il Silvano Toti Globe Theatre si prepara ad accogliere sul proprio palcoscenico l’adattamento dell’ENRICO V curato da Daniele Pecci. lo spettacolo diretto e interpretato dallo stesso Pecci porterà in scena le vicende del sovrano inglese e della sua rivendicazione del regno francese ai danni di Carlo VI.
Il fascino di questo testo, sinora mai rappresentato sul palco del teatro di Villa Borghese, risiede proprio nel legame naturale con la prestigiosa struttura ovale del Globe originario.
L’Enrico V è estremamente connesso con la forma del teatro, forse più di ogni altro testo shakespeariano, e l’adattamento presentato in questa stagione evidenzia in maniera particolare l’inscindibile complementarietà tra la componente scenica e il testo rappresentato.
“Questo è il testo celebrativo del Globe per antonomasia.” spiega l’ attore-regista “In esso coesistono,nella migliore tradizione del dramma storico elementi epici (nella narrazione delle vicende della conquista della Francia da parte di un esiguo manipolo di fratell)i, e il racconto e il linguaggio cosiddetto ‘basso’ della commedia, (per i personaggi della combriccola di Falstaff).
L’elemento nuovo e aggiuntivo però, in un’offerta già così ricca, è rappresentato dal personaggio del Coro, o meglio dall’uso che Shakespeare fa di quest’ultimo. Se da un lato ci accompagna nella narrazione, spiegando o commentando le varie scene del dramma, con le parole più belle e più famose ‘Oh, possedere una musa di fuoco che si elevasse al più fulgido cielo dell’immaginazione…’, dall’altro esso ha una funzione quasi illustrativa, pedagogica, esplicativa del teatro e del suo senso più profondo. Una lezione, questa di Shakespeare, e in questo caso fortemente poetica, che si affianca senza nessuna tema di confronto alle grandi ‘lezioni teatrali’ che il Bardo ci ha trasmesso attraverso alcuni dei suoi personaggi più famosi, a cominciare da Amleto nella sua celeberrima ‘lezione agli attori’. Enrico V è un testo poco rappresentato, nonostante solletichi l’appetito di molti primi attori grazie all’innegabile fascino del suo protagonista. “, ammette Pecci, “Personalmente ritengo che sia a causa dell’istintivo legame che questo testo ha col teatro Globe. Sappiamo bene infatti che Shakespeare pensò la quasi totalità delle sue opere per il Globe o per teatri pubblici che ne avevano grosso modo le stesse fattezze. Nell’Enrico V questo legame si fa esplicito con la famosa battuta del coro “…possiamo forse far entrare in questa ‘O’ di legno anche i soli elmi, che quel giorno, atterrirono l’aria di Azincourt?” al punto che Lawrence Olivier stesso ambientò emblematicamente l’inizio e la fine del suo film proprio all’interno del Globe.” Quale posto migliore quindi, per assistere all’ Enrico V dell’ unico teatro elisabettiano d’ Italia. Avete tempo da stasera, fino al 6 agosto (esclusi i lunedì).