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L’amore più famoso della storia della letteratura mondiale è sicuramente quello tra Dante e Beatrice. Una storia vera, o solo il frutto dell’animo romantico del Sommo Poeta?

Nel settecentario di Dante, ormai da mesi stiamo ascoltando storie, studi, e ricerche, che ci raccontano chi era davvero l’uomo che compose la Divina Commedia, capolavoro immortale, studiato in tutte le storie del pianeta.

Ma sappiamo bene, almeno è quello che ci fa credere Dante stesso, che senza la sua ispirazione numero uno, né la Commedia, né altri capolavori danteschi sarebbero esistiti, o meglio, di certo, non sarebbero stati gli stessi.

Ma, proprio per l’importanza di questa figura, non solo nell’esperienza esistenziale, ma anche in quella artistica del poeta, da secoli gli studiosi cercano di capire: quella tra Dante e Beatrice è la storia vera di un amore realmente vissuto, o è solo una meravigliosa metafora?

L’amore tra Dante e Beatrice nelle parole del poeta

Per scoprirlo bisogna sicuramente partire da quello che ci racconta lo stesso Dante e dalla figura storica di Beatrice, ormai da tempo identificata in una donna realmente esistita.

Secondo quello che ci racconta il poeta, il primo, fuggente ma fatale incontro tra Dante e Beatrice, sarebbe avvenuto quando i due avevano entrambi nove anni. Un sguardo scambiato che colpì Dante bambino talmente tanto, da influenzare la sua vita futura per molti anni.

Quello che Dante ci racconta di quel precoce incontro è già uno stordimento dei sensi e una fascinazione a cui non trova via di fuga. D’altronde, la sua amata, Beatrice, portava un nome che significava “Colei che rende beati” e questo Dante, pare, lo provò lui stesso al primo incontro.

Dovettero passare altri nove anni perché Dante e Beatrice si incontrassero di nuovo a Firenze. Che sia una storia vera o meno, il poeta continua a raccontarla, disseminando indizi, riflessioni, ricordi e suggestioni in tutta la sua opera letteraria.

Avevano 18 anni, il poeta e la sua amata, al momento del loro secondo incontro. Un incontro così sconvolgente per Dante, che il poeta tornò a casa e passò la notte tormentato da visioni oniriche della sua amata.

Dante e Beatrice, storia vera di un’incredibile ispirazione poetica

Quell’amore così potente però, secondo quanto tutti concordano, fu un amore soltanto platonico, e forse per questo funzionale all’arte e all’opera del poeta molto più del legame reale con sua moglie, Gemma Donati.

D’altronde, un unione tra Dante e Beatrice, era precluso dalla realtà di provenire da due ceti diversi. Beatrice, che in realtà si chiamava Bice, apparteneva ad una famiglia aristocratica, quella del padre, Folco Portinari, e mai avrebbe potuto unirsi a Dante, appartenente ad un ceto sociale più basso.

Si sposò invece, in giovanissima età, come allora usava e come aveva fatto anche Dante, con un uomo scelto per lei dalla famiglia, il nobile Simone De Bardi. L’unione durò poco perché Beatrice morì, ancora giovanissima, dando alla luce il suo primo figlio.

Che quella tra Dante e Beatrice fosse una storia vera, come oggi la intendiamo, oppure no, in realtà per noi posteri non è così importante.

Quello che importa è che la figura di questa donna agognata, ma anche idealizzata e sognata è senz’altro la figura di una musa, che ispirò le rime più famose e studiate della storia della letteratura mondiale. Contribuendo a regalarci capolavori inarrivabili.

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