della storia dei comics conosce, sono i Manetti Bros, mentre presentano alla stampa il loro Diabolik. Il film è ispirato a un preciso albo creato della sorelle Giussani, ovvero il fumetto numero 3: “L’arresto di Diabolik”.

Si tratta di un albo del 1963, fondamentale per lo sviluppo e la fortuna futura di Diabolik, perché è l’episodio in cui entra in scena, per la prima volta, quella che diventerà la sua inseparabile complice, Eva Kant.

Miriam Leone: “Per diventare Eva Kant mi hanno ispirato le sorelle Giussani”

Nel film la biondissima ladra è interpretata da Miriam Leone che racconta la sua fascinazione per un personaggio che entra nella storia rompendone gli equilibri e ridisegnando completamente il profilo e il destino del suo protagonista. Una donna forte, sfrontata e incredibilmente moderna per il 1963, esattamente come lo erano le sue creatrici, Angela Giussani e sua sorella Luciana.

Racconta infatti Miriam Leone.

“Mi sono ispirata alle sorelle Giussani e a loro ho dedicato tutto il mio lavoro in questo film. Sono state loro a creare Diabolik ed Eva Kant. Hanno creato questa donna che non è al servizio di nessun uomo. Lei è un pianeta, non un satellite di qualcun altro.

Insieme, Eva Kant e Diabolik sono due universi, due facce della stessa medaglia, il bianco e il nero, la luce e l’ombra lo yin e lo yan. Ho letto molto della vita delle sorelle Giussani e le ho sentite sul set con me e mi hanno accompagnato nella creazione della mia Eva Kant. Sono grata ai Manetti che mi hanno scelta per interpretare un personaggio così forte, così iconico che non ha nulla a che vedere con il personaggio maschile. Spesso mi arrivano sceneggiature a cui la mia prima reazione è:’Bello, però vorrei fare il personaggio maschile!’ Invece questa volta i personaggi sono alla pari. Sono due forze che si riconoscono e che si attraggono”.

Non c’è Diabolik senza Eva

E soprattutto, come ribadiscono i Manetti Bros.

“Non c’è Diabolik senza Eva. Fino al fumetto n.3 la donna di Diabolik era Elizabeth, sono state le sorelle Giussani a rendersi conto che per affiancare quel personaggio ci voleva una donna diversa, molto più forte. Così è nata Eva. Diabolik è diventato Diabolik quando è arrivata Eva Kant”.

Ed è proprio così. Il criminale più astuto di Clearville all’inizio era sposato con la dolce Elizabeth (che nel film Diabolik è interpretata da Serena Rossi), ma la coppia era totalmente sbilanciata. Come poteva, una donna normale, bastare a un ladro eccezionale?

Ed ecco entrare nella sua vita Eva. Bionda, alta, sinuosa, con i lunghi capelli raccolti in un elegante chignon, era lei la donna del suo destino.

Per dare forma ad Eva Kant le sorelle Giussani attinsero a due inarrivabili dive hollywoodiane: Grace Kelly e Kim Novak, elganti, sicure, glamour.

Per il nome, Angela si ispirò al suo filosofo preferito.

Per i contenuti invece, non c’è dubbio che le due sorelle abbiano attinto anche ai loro caratteri di donne avventurose e forti.

Dopo il suo fulminante esordio in “L’arresto di Diabolik”, Eva Kant entra nell’immaginario collettivo con la forza di un’icona, e diventa anche il simbolo dei tempi che cambiano tutto intorno a Diabolik.

Eva Kant, una donna del suo tempo

Man mano che le avventure aumentano, aumenta lo spazio di Eva, la sua sicurezza, il suo impatto nelle storie.

La bionda compagna di Diabolik non si limita ad essere sua complice, ma è fondamentale per l’ideazione, oltre che per la realizzazione di colpi. Ed è una ladra talmente scaltra da poter agire anche in totale autonomia.

Eva Kant è la donna dei tempi, non una donna ‘dietro un grande uomo’, ma una donna ‘a fianco di un grande uomo’.

Il suo personaggio, come quello di Diabolik, esce presto dal recinto dei fumetti per ritrovarsi proiettata nell’arte, nella moda, nel cinema e nella letteratura.

Nel 2013 diventa anche la testimonial di una campagna per la diffusione delle tecniche di difesa personale per le donne.

Spietata, scaltra e inarrestabile, come e più di Diabolik, Eva Kant è la sua esatta e paritaria metà. E a lei si deve la metà del successo del personaggio più amato dei fumetti made in Italy.

Rispondi